Vi avevo già raccontato in questo articolo di quanto mi sia piaciuto l’East Neuk of Fife, visitato in occasione dell’ultimo viaggio di settembre: un angolo di Scozia davvero incantato fatto di piccoli villaggi di pescatori, cottage allineati lungo il mare, rilassanti paesaggi costieri. Dopo avervi raccontato della visita ai primi tre villaggi, Elie, Saint Monans e Pittenweem, eccomi arrivare attraverso il Coastal Path ad Anstruther, il più grande e affollato dei cinque.
Come già avrete capito se avete seguito la mia esplorazione di questo angolo di Scozia, le bellezze da ammirare lungo il Fife Coastal Path sono così tante – e io sono stata così fortunata con il meteo – che spesso e volentieri durante il cammino mi sono concessa una lunga pausa per ammirare il panorama o per godermi la brezza marina. E’ stato così anche prima di giungere ad Anstruther: attimi di relax sulla bella Billowness Beach, spiaggia di sabbia dorata che si trova poco prima di giungere in vista delle prime case, adiacente ad un campo da Golf.

Proveniendo dal Coastal Path, per raggiungere il centro di Asntruther si lascia il sentiero sterrato nei pressi della spiaggia e si prosegue sulla strada, passando in mezzo alle tranquille case di Shore Road e per arrivare nei pressi di una chiesa circondata da un bellissimo cimetero vista mare (io adoro i cimiteri scozzesi!). Pare che un luogo di culto esistesse qui già dieci secoli fa, e che fosse dedicato prima a St Ethernan e successivamente a St.Nicholas, protettore dei marinai. Dal 1961 la Dreel Hall, come è oggi conosciuta, è sconsacrata e serve come spazio ricreativo per la comunità di Asntruther. Il suo nome odierno è dovuto al piccolo fiumiciattolo Dreel che scorre vicino e che di fatto divide la cittadina in due. Proprio di fronte alla chiesa noterete una casa molto particolare: è un cottage interamente ricoperto di conchiglie conosciuto come Buckie House: risale al XVII secolo e le conghiglie vi furono aggiunte attorno al 1840 dall’allora eccentrico propietario Alex Batchelor.
Dal cimitero si intravedono le case allineate lungo il porto di Anstruther e da qui raggiungerlo è un attimo, basta attraversare il ponte sul torrente Dreel, imboccare Highs Street ed eccovi catapultati nel cuore del villaggio, Shore Street, con tutti i suoi negozietti, i piccoli cafè, i chips shops, le gelaterie. Si capisce subito che Anstruther è il piu grande dei cinque villaggi dell’East Neuk e che il suo porto è il più trafficato: in passato i pescatori di aringhe erano così tanti che pare si potesse andare da un molto all’altro camminando solo sulle barche! Oggi le imbarcazioni ancorate al porto sono perlopiù turistiche e la pesca ha lasciato il posto ad un fiorente turismo.

Sarà perchè è molto affollata e frequentata ma Anstruther è il villaggio che tra tutti e cinque mi ha colpita meno: troppa gente per i miei gusti, troppe auto parcheggiate al porto, troppa confusione. Gli scorci pittoreschi di certo non mancano ma il viavai di persone e automobili e la modernità del porto tolgono molto del fascino che caratterizza i vicini e più piccoli villaggi.

Se cercate un angolo di pace e tranquillità rispetto al porto vi suggerisco la piccola spiaggia di East Shore, una stretta lingua di sabbia dorata racchiusa tra due moli che la proteggono dalle onde e con un faro, il Chalmers Lighthouse, che ne veglia il punto di accesso.
Il passato ittico di Anstruther non è completamente dimenticato: tra Shore Street ed East Shore si trova infatti lo Scottish Fisheries Museum che racconta la storia della pesca in Scozia dai tempi antichi ai giorni nostri. Gli edifici che lo ospitano da soli valgono la visita (bellissimo il cortile interno acciottolato) ma ho trovato davvero interessanti le esposizioni, la ricreazione di un cottage di pescatori e le spiegazioni molto chiare ed esaustive. Il museo fu inaugurato nel 1969 per ricordare il glorioso passato del villaggio, che di fatto era il più grande porto di pesca, lavorazione ed esportazione in tutta la Scozia, e della Nazione in generale. Sul sito ufficiale trovate orari di apertura e prezzo dei biglietti.
Anstruther è il punto di partenza per una interessante gita in barca, quella alla vicina Isola di May, luogo ideale dove avvistare una gran varietà di uccelli marini ed in particolar modo i simpatici puffin. Vista la stagione della mia visita (autunno) ho però deciso di non fare questo tour: i puffin infatti si possono avvistare solamente da maggio a inizio agosto. Su questo sito trovate informazioni sull’escursione. L’isola di May vi farà comunque compagnia lungo tutto il Coastal Path di questo tratto, sempre ben in vista all’orizzonte con la sua inconfondibile silhouette e il faro che svetta da in cima alle scogliere.
Dopo aver gironzolato tutto il pomergiggio e dopo essermi un pò riposata nel mio stratosferico b&b, il Lahloo b&b proprio dietro il porto, ho colmato il languorino serale con un fish and chips al rinomato Anstruther Fish Bar. Ho mangiato il mio fish and chips da asporto seduta su di una panchina accanto al porto ormai svuotato dai turisti, mentre la sera – e finalmente il silenzio – calavano attorno a me. Dopo la mia consueta passeggiata in notturna sono andata a nanna, pronta ad affrontare l’indomani l’ultimo tratto del Coastal Path fino a Crail.

IL COASTAL PATH FINO A CRAIL
Al mattino mi sono alzata presto per fare una passeggiata al porto, approfittando della quiete mattutina per salutare il villaggio di Anstruther. Non è stato amore a prima vista ma la mia breve permanenza è stata piacevole. Al mattino, con la bassa marea, l’aria frizzante e il solo rumore dello sferragliare degli alberi delle barche a farmi compagnia era davvero tutta un’altra cosa!
Dopo una abbondante colazione e aver salutato la simpaticissima padrona di casa mi sono rimessa in marcia passando attraverso i cottage di, rispettivamente, James, John e George Street. Porticine colorate, insegne in stile marinaro, addiruttura una statua gigante raffigurante un puffin! Le case che si incontrano lungo questa via sono davvero carine!
La vera sorpesa però è arrivata quando mi sono ritrovata davanti un altro piccolo porto che ho scoperto essere quello di Cellardyke, nel passato un villaggio a sè ma oggi inglobato all’area urbana di Asntruther. E’ praticamente un villaggio nel villaggio e questo porto, oggi deserto e dimenticato dai turisti che si fermano nella vicina Anstruther, era il secondo per importanza di tutto l’East Neuk. Pensate che è anche uno degli harbour meglio conservati di tutta la Scozia, un vero gioiellino! Le case di pietra, il silenzio, il bucato steso ad asciugare: qui sembra davvero di fare un tuffo nel passato!

Sorpassato Cellardyke il Coastal Path non riserva grandi sorprese. Quello tra Anstruther e Crail è il tratto che mi ha entusiasmato meno: dopo un’area di sosta con parcheggio e panchine e un Caravan Park (non so come mai ma i caravan park li trovo proprio squallidi) il sentiero prosegue pianeggiante costeggiando il mare e il panormama è piuttosto piatto e tutto uguale. A dare un pò di brio a questo tratto anonimo ci pensano le Caiplie Coves, una serie di grossi massi di arenaria rossa al cui interno l’erosione marina ha creato delle grotte. E’ curioso perchè te li trovi praticamente davanti all’improvviso e sembrano essere stati messi li a posta, in mezzo al nulla!
Le grotte, nel corso dei secoli, furono usate per celebrare riti cristiani e per proteggere il bestiame dalle interperie e per un breve periodo vennero addirittura abitate da un eremita! Il sentiero prosegue pianeggiante, si superano i resti di una abitazione e poi, finalmente dopo una piccola salita, ecco apparire il porto di Crail, ultima tappa del mio viaggio nel meraviglioso East Neuk of Fife!

Dove si trova Anstruther:
Dove mangiare ad Anstruther:
Per la mia cena ad Anstruther ho provato il rinomato Anstruther Fish Bar prendendo una porzione di fish and chips da asporto e mangiandolo seduta al porto. Il locale dispone anche di un ristorante e di posti a sedere, cosa alquanto rara per un fish and chips shop! L’Anstruther Fish Bar ha vinto alcuni premi e riconoscimenti. Il fish and chips era buono, ma non eccezionale: insomma, non era il miglior fish and chips mai provato! Ci tornerei e proverei ad ordinare qualcos’altro.
Dove dormire ad Asntruther:
La mia prima scelta era ricaduta sull’ostello del villaggio (proprio su Shore Street) ma poi mi sono fatta tentare dalle foto del Lahloo b&b e non ho saputo resistere…inutile dire che ho fatto benissimo! E’ uno dei b&b più belli in cui io sia mai stata, con camere curatissime, eleganti, accoglienti e con Jean, la padrona di casa, estremamente gentile e disponibile. Nella casa che oggi ospita il b&b, costruita nel 1800, nacque il capitano John Smith (1823-1874) che manovarando la Lalhoo Tea Clipper (la tea clipper era un tipo di imbarcazione usata per il trasporto di merci tra l’Europa e le Indie Orientali) vinse la Tea Race del 1870.
Come si raggiunge Anstruther da Edimburgo:
- Comodamente in auto, in circa un’ora e mezza.
- Autobus diretto Stagecoach X58 oppure X60 (circa un bus ogni ora che ci impiega 2h30min) dal lunedì al sabato. Alla domenica sarà necessario fare un cambio a Leven: quindi Edimbugo – Leven con il bus X58 (circa 1.45 ore) e poi Leven – Anstruther con il bus Stagecoach 95 (circa 50 minuti).
Il Coastal Path tra St.Monans e Pittenweem
Questo tratto del Coastal Path è lungo poco meno di 3 km e ci impiegherete circa mezz’ora per percorrerlo. Ovviamente io ci ho messo il triplo, perchè mi fermavo ogni 10 metri a fare fotografie o ad ammirare il paesaggio!


Mi piace come racconti anche delle cose che non ti affascinano particolarmente! Non sei “drastica” o pessimista! Il racconto risulta sempre estremamente equilibrato e lascia aperta la possibilità di “ricredersi” sempre 😉 Le foto beh… quelle sono fantastiche, come sempre! 👏🏻😘
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Grazie mille cara Florinda! Credo fermamente che è impossibile che tutto ci piaccia, anche quando viaggiamo. Non credo invece a chi dice che “la Scozia è tutta bellissima”. Ci sono, come è normale che sia, anche cose che non mi hanno stupita e fatta innamorare come altre 😉
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Ci sta che alcune parti non ci impressionino. Anche io tendo a non amare i posti troppo affollati o che attirano troppi turisti, però ne vale la pena quando incontri Cellardyke. E’ carinisssimo! *_* Sono le cose che adoro di più nei viaggi; queste scoperte improvvise che ti lasciano paicevolmente sodddisfatto 😀
Bellissime foto, come al solito ❤
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Concordo Ilaria! Nonostante l’organizzazione puntigliosissima ogni tanto scopro qualcosa di inaspettato…e per fortuna!! 🙂 Buona giornata e un bacio!
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