La Scozia è percorre due ore di strada in macchina e veder cambiare il paesaggio fuori dal finestrino innumerevoli volte. Così, puoi partire dalle maestose scogliere della costa orientale, lasciandoti il castello di Dunnottar alle spalle, proseguire attraverso campi coltivati e verdissimi, incontrare pecore e mucche che osservano curiose dal margine della strada e poi inoltrarti in una rigogliosa foresta, quella del Cairngorms National Park. Poi il paesaggio cambia e diventa montano, brullo, spoglio. I pendii sono ricoperti d’erica e di piccoli cespugli. La strada si inerpica in salita, sempre più su, fino al Lecht Sky Center. Se la giornata è grigia e piovosa vi sembrerà di essere arrivati nel bel mezzo del nulla. E sarà freddo, sicuramente. Da qui, dal “cucuzzolo della montagna”, si scende fino a raggiungere il villaggio di Tomintoul che si vanta di essere il villaggio più alto della Scozia (cosa in realtà non vera). Ma poco dopo l’impianto sciistico, su un’ampia curva a sinistra, se lo sguardo vi sfuggirà attraverso le solitarie valli circostanti, vedrete una casetta sola soletta ergersi in un piccolo Glen, con un pittoresco fiumiciattolo che si snoda fino a raggiungerla, e sentirete il bisogno di fermarvi a scattare una fotografia.
LECHT MINE
La casetta che vedete dalla strada è in realtà un mulino ed è tutto ciò che rimane di un’antica cava di ferro. La si raggiunge con una breve e piacevole passeggiata che parte dal parcheggio proprio sotto la strada, dove si trovano anche dei pannelli informativi sui punti di interesse dell’area circostante e una zona pic-nic. Il percorso è davvero breve (1,5 km andata e ritorno, ma volendo dopo il mulino si può proseguire) ma caratterizzato da una tranquillità rigenerante e da un interessante ambiente naturale: si cammina su di un sentiero immersi nei cespugli d’erica, accompagnati dal rilassante scorrere delle acque del ruscello, scorgendo moltissimi esemplari di fagiani ed altri uccelli simili che non siamo riusciti ad identificare (noi ne avremmo visti circa una ventina!!).
La miniera, inizialmente aperta nel 1730 per estrarre il ferro, è stata chiusa solamente sette anni dopo per essere poi riaperta nel 1841 come cava di manganese: all’apice dell’attività, vi lavoravano in sessanta tra uomini e ragazzi ed era, ed è rimasta nel corso del tempo, la più grande miniera di manganese dell’intera Scozia. Dalla sua chiusura, avvenuta nel 1846 a causa della concorrenza derivante dall’importazione del minerale a minor costo, solo il mulino (o frantoio) sopravvive. L’edificio, restaurato nel 1980, ospitava la grande ruota alimentata ad acqua usata per frantumare il minerale estratto. Nei suoi dintorni è ancora possibile vedere i resti delle fondamenta di altri edifici andati ormai distrutti. Una brevissima ma piacevole passeggiata, consigliata se siete di passaggio da queste parti!
L’attraversamento del Cairngorms, uno dei ricordi più belli…
Ciao ciao
Max
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Ciao Max! questa breve passeggiata è stata una scoperta inaspettata ma bellissima…bei ricordi anche per me!
Bea
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