Assieme al castello, l’Holyrood Palace è uno dei siti storici simbolo della città di Edimburgo. Quelli che nei secoli scorsi erano i centri del potere della capitale scozzese se ne stanno uno di fronte all’altro, separati da quel lungo viale che è il Royal Mile, come se si stessero sfidando per grandiosità e fascino. Qualità che, del resto, non mancano nè al primo nè al secondo! Oggi vi voglio parlare in particolare dell’Holyrood Palace, antica sede dei sovrani scozzesi ed oggi residenza ufficale di Sua Maestà la Regina in Scozia.
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Nel corso dei secoli Holyroodhouse è ovviamente cambiato moltissimo, la sua struttura è stata modificata, ampliata, danneggiata da incendi. L’edificio originario fu fondato da Davide, Re di Scozia, nel 1128 come monastero. Il nome Holy-rood deriva dallo scozzese e significa “Santa Croce”. A quegli anni risalgono gli odierni e suggestivi resti della Holyrood Abbey, oggi completamente senza tetto, le cui finestre svettano accanto al palazzo, facendo subito pensare ad antichi tempi di grande splendore. L’abbazia ospitò nel corso dei secoli molte incoronazioni e matrimoni di re scozzesi e servì anche da Cappella per l’Ordine del Cardo – il più elevato ordine di cavalleria scozzese e secondo nel Regno Unito – sotto il regno di Giacomo II d’Inghilterra.
Al posto di Holyrood, nel XV secolo, si trovava la parte del monastero dedicata agli ospiti, la foresteria, dove risiedettero nel corso dei secoli molti re medievali scozzesi. Il primo edificio del futuro palazzo reale venne costruito durante il Regno di Giacomo II, attorno al 1500: era a forma di quadrato e, in ogni ala, ospitava molte stanze tra cui gli appartamenti della Regina, quelli del Re, un’altra cappella, una grande sala per i ricevimenti. Negli anni successivi vennero aggiunte stanze e torrette, una delle quali ospitò poi la Regina Mary Stuart, della quale parlerò in seguito. Dopo che Giacomo VI, divenuto re di Scozia ed Inghilterra, trasferì la sua corte a Londra nel 1603 Holyrood Palce non venne più usato come sede reale e successivamente andò incontro ad una serie di sfortunati eventi: durante la rivoluzione di Cromwell venne devastato da un incendio, fu ricostruito e poi di nuovo abbattuto. Fu Carlo II, attorno al 1675, a farlo ricostruire nella struttura odierna. Ad Holyrood, negli anni successivi, risiedette tra gli altri Charles Edward Stuart, il Bonnie Prince Charlie. Oggi la famiglia Reale trascorre una settimana all’anno nel Palazzo di Holyrood, quando la Regina ha impegni di Stato.

Il Palazzo di Holyrood è aperto al pubblico, quando la Regina non è in casa, ed è una delle attrazioni più amate e visitate della capitale. Al suo interno si possono visitare molte sale ma le più interessanti e che mi hanno colpita maggiormente sono stati senza dubbio gli appartamente di Mary Stuart, Queen of Scots. A seguito del suo ritorno dalla Francia nel 1561 Mary fissò la sua residenza proprio ad Holyroodhouse, sistemando le sue stanze all’interno di una delle torrette laterali, raggiungibili tramite una stretta scala a chiocciola. All’interno del palazzo Mary visse una una buona parte della sua turbolenta e sfortunata esistenza: ad Holyrood sposò Lord Darnley, suo secondo maito, e ad Holyrood venne assassinato il suo fedele segretario, l’italiano Davide Rizzio.

Immaginate l’emozione di visitare il luogo dove Mary, personaggio storico che adoro, ha vissuto: in questo appartamento ha dormito, ha mangiato, ha pregato, ha scherzato con le sue dame di compagnia, ha passato serate ascoltando la musica di Rizzio. E proprio qui, nel salottino accanto alla camera da letto, Rizzio il fedele segretario personale, fu brutalmente assassinato davanti ai suoi occhi (potete saperne di più qui). Solo dal 2022 è possibile fare fotografie all’interno del Palazzo di Holyrood: quando ci sono stata io era vietato (ecco perchè non ci sono foto mie degli interni in questo articolo) ma non ho resistito e una fotina alla targa commemorativa di Rizzio l’ho fatta lo stesso 😛

Questa è la parte che mi ha sicuramente appassionato maggiormente di tutto il palazzo, assieme all’antica Holyrood Abbey che, nonostante la pioggia di novembre, ho trovato davvero suggestiva. Accanto al palazzo si trova anche la Queen’s Gallery dove sono presenti esposizioni temporanee di vario genere (sito ufficiale).
Se siete ad Edimburgo ed avete già visitato il Castello e fatto un giro nella Old Town vi consiglio decisamente una visita ad Holyrood soprattutto se, come me, amate la storia scozzese ed in particolare quella di Mary Stuart.
INFORMAZIONI PRATICHE
Orario di apertura:
- Da novembre a marzo: tutti i giorni 09:30-16:30 (ultimo ingresso 15.15)
- Da aprile ad ottobre: tutti i giorni 09:30-18:00 (ultimo ingresso 16:30)
- Chiuso il 25 e 26 dicembre
Calcolate tra l’1 e le 2 ore per la vosra visita.
Ticket:
- Adulto: 15£
- Bambino (5-16): 8.70£
- Bambino under 5: gratuito
- Concession (60+, studenti): 13.50£
- Famiglia (2 adulti + 3 bambini under 17): 38.70£
Nel costo del ticket è compresa l’audioguida nella lingua desiderata.
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Ciao Beatrice, felice di aver scoperto il tuo blog, una vera miniera di informazioni!
Il palazzo di Holyrood mi affascina tantissimo, visitare luoghi in cui si respira la storia è sempre un’emozione! La scorsa settimana ho comprato la biografia di Maria Stuarda di Zweig, è sul comodino pronta per essere letta, penso che inizierò stasera 🙂
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Ciao Silvia, benvenuta nel mio angolo di Scozia 🙂 Quel libro è magnifico, mi sono basata proprio su quella biografia per scrivere la storia di Mary che trovi qui nel blog! Ora che ci penso…potrei rileggerlo pure io! 😉 Fammi sapere poi se ti è piaciuto!
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Parafrasando Carducci, “fosca intorno è l’ombra di Davide Rizzio”.
La cui vicenda mi fa sempre tornare alla mente un passo della Donna della domenica di Fruttero & Lucentini, dove di uno dei protagonisti si dice (all’incirca): è convinto che dietro ogni evento inquietante della storia vi sia un torinese…
Mi pare che avessimo già parlato tempo fa del fatto che qualche musicologo attribuisce a Rizzio la paternità di Auld Lang Syne. Non so quanto sia attendibile, ma se fosse vero sarebbe ben curioso che la più famosa delle melodie scozzesi sia opera di un italiano – di un torinese!
Ciao 🙂
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Ciao Claudio! E’ vero, ne avevamo parlato! E pensa che molti hanno anche la teoria che Giacomo, figlio di Mary, sia in realtà figlio non del marito Lord Darnley ma proprio del segretario Rizzio! E se questo fosse vero, significherebbe che anche gli attuali regnanti nel Regno Unito sarebbero – alla lontana ed in parte – italiani 🙂
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Sai che non ho ancora visitato il palazzo di Holyrood? E’ che ci sono talmente cose da fare ad Edimburgo, ed è sempre rimasto indietro. A quanto pare la mattina del ritorno avremo poche ore in città, quindi chissà…
Vorrei anche comprare un libro di storia scozzese possibilmente non troppo pesante, hai qualche dritta? Ho ricordi molto frammentari di Mary Stuart, sto guardando Reign ma credo sia mooooolto “riadattato”
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No Celeste ti prego, Reign no!!!! La povera Mary Stuart si sta rivoltando nella tomba!!!! Io sono rimasta orripilata da quella sottospecie di soap opera per adolescenti disperate…sono riuscita a guardare solo un episodio, e mi è bastato. Schifata, allibita, indignata per come hanno trasposto la storia di Mary! 😦 Ti consiglio il libro Maria Stuarda di Stefan Zweig e per quanto riguarda la storia della Scozia in generale “Il cardo e la croce” di Paolo Gulisano! Entrambi ben fatti e decisamente poco pesanti! In alternativa trovi una serie di articoli sulla storia della Scozia e di Mary qui sul blog 😉
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Io sono a metà della prima stagione ma non mi dispiace, certo è che è una versione “rimodernata” (almeno dal punto di vista dei costumi), ma la storia dovrebbe essere abbastanza fedele. Te lo dico perchè una mia amica scozzese mooooolto pignola sulla loro storia e che di recente ha fatto una tesina all’università su Mary lo segue con molto piacere 😉
Ti ringrazio per i consigli letterari, ogni volta che vado in Scozia prendo tra le mani il libro “Scotland: History of a Nation” e poi lo rilascio perchè non sono convinta… ne sai mica qualcosa? Un bacio, buona domenica!
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Mmmmm no non l’ho mai sentito! Però vado subito a cercarlo ehehehe 🙂 🙂 Comunque il libro di Paolo Gulisano è davvero interessante!
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