La maggior parte delle persone che hanno viaggiato lungo la Scozia rimangono affascinate dall’Isola di Skye: quest’isola, che fa parte delle Ebridi Interne, offre dei paesaggi naturalistici mozzafiato e soprattutto molto vari. Si va dalla drammaticità dei Cuillin, le alte e nebbiose catene montuose dell’isola, al verde della costa e dell’entroterra montuoso della Trotternish Peninsula, alle bianchissime coral beaches nei pressi di Claigan. Non manca ovviamente la parte storica, con castelli, ruderi, broch, nonchè quella legata alle leggende, con un vasta presenza di luoghi connessi al mondo fatato delle creature soprannaturali di cui la tradizione scozzese è piena.
Per visitare l’Isola di Skye serve senza ombra di dubbio più di una giornata: l’isola è molto più grande di quello che sembra e gli spostamenti in auto risultano rallentati per via delle diffuse e suggestive single track roads, strette e tortuose stradine composte da una solo corsia, con delle piazzole laterali poste ad intervalli costanti per permettere ai veicoli di scansarsi per far passare quelli provenienti dal lato opposto. L’ideale sarebbe trascorrere su Skye dalle due giornate in su, ma quando il tempo è poco e con la dovuta organizzazione, si possono esplorare almeno i luoghi di maggior interesse. Il mio consiglio è di gestire bene il tempo a disposizione, scegliendo anticipatamente e con cura le cose che non ci si vuole assolutamente perdere, e di soggiornare in una zona centrale dell’isola come per esempio Portree, che è anche il più grande centro abitato e quello che offre maggiori servizi.

Giorno 1: da Edimburgo a Glencoe
Arrivo ad Edimburgo, che non è compresa in questo itinerario, ritiro della macchina in aereoporto e partenza verso Glencoe, attraversando il Loch Lomond National Park (per le possibili mete nel Parco vedi qui, al giorno 3). Pernottamento a Glencoe, suggestiva e solitaria valle che è il paradiso degli escursionisti e degli sport all’aria aperta.

Giorno 2: da Glencoe a Portree (circa 3h auto+ferry senza soste)
Poco dopo Glencoe si imbocca la scenografica Road to the Isles, la strada che da Fort William porta a Mallaig, piccolo villaggio da dove partono i traghetti per le Ebridi. Skye è raggiungibile via mare ma anche via terra, grazie allo Skye Bridge che, dal 1995, la collega alla mainland a Kyle of Lochalsh. Seppur più comodo e veloce, il ponte è anche molto meno suggestivo della breve traversata col traghetto che vale assolutamente la pena di provare, se non per la magnifica zona che vi troverete ad attraversare per raggiungere Mallaig: una volta superata Glenfinnan (con il monumento commemorativo alla rivolta giacobita del 1745 e il Viaduct usato come location per i film di Harry Potter), si prosegue sulla A830 fino al bivio che segnala la “alternative costal route”. Da qui avete due scelte: seguire la strada principale oppure svoltare nella vecchia e breve strada costiera, con delle spiagge che sono delle perle da non lasciarsi scappare. Sono sicura che non avrete dubbi! Si svolta dunque nella A8008 (nei pressi di Arisaig o di Back of Keppoch) e si prosegue con un alternarsi di magnifici scorci costieri a rocciosi paesaggi dell’entroterra. Assolutamente d’obbligo due tappe: Camusdarach Beach (parcheggio segnalato lungo la strada, fate bene attenzione!) e le Silver Sands of Morar, che vi troverete davanti poco prima di tornare sulla strada principale: vedrete che spettacolo, queste due spiagge dalla sabbia bianchissima e finissima che si apriranno all’improvviso davanti ai vostri occhi! Una volta raggiunta la strada principale (A830) si prosegue fino a Mallaig dove ci si imbarca sul traghetto che in poco più di mezz’ora porta ad Armadale, sull’Isola di Skye. Un’ultima ora d’auto e si raggiunge Portree, dove si alloggerà per le successive quattro notti.

Giorno 3: Skye
L’isola di Skye, per la sua particolare forma geografica, caratterizzata da estese penisole, si presta bene ad essere visitata “a zone”. La Trotternish Peninsula è la più conosciuta e quella dove i turisti si concentrano maggiormente. E non c’è da stupirsene, data la sua bellezza e la miriade di attrazioni naturali che offre. Da Portree, e procedendo lungo la costa della Trotternish Peninsula in senso orario, ecco cosa troverete durante il tragitto: Old Man of Storr, singolare formazione rocciosa che sovrasta la strada che costeggia il mare; Kilt Rock, una cascata che si getta in mare da un alta scogliera che, per la sua forma drappeggiata, ricorda le pieghe di un kilt; Staffin Bay, baia nei pressi dell’omonimo villaggio; Duntulm Castle, antico castello di cui oggi non rimangono che pochi massi a ricordarne l’antico splendore; Skye Museum of Island Life un piccolo e graziosissimo museo che ricrea le antiche tipiche abitazioni degli isolani ed il loro stile di vita, con utensili ed attrezzi direttamente dal passato, in una posizione incantevole che sovrasta il mare; adiacente al museo si trova il cimitero che ospita la tomba di Flora MacDonald, eroina scozzese che aiutò il Bonnie Prince Charlie nella sua fuga dopo la sconfitta di Culloden; il Fairy Glen, un luogo davvero magico e fatato nei pressi di Uig, dove si dice vivano le fate: difficile crederlo, passeggiando tra le montagnole ondulate e salendo fino in cima alla roccia detta Castle Ewan per la sua forma che richiama un castelllo. Nell’entroterra si trova invece la catena monuosa del Quiraing: una tortuosa single track road porta da Staffin a Uig inerpicandosi in un paesaggio montano verde e roccioso e tagliando ‘a metà’ la penisola.

Giorno 4: Skye
Una giornata è da dedicare alla parte Ovest di Skye, ed in particolare alla Waternish e alla Duirinish Peninsula. Da non perdere la Claigan Coral Beach, una spiaggia di minuscoli coralli che vi stupirà per il suo candore, il Dunvegan Castle antica (e odierna) sede del clan MacDonald nei cui dintorni si possono vedere le foche e il magnifico e scenografico Neist Point Lighthouse, un faro costruito su di una scogliera a picco sul mare, in una posizione davvero fantastica che farà sognare gli appassionati di fotografia, soprattutto al tramonto. Interessante invece la storia della Trumpan Church, piccola chiesetta oggi in rovina dove ha avuto luogo una sanguinosa lite tra Clan.

Giorno 5: Skye
Proseguendo nell’esplorazione di Skye, ci si sposta verso Sud-Ovest. Da non lasciarsi sfuggire in questa zona sono le Fairy Pools: una piacevole passeggiata vi condurrà in un luogo davvero fatato. Qui, tra i limpidi e trasparenti laghetti che si formano lungo il fiume Brittle sembra davvero di intravedere fate ed altre piccole creature, o almeno, se ne avverte la presenza. Non lontano si trova la Talisker Bay, con i suoi sassi neri che, nelle giornate grigie, danno un aspetto davvero drammatico alla spiaggia. Nel villaggio di Talisker si trova anche l’omonima distilleria, che è l’unica su tutta l’isola ed è aperta ai visitatori. Se viaggiate in estate e desiderate fare un tour all’interno della distilleria vi suggerisco di prenotare per tempo la vostra visita. Non dimenticatevi di dedicare un paio d’ore anche ad esplorare Portree e a fare una passeggiata nei dintorni (molto bello il circuito di Scorrybreac).

Giorno 6: da Skye a Piltochry (circa 3h30 da Elgol)
Prima di tornare sulla mainland, rimane un pò di tempo da dedicare ad una zona di Skye che non è ancora stata presa d’assalto dai turisti e mantiene quel misterioso distacco rispetto alle aeree più frequentate: si tratta di Elgol, remoto e miuscolo villaggio di pescatori nella Strathard Peninsula. La strada per raggiungerlo è stretta, lunga e tortuosa ed è proprio questo a scoraggiare i più ad addentrarsi fin qui. Ma la vista che si ha dalla Elgol Beach vale il viaggio: da qui si ha una visuale mozzafiato sulle Cuillins che sono spesso ricoperte di nubi, con un effetto davvero drammatico. La spiaggia di Elgol è molto bella, ricoperta interamente da pietre rotonde e colorate e con alle spalle una roccia delle stranissime incisioni naturali. Una volta tornati indietro fino a Broadford si lascia l’Isola di Skye percorrendo lo Skye Bridge e fermandosi al vicino e iconico Eilean Donan Castle, a Dornie. Da qui inizia l’avvicinamento a Edimburgo per il ritorno con, volendo, una veloce deviazione al Loch Ness, presso il villaggio di Fort Augustus. La destinazione finale di questa giornata potrebbe essere Pitlochry, grazioso villaggio che fu definito dalla Regina Vittoria “una delle più eleganti località di villeggiatura d’Europa“.

Giorno 7: Da Pitlochry all’aereoporto (circa 1h30)
In circa un’ora e mezza si raggiunge da Pitlochry l’aereoporto di Edimburgo dove, una volta riconsegnata l’auto, si riparte per il viaggio di rientro!
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Wooow… paesaggi da sogno… la prossima volta che tornerò in Scozia voglio assolutamente vedere l’isola di Skye! Ma com’è la guida a sinistra? Io ne ho il terrore XD
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Io non ho provato sinceramente 😛 Ho lasciato guidare ad altri eheheh! Però, almeno dal lato passeggero, non sembrava poi così complicato una volta superati i primi chilometri…ci si abitua in fretta!! 🙂
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Ahah ecco, a me solo il pensiero mette ansia! XD ma probabilmente non sarà così difficile, hai sicuramente ragione tu 🙂
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Non saprei, non ci resta che provare 😉
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Ciao vorrei un consiglio.
Io e la mia fam. andremo in Scozia dal 01/06/18 al 05/06/18
Che tour mi puoi consigliare considerando che abbiamo 2 bambine di 7 e 12 anni?
Grazie per l’aiuto
Emanuela
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Ciao Emanuela! Io farei base ad Edimburgo, visiterei la città e fare delle giornate fuori porta coi mezzi pubblici (qui alcune idee https://nelcuoredellascozia.com/2017/01/09/cosa-visitare-nei-dintorni-di-edimburgo-con-i-mezzi-pubblici/ ). Se invece volete noleggiare un’auto ti consiglio la zona del Loch Lomond National Park , Oban e Glencoe. Potreste fare un tour giornaliero delle isole tipo questo http://www.westcoasttours.co.uk/
Beatrice
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Ciao, io anche ero molto preoccupato, chiesi proprio qui su questo blog, come te, quanto fosse difficile. In realtà non lo è poi così tanto, soprattutto se parti da Edimburgo e vai direttamente verso nord, dove le strade non sono molto trafficate. Viene piuttosto naturale, perché tutti vanno a sinistra, è facile accodarsi. Bisogna solo far attenzione quando ci si trova da soli, su una strada (è facile distrarsi guardando il paesaggio e tornare alle vecchie abitudini e andare a destra per un attimo!) e a dare la precedenza al contrario, negli incroci senza semaforo o stop per terra. Ma è sicuramente un’esperienza da provare, superate le prime 2-3 miglia mi sono divertito un sacco!
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Dici bene : “innamorati dell’isola di Skye !”
Ciaociao
Max
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