Esplorando Dunnet Head, il punto più a Nord della Scozia

Sognavo da molto tempo di raggiungere il punto più a Nord della Scozia e finalmente, in occasione dell’ultimo viaggio, ce l’ho fatta. Due giorni trascorsi a Thurso mi hanno permesso di fare un bel giro in zona, a partire da John o’Groats e Duncansby Head, che si fregiano del titolo di punto più a Nord della mainland scozzese. Titolo però assolutamente non meritato, visto che è la vicina Dunnet Head a detenere, seppur per poco, tale primato. Dando un’occhiata sul caro vecchio Google Maps si nota subito questa penisola tondeggiante protendersi nel Mare del Nord, verso le Isole Orcadi, e sorpassare la vicina e più famosa John o’Groats: una penisola selvaggia, solitaria, dalle alte scogliere a picco sul mare. Propio il posto adatto a me, non potevo davvero lasciarmela scappare! Ecco il racconto della mia giornata trascorsa alla scoperta di Dunnet Head, rigorosamente a piedi (e in autostop!).

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PRIMA FERMATA, DUNNET BAY

Prendendo l’autobus da Thurso ho raggiunto il minuscolo villaggio di Dunnet: una chiesa, un Hotel, una distilleria di Gin, la Rock Rose, e un negozio che fabbrica pistole. Un villaggio particolare, no? La prima tappa della mia giornata alla scoperta di Dunnet Head è stata la lunghissima Dunnet Bay, una spiaggia di sabbia dorata che si estende per più di due miglia ad ovest del villaggio.

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La giornata grigia e nuvolosa non ha certo aiutato la spiaggia a dare il meglio di sè, ma ammirare questa lunghissima lingua dorata contornata da erbose dune di sabbia è stato bellissimo, soprattutto perchè ero l’unica persona sulla spiaggia, a godermi quel prezioso senso di infinito e di piacevole solitudine che solo la Scozia sa dare. Poco lontano dalla spiaggia si trova il Seadrift Visitor Center con mostre ed esposizioni sulla flora, la fauna, la vita marina della zona.

Dopo una passeggiata respirando a pieni polmoni l’aria di mare, sono tornata sui miei passi, verso il villaggio di Dunnet, diretta alla prossima meta.

UN’OCCHIATA AL MARY ANN’S COTTAGE

Per raggiungere questo grazioso cottage, sempre ovviamente a piedi, si imbocca la strada a sinistra subito dopo la distilleria, la chiesa e l’hotel: una lunga strada perfettamente diritta che passa attraverso campi, pecore e graziose case vista mare. In circa 20 minuti di camminata ho raggiunto il Mary Ann’s Cottage che non passa certo inosservato, con quei vivaci tocchi di rosso del tetto e della porta che lo caratterizzano.

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Questo delizioso cottage è un ottimo esempio di come erano le abitazioni in Scozia nei secoli scorsi: fu costruito nella prima metà del 1800 da John Young e passò poi al figlio William e infine alla nipote Mary Ann ed al marito John Calder. Mary Ann Calder visse in questo piccolo cottage fino al 1990, fino alla veneranda età di 93 anni! Oggi il cottage, costruito nel tradizionale stile scozzese, è un museo aperto ai visitatori nelle giornate estive e raccoglie più di 150 anni di storia e di ricordi delle persone che ci sono vissute.

All’interno tutto è stato lasciato come quando ci viveva Mary Ann ed è possibile quindi vedere attrezzi, mobili, oggetti di uso domestico che sembrano portare indietro nel tempo. Purtroppo, viaggiando fuori stagione, non mi è stato possibile visitare il cottage quindi vi rimando a questo sito per avere maggiori informazioni in merito.

GIU’ FINO A DWARWICK PIER …

Dopo aver ammirato dall’esterno il Mary Ann’s Cottage ho proseguito lungo la strada in discesa che offre bellissimi scorci verso il mare e da dove si scorge la sabbia dorata della Dunnet Bay. Ancora una volta mi chiedo come sia vivere in una delle casette che sorgono proprio qui, vicino al mare, e svegliarsi ogni mattina con un panorama così davanti agli occhi.

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Che vista, eh? In lontananza si vede Dunnet Bay

Una casa in particolare attira la mia attenzione ma mi sono accorta solo ora di non aver fatto nemmeno una fotografia! La si nota subito perchè è bianca, enorme, e sorge in cima alla collina che sovrasta il mare e il villaggio di Dunnet. Si chiama The House of the Northern Gate e fu costruita nel 1903: fu dapprima un Hotel, poi abitazione privata di un Comandante e sua moglie ed ora è la residenza di una famiglia proveninete dal Kent. In passato vi alloggiò anche la Regina Elisabetta (la Regina Madre) mentre viaggiava verso il vicino Castello di May e pare che i Led Zeppelin avessero preso in considerazione l’idea di acquistarla per farne uno studio di registrazione.

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Un simpatico abitante del luogo 🙂

In poco meno di 5 minuti raggiungo Dwarwick Pier: questo piccolo molo sorge in una posizione quantomeno isolata e solitaria ma è noto perchè proprio qui, il 12 agosto 1955, approdò la Royal Family che stava viaggiando con il Royal Yacht Britannia verso il Castello di May, castello acquistato dalla Regina e utilizzato come residenza nei periodi trascorsi nel Nord della Scozia, zona di cui si era innamorata.

Il piccolo porticciolo di pietra è immerso nel silenzio rotto solo dal rumore delle onde. Un raggio di sole, spuntato all’improvviso, sembra un dono venuto dal cielo: vi assicuro che un raggio di sole in Scozia è in grando di cambiare completamente un paesaggio, creando una luce incredibile.

…E POI SU, VERSO PEEDIE SAND

A questo punto, anzichè tornare subito indietro, ho voluto proseguire ancora un pò per dare un’occhiata ad una spiaggia nascosta di cui mi aveva parlato un amico. Ho quindi imboccato il sentiero che si inerpica in salita superando un cancelletto, fino a giungere in cima alla collina: qui il vento era così forte che temevo di poter rotolare giù, fino al mare! La vista però non mi ha fatto demordere ed ho continuato a camminare, nonostante le raffiche fortissime e il sentiero fangoso e non proprio pratico da percorrere.

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Facendo molta attenzione ho proseguito per una decina di minuti, sola in mezzo al nulla. Mi stupisco sempre di come si può essere soli negli estesi spazi scozzesi, senza incontrare nessuno, se non qualche pecora, per miglia e miglia. Ma non si prova mai un senso di solitudine, quello no di certo. E’ il paesaggio a farti compagnia, ad accoglierti in tutta la sua magnificenza. Eccola infine, la spiaggia di Peedie Sand, in fondo al sentiero.

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Nascosta tra gli scogli e poco conosciuta, Peedie Sand passa di certo inosservata. Ed in effetti, se non me l’avessero consigliata, non sarei mai arrivata fin qui. E cosa mi sarei persa! Una piccola spiaggia di sabbia fine che sembra rosa, acqua turchese e trasparente, erica e muschio a ricoprire la scogliera che la incornicia. E’ incredibile il colore di Peedie Sand, e le fotografie non le rendono assolutamente giustizia!

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Fate solo molta attenzione a scendere, perchè non c’è un sentiero vero e proprio che conduce alla spiaggia ma occorre scendere camminando da un sasso all’altro. I sassi sono davvero scivolosi, per l’acqua e per il muschio, quindi mi raccomando, non fatevi prendere dalla foga di posare subito i piedi su quella sabbia perfetta ma scendete con molta attenzione!

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Dopo essermi goduta questa piacevole solitudine sono tornata sui miei pasi, sfidando nuovamene le raffiche di vento fino a Dwarwick Pier e raggiungendo nuovamente il villaggio di Dunnet. Proseguendo oltre Peedie Sands sarebbe possibile arrivare fino al Dunnet Lighthouse, tuttavia il sentiero è lungo, non proprio pratico e a tratti pericolosamente a picco sul mare.

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Magnifica vista verso Dunnet e la Dunnet Bay

E INFINE, IL DUNNET HEAD LIGHTHOUSE

Dal villaggio di Dunnet mi sono nuovamente messa in cammino per raggiungere la meta finale della giornata, il Dunnet Head Lighthouse, sulla cima del promontorio. In circa 40 minuti ho percorso la monotona strada (nessun paesaggio spettacolare da segnalare, ahimè) che dal villaggio conduce all’imbocco della strada per raggiungere il faro, passando accanto al St. John’s Loch. Da qui un cartello indica altre 3 miglia per raggiungere l’estremità settentrionale di Dunnet Head. Non mi resta che camminare ancora.

La strada per Dunnet Head è una single track road che si snoda nel bel mezzo del nulla: sorpassate le ultime case, ci si ritrova in una brughiera desolata e disseminata di laghi e pozze d’acqua, battuta dal vento, silenziosa all’inverosimile.

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Da quando sono ripartita dal villaggio di Dunnet avevo deciso di fare autostop, se avessi incontrato un’auto. Incredibile ma vero, in più di un’ora di cammino non ho scontrato nessuna automobile! E’ davvero una camminata lunghissima per raggiungere il faro, ve lo posso assicurare, e le strade lineari e infinite di certo non aiutano. Poi ecco che un rumore alle mie spalle accende una scintilla di speranza: una coppia di inglesi in vacanza in Scozia si ferma e, gentilmente, mi offre un passaggio fino al faro. Finalmente!

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Eccolo dunque il vero punto più settentrionale della mainland britannica: scogliere di 90 metri, potenti onde che si infrangono sugli scogli, raffiche di vento fortissime e un vista incredibile. Le Isole Orcadi a Nord, parte della costa fino a Duncansby Head verso Est e verso Ovest Cape Wrath. La coppia che mi ha dato il passaggio dà una rapida occhiata al faro e poi mi chiede se voglio tornare indietro con loro. Grazie, rispondo, ma mi fermerò qui ancora per un pò. Voglio godermi questo momento di perfetta solitudine, voglio imprimermi nella mente questo luogo spettacolare!

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Il faro di Dunnet Head vi ricorderà senz’altro altri fari visti in Scozia: si tratta infatti di uno dei 16 fari costruiti da Robert Stevenson, della famosa famiglia scozzese costruttrice di fari e nonno dello Stevenson scrittore, autore tra le altre opere di Dr Jekyll and Mr Hyde. Il faro fu costruito nel 1831, è alto 20 metri e rispecchia perfettamente il modello dei fari degli Stevenson: bianchi, tozzi, torretta gialla e nera.

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Poco lontano dal faro e dai cottage che lo circondano (che si possono affittare come casa vacanza) si trovano delle costruzioni belliche risalenti alla seconda guerra mondiale costruite a difesa della sede navale di Scapa Flow sulle Iole Orcadi. Le Orcadi infatti sono vicinissime al di la del Pentland Firth e in una bella giornata limpida è possibile vederne chiaro il profilo. Io purtroppo non ho avuto questo onore 😛

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Mi sono fermata più di un’ora ad ammirare il mare, cercando di resistere alle fortissime raffiche di vento, osservando il faro, l’orizzonte e il panorama circostante. Il senso di libertà e immensità sono indescrivibili! Saluto Dunnet Head e raggiungo nuovamente il villaggio grazie al passaggio di un’altra coppia che si offre di accompagnarmi. Arrivo giusto in tempo per prendere l’autobus che mi riporta a Thurso, con gli occhi pieni di paesaggi meravigliosi e il cuore leggero, sempre più innamorato della mia Scozia!

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Informazioni pratiche:

Dunnet Head si trova a 17 km da Thurso: sono circa 20 minuti d’auto e 30 minuti di autobus+altro tempo a piedi. Se provenite da Thurso l’autobus che vi porterà fino al villaggio di Dunnet è l’80 o 80D della Stagecoach North Scotland che prosegue poi la sua corsa fino a John o’Groats e ritorno. Se dovete arrivare al Dunnet Lighthouse a piedi chiedete all’autista di lasciarvi alla fermata della località “Brough“, proprio all’angolo dove la B855 prosegue verso il faro. Dalla fermata vi ci vorrà poco più di un’ora a piedi per raggiungere il faro.

 

26 pensieri riguardo “Esplorando Dunnet Head, il punto più a Nord della Scozia

  1. Ciao Beatrice!!!
    Ti volevo chiedere se ci si può arrivare in macchina al Dwarwick Pier, da lì quanto è lunga la passeggiata per arrivare a Peedie Sand? E’ ben visibile il sentiero da prendere a Dwarwick Pier per arrivarci? Da vove hai fatto quella magnifica foto panoramica con la vista su Dunnet e la Dunnet Bay? Le scogliere se non ho capito male quindi sono dove c’è il faro giusto?

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    1. A Dwarwick Pier ci arrivi comodamente in auto, si! Da li prendi il sentiero chiaramente visibile attraverso un cancelletto su per la collina e in circa 15-20 minuti arrivi a Peedie Sands. La foto panoramica l’ho fatta proprio in cima alla collinetta sopra il molo 🙂 Le scogliere di Duncansby Head si trovano verso John o’Groats e si trovano poco lontano dal faro e dal parcheggio. Il faro che vedi in questo articolo è un’altro, si tratta di Dunnet Head, niente faraglioni ma una bella costa e tanto vento 🙂

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      1. Eccomi di nuovo qui a chiederti info approfittando della tua gentilezza. Al faro di Dunnet Head si riesce ad arrivare in prossimità con la macchina? Quindi se non ho capito male l’ordine migliore per visitare questi posti è Dunnet Beach, poi si scende a Dwarwick Pier con la macchina, da lì si va a Peedie Sands per poi tornare indietro e poi si va al faro di Dunnet Head per ammirare le scogliere.

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      2. Esatto Massimiliano, si arriva in macchina sia al faro di Dunnet Head che a Dwarwick Pier, a Peedie Sands invece solo a piedi! L’ordine è indifferente in realtà, potresti andare anche prima al faro e poi al Pier e a Peedie, si trova tutto sullo stesso promontorio e a brevissima distanza uno dall’altro 😉

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      3. Perfetto. Grazie per la risposta. Ne approfitto per chiederti una cosa anche se non è inerente a questo argomento. Nei ristoranti si può pagare sempre con la carta anche in quelli più a nord e quelli zona ullapool e dintorni? A skye immagino di sì essendo molto turistico. Grazie.
        Finalmente tra 2 settimane si parte!!

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      4. Purtroppo la zona da Ullapool a Durness mi manca! In ogni caso nei ristoranti si, ho sempre trovato la possibilità di pagare con la carta. Diversamente, non tutti i b&b la accettano e molti si fanno pagare in contanti!

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    1. Grazie Ilariaaaaa! Assolutamente, tutte cose imperdibili! Sono sicura che ti piacerà in particolar modo Peedie Sand, che mi aveva consigliato Stefano e che è davvero incantevole, come il sentiero che si percorre per raggiungerla!

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  2. Certo che le vedo le Orcadi, con il cuore le vedo assolutamente! Mammamia che meraviglia quel cottage, l’ideale per ritirarsi e scrivere un libro che ne so un romanzo oppure le proprie memorie. I fari e le spiagge scozzesi hanno un qualcosa di struggente già così visti in foto, immagino dal vivo. Il fatto poi di esserci arrivata a piedi è semplicemente fantastico, ti sei goduta il paesaggio in solitudine beata te 😉

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    1. hihihi Silvia 😉 I fari progettati e costruiti dalla famiglia Stevenson sono moltissimi, tra i più conosciuti c’è sicuramente quello di Neist Point, su Skye. Potrei proprio scrivere un articolo in merito! 🙂

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