Vi avevo già raccontato in questo articolo di quanto mi sia piaciuto l’East Neuk of Fife, visitato in occasione dell’ultimo viaggio di settembre: un angolo di Scozia davvero incantato fatto di piccoli villaggi di pescatori, cottage allineati lungo il mare, rilassanti paesaggi costieri. Dopo avervi raccontato del mio villaggio preferito, Saint Monans (cliccate qui se vi siete persi l’articolo) oggi voglio ricodare le ore trascorse nel villaggio di Pittenweem, visitato di passaggio nel percorrere il Fife Coastal Path fino ad Anstruther. Partiamo?
In una magnifica giornata soleggiata, sospinta da una leggera brezza profumata di mare mi sono lasciata il delizioso villaggio di Saint Monans alle spalle diretta ad Anstruther, dove avevo prenotato un b&b per la notte. Prima di raggiungere il centro più popolato dell’East Neuk però ho fatto una sosta a Pittenweem, dedicando alcune ore alla visita del villaggio e approfittando per fare una buona pausa pranzo.

Pittenweem è oggi il porto più attivo dell’East Neuk of Fife, l’harbour è sempre molto affollato ed ogni mattino, nel grande capanno dal tetto rosso al molo, si tiene il mercato del pesce. Il porto di Pittenweem si raggiunge percorrendo la stretta West Shore prima e la più larga Mid Shore poi, belle strade affacciate al mare e dove si trovano alcuni negozi e dei cafè, oltre che a deliziosi cottage bianchi dai tipici contorni degli infissi colorati. C’è anche una gelateria, se non fosse praticamente ora di pranzo e se non avessi già deciso dove mangiare un bel gelato lo avrei assaggiato molto volentieri!
Proseguendo su East Shore si giunge in fretta al porto, circondato dai tipici cottage dell’East Neuk. Qui più che in ogni altro villaggio però si nota l’influenza fiamminga nell’architettura degli edifici, derivata dagli scambi commerciali avvenuti nel passato con i Paesi Bassi: tegole rosse o nere e tetto “a gradoni” e molto ripido. Il porto è davvero pittoresco e le nasse per la pesca, ammassate lungo il molo, creano una perfetta cornice per le fotografie!


Purtroppo sono arrivata troppo tardi per il mercato del pesce, ma per fortuna mi sono messa a curiosare mentre alcune barche scaricavano il loro pescato mattutino: dico per fortuna perchè, magicamente, sono apparse in acqua alcune foche. Nuotavano di qua e di la attorno ai pescherecci, aspettando pazientemente che qualcuno fosse così gentile da allungare loro un delizioso bocconcino! Per la prima volta in vita mia ho potuto osservare i pescatori scaricare il loro bottino: casse stracolme di gamberi, gamberetti, pesci di ogni tipo. E’ stata proprio una bella esperienza per una montanara come me! 🙂

L’atmosfera a Pittenweem è completamente diversa da quella di Saint Monans: se il secondo villaggio è più turistico e così perfetto da sembrare una cartolina, nel primo si respira un’aria più autentica, più semplice, più comunitaria. I pittoreschi cottage del porto lasciano il posto a case più semplici mano a mano che ci si inerpica in salita, verso High Street: strette viuzze che passano tra le case, così strette che la maggior parte non ha nemmeno un nome, muretti a secco, piccoli particolari stravaganti. Il vicolo più carino è senza ombra di dubbio Cove Wynd (wynd significa appunto vicolo), dove si trova una delle attrazioni principali di Pittenweem: l’entrata a questa strada è così stretta che passerebbe inosservata, se non ci fosse un cartello turistico marrone ad indicarla.


Cove Wynd, il vicolo della grotta, la grotta che dà il nome al villaggio stesso. La parola Pittenweem è composta da due termini che derivano infatti dal Pittico e dal Gaelico: Pit deriva dal pittico pett e significa “luogo” mentre enweem deriva dal gaelico na h-Uaimh che significa “della grotta”, il luogo della grotta, quindi. La grotta in questione è la St. Fillian’s Cave che ospita una cappella utilizzata da San Fillian già nel 700. St Fillian era un santo scozzese di origini irlandesi che, secondo la leggenda, aveva poteri miracolosi e che usò questa grotta per scrivere i suoi sermoni completamente al buio e con la sola debole luce che proveniva dal suo braccio (si, dal suo braccio). Oggi la grotta è considerata un santuario ed è possibile accedervi chiedendo le chiavi al Pittenweem Chocolate Company.

In cima a Cove Wynd, sorpassata la Community Library sulla destra, si sbuca in High Street, la via principale del villaggio. Alla vostra destra noterete la chiesa e il Tolbooth, due degli edifici più importanti della città. Il Tolbooth, antica sede del municipio che ospitava anche le prigioni, si trova nella torre attaccata alla chiesa, tanto da essere scambiata per il campanile. Al tolbooth è legata la triste storia delle “Weem Witches“, cinque donne che nel 1704 vennero processate per stregoneria nelle stanze al primo piano della torre e imprigionate e torturate nelle sue celle. Si dice che l’edificio sia oggi infestato dai fantasmi delle donne uccise per stregoneria.

Dietro la Chiesa (Parish Church) e alle spalle della Community Library si trovano i resti del Pittenweem Priory, oggi non accessibile al pubblico: si tratta dell’antico Isle of May Priory che dall’Isola di May fu spostato a Pittenweem nel 1318 accanto alla già esistente chiesa, fondata nel 1200. L’arrivo dei Monaci Benedettini portò prosperità al villaggio e fece crescere esponenzialmente il commercio tanto che nel 1541 venne assegnato a Pittenweem il titolo di Royal Burgh e quindi l’autorizzazione Reale a svolgere fiere e mercati nonchè ad auto governarsi formando un apposito consiglio cittadino: nel 1587 Pittenweem era diventato il dodicesimo villaggio più ricco di Scozia! Del monastero oggi non restano che la gatehouse (la porta fortificata risalente al XV secolo) e l’edificio principale che accoglieva i monaci, un esempio perfettamente conservato di edificio tardo medievale ma, ahimè, di proprietà privata.


La via che dalla chiesa e dal tolbooth prosegue verso ovest è High Street, la strada principale che, contornata da piccoli edifici con porte e finestre colorate, ospita anche qualche cafè e i principali negozi del villaggio ossia un panificio, una farmacia/negozio/ufficio postale e alcune piccole gallerie d’arte. A proposito di arte: in agosto a Pittenweem si tiene l’Art Festival con artisti ed esibizioni artistiche da tutto il Regno Unito esposte nelle case e nei più pittoreschi angoli del villaggio. Questo festival si tiene, pensate un pò, dal 1982 e ad oggi si contano più di 25.000 visitatori ad edizione! Trovate maggiori informazioni su questo sito.

Dopo una deliziosa pausa pranzo al Cocoa Tree Shop, dove ho assaggiato una buonissima insalatina per la prima volta condita a dovere (senza dressing, un sogno!) con un formaggino di capra e scaglie di cioccolato, mi sono rimessa in marcia per raggiungere la meta finale della giornata, Asntruther. Ci vuole circa una mezz’oretta procedendo lungo il Fife Coastal Path che offre dei bellissimi scorci verso il villaggio e che, ad un certo punto, passa accanto ad una spiaggia fatta interamente di conchiglie!

Anche gli scorci verso il mare non sono davvero niente male!
Anstruther appare presto alla vista: decido di fermarmi un attimo a godermi il mare, la brezza, il rumore delle onde. Il sole è tiepido e non ho fretta, voglio solo gustarmi il momento e assaporare l’attesa per la prossima meta che mi attende dietro la curva.

Dove si trova Pittenweem:
Dove mangiare a Pittenweem:
Il luogo ideale dove fare una pausa pranzo salutare e gustosa è senza ombra di dubbio il Cocoa Tree, il cafè e shop della Pittenweem Chocolate Company. Avete capito bene, a Pittenweem si produce cioccolato! A farlo è Sophie, originaria del Belgio e cresciuta in Africa, che nella sua bottega di Hight Street vende cioccolato in ogni forma. Vi consiglio di provare anche qualche piatto dell’intrigate menu, in particolare l’insalatina con formaggio di capra tiepido su focaccia e scaglie di cioccolato. E non dimenticatevi di provare una delle cioccolate calde di Sophie! L’ambiente è molto accogliente, curato, con un particolare stile vintage. A me ha ricordato tantissimo il film “Chocolat”.
Come si raggiunge Pittenweem da Edimburgo:
- Comodamente in auto, in circa un’ora e mezza.
- Autobus diretto Stagecoach X58 oppure X60 (circa un bus ogni ora che ci impiega circa due ore e mezza) dal lunedì al sabato. Alla domenica sarà necessario fare un cambio a Leven: quindi Edimbugo – Leven con il bus X58 (circa 1.45 ore) e poi Leven – Saint Monans con il bus Stagecoach 95 (circa 40 minuti).
Il Coastal Path tra Pittenweem e Asntruther
Questo tratto del Coastal Path è lungo circa 2,5 km e ci impiegherete circa mezz’ora per percorrerlo. Ovviamente io ci ho messo il doppio, perchè mi fermavo ogni 10 metri a fare fotografie o ad ammirare il paesaggio!
Il villaggio è carinissimo!! *_*
La luce che proveniva dal suo braccio?? :O Non so perchè, ho pensato subito ai mutanti di x men ahahahha
Anche questa parte del percorso è veramente interessante, bellissime foto e sopratutto bellissimo tempo!!! Il gelato ci sarebbe stato benissimo 😀
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Grazie Ilaria! Eh si, la temperatura era perfetta, non troppo freddo ma nemmeno troppo caldo….come piace a noi 😛 La prossima volta non me lo perdo eheheheh 🙂
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Che favola questi luoghi, e poi le tue foto stupende! Questa volta le ho guardate tutte fino in fondo e poi ho ricominciato da capo … 2 volte!! Grazie mille, Elena
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Grazie a te Elena! Questi villaggi sembrano usciti dalle favole, vero? ❤
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Talmente belli da sembrare finti!
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E’ vero, la stessa idea che ho avuto io 🙂 Tenuti benissimo, una cartolina!
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