La Banshee, dal gaelico Bean Sidhe, essere mitologico di origini Irlandesi ma presente anche nelle leggende delle Highland, è uno spirito femminile visto come presagio di morte o come messaggero di un mondo ultraterreno. Nelle leggende la Banshee è una fata che inizia a piangere e a lamentarsi quando qualcuno che sta per morire ed è spesso legata ad una singola famiglia o Clan. Le prime testimonianze dell’esistenza di questo spirito risalgono al 1300 e, più recentemente, ci sono stati dei presunti avvistamenti addirittura nel 1948!

Tradizionalmente quando una persona moriva era compito delle donne cantare un lamento al funerale: esse venivano definite “keeners” e le migliori erano molto richieste ai riti funebri. Si trattava solitamente di donne anziane che venivano pagate per piangere accanto alla tomba del defunto. La leggenda vuole che per le grandi famiglie di tradizione Gaelica il lamento venisse cantato da una fata che, avendo il dono della preveggenza, avrebbe cantato nell’esatto momento in cui un membro della famiglia stava morendo, nelle vicinanze del suo luogo di nascita o residenza: il lamento della Banshee avvertiva per primo la famiglia della morte di un loro congiunto, anche se quest’ultimo si trovava lontano da casa. Secondo altre credenze la Banshee sarebbe apparsa prima della morte per avvertire la famiglia, con il suo lamento, del funesto evento. La comparsa di più spiriti stava ad indicare la morte di una persona importante o di un esponente religioso. Secondo la leggenda è raro vedere una Banshee, poiché viene più che altro sentito il suo lamento: ella si avvicina alla dimora della persona che sta per morire verso sera, oppure al mattino presto, a volte un paio d’ore prima dell’evento, altre addirittura un intero giorno prima. Quando si allontana, perché vista da un essere umano, lo spirito produce un suono svolazzante, come di un uccello che batte le ali per volare. L’annuncio della morte imminente non era udito solo dai famigliari ma anche dagli amici: con questo avvertimento gli amici vicini e lontani sarebbero potuti accorrere al capezzale del morente per dirgli un ultimo addio.
A volte la Banshee era creduta un fantasma anziché una fata, e più nello specifico il fantasma di una donna morta assassinata o deceduta durante il parto. Era una donna piccola, vestita di bianco o di grigio, più raramente di rosso o marrone, e con lunghi capelli chiari (biondi, bianchi o castano dorato) che era solita pettinare con una spazzola d’argento. Ella poteva però apparire con diverse sembianze: spesso come una brutta e spaventosa strega, altre volte come una bellissima donna dell’età che desiderava.
Secondo la leggenda nel 1437 il re scozzese James I fu avvicinato da una veggente irlandese, poi identificata come una Banshee, che gli predisse il suo assassinio per mano del Conte di Atholl.

THE “BEAN-NIGHE”
La Bean Nighe scozzese (letteralmente la “lavandaia”) è una Banshee che viene solitamente avvistata dai viaggiatori nei pressi di laghetti o fiordi, mentre lava il sudario di una persona che sta per morire, cantando una nenia o piangendo. Lo spirito fatato confiderà il nome dello sfortunato che sta andando incontro alla morte e, se il viaggiatore avrà il coraggio di chiederlo, rivelerà anche il suo destino.
CAOINEAG
Caoineag (pronunciato più o meno cugnag) è il nome di uno spirito del tipo Banshee molto simile alla Bean Nighe. Letteralmente “la piagnona” la Caoineag vive nei pressi di cascate o corsi d’acqua e col suo pianto preannuncia la morte di qualcuno ma, a differenza della Bean Nighe, viene solo sentita e mai vista.
LA BANSHEE DI GLENCOE
Glencoe, 1692: trentotto persone tra uomini, donne e bambini vennero brutalmente massacrati (l’evento è conosciuto proprio come “il massacro del Glencoe”). Il macabro evento è da ricollegato alla richiesta fatta ai capi Clan, da parte di Re William III (Guglielmo d’Orange, usurpatore del trono di suo suocero), di giurare fedeltà alla corona dimostrando la propria lealtà nei suoi confronti. Sfortunatamente per i MacDonald di Glencoe, il loro clan chief Alasdair MacDonald partì troppo tardi da casa e, ahimè, arrivò alla presenza del re fuori dal tempo massimo consentitogli, ovvero il primo gennaio, con un ritardo di due giorni. Le autorità usarono questo ritardo come scusa per dare l’esempio del loro potere ai Clan. Alle forze governative stanziate a Fort William venne ordinato di ‘abbattersi sui ribelli, i MacDonald di Glencoe!’. Prima dell’attacco i soldati si presentarono al clan con fare amichevole, come se fossero solo dei visitatori pacifici ma poi, nelle prime ore del 23 febbraio 1962, irruppero nel villaggio uccidendo i membri del clan mentre dormivano. Alcuni riuscirono a scappare e a rifugiarsi sulle colline circostanti, ma il freddo dell’inverno scozzese non diede loro scampo. La leggenda vuole che la notte prima del tragico avvenimento alcuni membri del Clan MacDonald udirono il lamento della Banshee. Alcuni, sentendo il pianto trasportato dal vento e captando il cattivo presagio che esso recava, decisero di scappare salvandosi la vita.
