Come già accennato nel post precedente, per la mia prima esperienza di workaway ho scelto come destinazione la Scozia. Dopo un’accurata ricerca sul sito, e dopo essermi accordata con i miei hosts, eccomi atterrare all’aeroporto di Glasgow, in avanzato stato di agitazione perché:
1. Era la prima volta che viaggiavo completamente sola
2. Non conoscevo il posto in cui sarei arrivata, né tantomeno le persone che mi avrebbero ospitata
3. Mi separavano dalla mia meta 2 treni, una notte in ostello, e 1 autobus (io odio prendere i treni!)
Con mia grande gioia e soddisfazione, sono riuscita a cavarmela direi a meraviglia. L’unico intoppo è stato aver sbagliato letto nella camerata dell’ostello, ma è un dettaglio da poco… almeno non mi sono persa durante il tragitto, e questo è già qualcosa! Sono giunta a destinazione, il giorno dopo il mio arrivo in terra scozzese, sana e salva, e sono stata accolta alla fermata dell’autobus da Frances e Oliver, la coppia che mi avrebbe ospitata durante il mio soggiorno. Il percorso in autobus l’ho passato con il naso incollato al finestrino, incantata, mentre fuori scorrevano velocemente fattorie, immensi prati verdi, mucche e pecore.
Piano piano, i campi coltivati hanno lasciato spazio al bosco e alle prime colline, segnalandomi che ci stavamo addentrando nel Loch Lomond and The Trossachs National Park, il primo parco nazionale creato in Scozia e che prende il nome dall’omonino lago, il più grande del Paese, il Loch Lomond, appunto. La mia “casa” per i 10 giorni successivi è stata Duchray Castle, un piccolo e delizioso castello convertito a b&b di lusso, nei pressi del paesino di Aberfoyle. Sono stata accolta con gioia dai padroni di casa, che, durante tutto il mio soggiorno, sono stati carini e disponibili, e non mi hanno fatto mancare mai niente.
Duchray Castle, fu costruito agli inizi del 1500, bruciato e ricostruito parecchie volte, e si dice che anche il celebre Rob Roy McGregor passò del tempo qui, fuggendo da un gruppo di Giubbe Rosse attraverso la finestra della cucina. Restaurato e trasformato in un luxury b&b, conserva ancora quell’aria di mistero tipica dei castelli: più e più volte mi sono chiesta, salendo le strette ed antiche scale a chiocciola di pietra, “chissà chi ha salito queste scale, 200 anni fa…”, chi ci viveva in questo castello? Quante vite hanno visto passare, quante cose hanno visto succedere, queste mura? Mi sentivo perennemente emozionata, l’atmosfera era davvero magica.
I miei compiti al castello riguardavano prevalentemente la pulizia delle camere, ma ho trovato il lavoro così piacevole che spesso mi alzavo all’alba, per aiutare Frances a preparare e servire le colazioni agli ospiti. Il pomeriggio ed il week end erano liberi, così ho avuto un sacco di tempo per esplorare la zona circostante ma anche per un paio di uscite fuori porta. Una bella opportunità che ho avuto, è stata quella di partecipare, ovviamente come membro dello staff, ad un matrimonio: cornamuse, uomini in kilt, signore super eleganti… fantastico ed emozionante! Nel tempo libero mi dedicavo alle passeggiate, scovando un sacco di passeggiate (e di mirtilli!!) nei boschi, oppure mi rilassavo, sdraiata in un campo al tiepido sole d’agosto, leggendo un buon libro. Nelle mie giornate completamente libere invece ho visitato la cittadina ed il castello di Stirling e ho fatto un’escursione sul vicino Loch Katrine.
E’ stata un’esperienza meravigliosa, anche sforzandomi non riesco davvero a trovare un aspetto negativo. Come prima cosa, è stata una sfida con me stessa: mi terrorizzava l’idea di essere completamente sola durante il viaggio, in un paese che non conoscevo, ma ho voluto mettermi alla prova e sono felice di averlo fatto. Ho conosciuto persone fantastiche, ho visitato luoghi mozzafiato, ma soprattutto ho vissuto con una famiglia, immergendomi completamente nelle loro abitudini, nella loro cultura, condividendo idee ed esperienze e confrontando i nostri stili di vita. Last but not least, ebbene si, ho imparato un nuovo mestiere. Perchè in un momento di crisi come questo, dove il lavoro non lo scegli ma prendi quello che trovi, la mia esperienza nell’ambito alberghiero, seppur breve, è stata molto utile!
Concludendo, quella del Workaway è un’esperienza che consiglio a tutti, dai periodi brevi, alle avventure più lunghe. Se sceglierete bene i vostri Host, se avete spirito di adattamento, se vi piace l’idea di mettervi in gioco e provare uno stile di vita diverso dal vostro….buttatevi, non ve ne pentirete!
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