Qualcuno di voi forse si ricorda della mia disavventura di alcuni mesi fa. Dopo un fantastico e perfetto mese e mezzo passato tra Inghilterra e Scozia, mentre andavo in treno a Manchester ho perso (o mi è stato rubato, non l’ho mai capito!) il portafoglio. Lo ammetto, non ho mai seguito minimamente la regola che “mai avere tutto nello stesso posto” perchè mi sono sempre detta che, facendo molta attenzione, non ce n’e bisogno. Mi sono ricreduta eccome! In quel maledetto portafoglio io avevo tutto: contanti (per fortuna pochi), carta d’identità, carta di credito, bancomat e tessera sanitaria. Mi sono trovata a Manchester, a due giorni dal volo di rientro, a non saper davvero come fare. Senza soldi e senza un documento. Non nego di essermi sentita disperata e persa e non mi vergogno ad ammettere di essermi messa a piangere in svariate occasioni!
Spero che voi siate più accorti di me e non vi troviate mai in questa situazione, ma nel remoto e sfortunato caso vi succedesse voglio condividere con voi come ne sono venuta fuori. Forse prima o poi a qualcuno questi consigli torneranno utili. Ecco come muoversi nel caso di smarrimento o furto di soldi e documenti all’estero.
1 BLOCCATE IMMEDIATAMENTE TUTTE LE VOSTRE CARTE
La primissima e più importante cosa da fare è bloccare immediatamente il bancomat e la carta di credito. Ci sono appositi numeri verdi per farlo che io per sicurezza mi annoto sempre sul programma di viaggio prima di partire.
2. DENUNCIATE IL FURTO/LO SMARRIMENTO
Dopo aver bloccato le vostre carte denunciatene lo smarrimento/il furto presso la Polizia Locale. Nel mio caso, avendo perso il portafoglio sul treno, sono anche tornata in stazione a compilare l’apposito modulo all’ufficio Lost and Found e la stessa cosa ho fatto telefonicamente con la compagnia con la quale ho effettuato il viaggio. Difficilmente i vostri effetti verranno ritrovati o restituiti, ma non si smette mai di sperare nella bontà del prossimo!
3. CONTATTATE L’AMBASCIATA ITALIANA NEL PAESE IN CUI VI TROVATE
Trovate il numero in internet. Chiedete come comportarvi, dove dovete recarvi per fare il documento d’espatrio provvisorio e gli orari d’ufficio. Si, perchè per esempio l’Ambasciata Italiana a Londra lavora dal lunedì al sabato solo al mattino quindi sappiate che se vi trovate in questa situazione il sabato pomeriggio e avete il volo domenica o lunedì siete fregati. (E qui, riguardo all’ambasciata, apro una mega parentesi che rimando alla fine del post.). All’ambasciata vi forniranno un documento provvisorio per potervi imbarcare sul vostro volo e ritornare sani e salvi nel vostro Stato di residenza. Tenete comunque presente che non è detto che l’Ambasciata Italiana si trovi in tutte le più grandi città dello Stato in cui vi trovate, o se c’è, che non tutti gli uffici siano abilitati a rilasciare questo tipo di documento. Mettete in preventivo di dovervi spostare in treno/autobus per raggiungere l’Ufficio più vicino a voi, che così vicino potrebbe non essere.
4. FATEVI INVIARE DEL DENARO TRAMITE WESTERN UNION
E questo è un punto dolente, anzi dolentissimo. Western Union è una società che effettua trasferimento di denaro a livello internazionale. Se vi trovate senza soldi potete dunque farvi trasferire del denaro istantaneamente da un vostro amico/parente/familiare che abita altrove. Nelle grandi città ci sono moltissimi sportelli Western Union e li potete trovare anche all’interno di banche o agenzie turistiche. Chi spedisce il denaro lo può fare comodamente su internet e chi lo riceve lo ritira presso uno degli sportelli convenzionati. Nel mio caso, io che mi trovavo nel Regno Unito avevo bisogno di un trasferimento di denaro da parte di mio fratello, che vive in Italia. Il problema è che chi riceve il denaro deve esibire un documento d’identità che ovviamente io non avevo. La fotocopia della carta d’identità, che casualmente avevo salvata sul computer, non era valida. Per sapere come è andata a finire, continuate a leggere!
5. UNA VOLTA RIENTRATI IN ITALIA RICORDATEVI DI DENUNCIARE ULTERIORMENTE LO SMARRIMENTO/IL FURTO DI TUTTI I DOCUMENTI
Ricordatevi poi che i documenti vanno denunciati anche in Italia all’arma dei Carabinieri. Una cosa simpatica, in tutta questa trafila è che sul verbale di denuncia mi sono trovata scritto che “mi trovavo in InChilterra e sono stata vittima di smarrimento“. Olè!

Volete sapere come è andata a finire con me?
Dopo aver provveduto a sistemare i punti 1 e 2 ho pagato in qualche modo l’ostello (uno strano giro di cifre e codici per poter usare la carta di credito di mio fratello dall’Italia) ed ho chiamato il numero di emergenza dell’Ambasciata Italiana (vi risparmio tutti i giri di telefonate inutili che ho dovuto fare e tutte le parolacce che ho detto prima di trovare un numero giusto e funzionante!!). La signora che mi ha risposto, molto scocciata ed acida, mi ha detto che sarei dovuta andare all’ambasciata italiana a Londra poichè a quella di Manchester, dove mi trovavo, non facevano questo tipo di documenti. Mi ha informata che l’ufficio è aperto dalle 9 alle 13 dal lunedì al venerdì e che per le carte d’espatrio provvisorie è aperto anche il sabato mattina. Disperata, le ho fatto notare che 1) era giovedì sera e il mio volo di rientro era fissato per sabato pomeriggio 2) mi trovavo a 340km/due ore di treno da Londra 3) ero senza un soldo e per poter comprare il biglietto del treno avrei dovuto prima andare a farmi trasferire del denaro 5)l’ufficio western union apriva alle 10 il giorno dopo e non sarei riuscita a prendere in tempo il treno per Londra. Speranzosa, ho chiesto se ci fosse la possibilità, in caso di emergenza, di poter effettuare tutte le pratiche il venerdì pomeriggio. Del resto, di un’emergenza si trattava. A questo punto mi ha aggredita alzando la voce e davvero scazzata (passatemelo) dicendomi (giuro, lo ricorderò per sempre) “Non so cosa dirle. Cosa vorrebbe, che le prestassimo dei soldi?? Cos’è, ci mettiamo a dare soldi a chiunque? Gli orari sono quelli d’ufficio. 9-13”. Ecco, vorrei davvero ringraziare l’Ambasciata Italiana per questa solidarietà nei confronti dei propri connazionali in difficoltà! L’unica mia chance era quella di andare a Londra il sabato mattina, sperando di tornare in tempo per il volo a Manchester (no, non potevo comprare un volo da Londra perchè ero senza carta di credito e senza documento di identità). Il venerdì mattina sono andata alla Western Union per farmi trasferire del denaro. Al primo ufficio mi hanno chiesto la carta d’identità che io non avevo e mi hanno detto che sono dispiaciuti, ma non possono effettuarlo. Ho provato in un altro ufficio e mi hanno detto la stessa cosa, nemmeno con la fotocopia del documento. Bene amici, è a questo punto che sono scoppiata a piangere come una fontana e mi sono immaginata a chiedere l’elemosina sul bordo della strada. L’impiegata dell’ufficio mi ha detto di provare a chiamare il Call Center della Western Union per chiedere se fosse possibile avere il denaro con la sola fotocopia della carta d’identità. Bè, quando dall’altra parte del telefono si sono messi a spiegarmi, in inglese of course, roba tecnica finanziaria e bancaria non ci ho più capito nulla e, tra le lacrime, ho passato la cornetta all’impiegata chiedendo di parlare lei, che almeno capisce. La scena era da film: io piangevo, una signora di un ufficio accanto si è messa a chiedermi se “Oh my dear, do you want a cup of tea? A glass of water?”, l’impiegato mi ha regalato una penna (lo giuro!) e le persone che aspettavano in fila mi guardavano con compassione. E mio fratello, in linea sul telefonino, bestemmiava in turco dicendo che non serve la carta d’identità, ma basta il codice segreto della transizione che lui visualizza nel momento dell’invio. Dopo essersi consultati tra di loro, aver consultato mio fratello al telefono, avermi squadrata da capo a piedi e aver parlato con l’ufficio centrale (bisbigliando delle cose del tipo “yes, she’s ok, she seems ok. She’s here, waiting) si sono finalmente decisi e con immensa gioia e dopo aver usato un pacchetto di fazzoletti ho potuto avere i miei soldi! Dopo aver abbracciato e ringraziato allo sfinimento tutti gli impiegati mi sono sentita davvero meglio e sono andata in stazione ad acquistare i biglietti per il treno del giorno seguente. Poi, per un paio d’ore, mi sono goduta (si fa per dire!) la città. La sera ho portato i miei bagagli alla stazione dei treni pagando il deposito notturno e giornaliero del giorno seguente in modo da essere più veloce a raggiungere la stazione e non dover tornare in ostello prima di andare verso l’aeroporto. La paura di non riuscire a raggiungere Londra, sbrigare le pratiche, tornare a Manchester ed andare all’aeroporto tuttavia ce l’avevo ancora. Sfigata com’ero in quel momento, vuoi che non si rompe il treno? che c’è sciopero? che la metro è chiusa? Il mattino di buon’ora mi sono alzata e ho preso il treno delle 5 per Londra. Alle 8 ero davanti alla porta dell’ambasciata, in modo da essere la prima e fare veloce per arrivare a prendere il volo in serata. Alle 9, orario di apertura, ho suonato il campanello e mi è stato detto di attendere, che nonappena arriva il “capo” aprono. Come se avessi tanto tempo da perdere. Alle 9.15 mi hanno aperto, sono passata sotto il metal detector, ho spiegato la situazione e ho atteso per tutti i miei documenti. Alle 9.40 i documenti erano pronti. Mezz’ora. Mezz’ora di tempo per stamparli. E non potevano farlo ieri pomeriggio? Bene, ho ripreso il treno, ho ritirato i bagagli a Manchester e sono arrivata in aeroporto con largo anticipo. Tutto è bene quel che finisce bene! Certo è che mi sono sentita trattata di me**a dall’Ambasciata Italiana a Londra e che non auguro davvero a nessuno di trovarsi in questa situazione!!
Per finire, ecco un paio di foto di Manchester, che purtroppo non mi sono goduta per niente e che ho avuto tempo di visitare solo per un paio d’ore.
Sei stata bravissima, e grazie per aver raccontato tutti i dettagli, lacrime comprese, hai tutta la mia simpatia.
P.S. W i fratelli!
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Ehehehhe grazie a te 🙂 Decisamente w i fratelli! Il mio in questo caso mi ha salvata!! 😉
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Sei stata davvero una grande!! Tanti, al tuo posto, sarebbero rimasti davvero sul bordo della strada. Grazie per aver condiviso questa disavventura
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Grazie a te per essere passata!
Giuro che per un momento ero convinta di essere davvero spacciata, senza soldi e senza documenti, e di dover aspettare in qualche modo che qualcuno mi fosse venuto a prendere!
Tutto è ben quel che finisce bene 🙂
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Mamma mia….veramente una brutta avventura!!!Mi immagino al tuo posto…io che non so’una parola d’inglese.
Comunque alla fine te la sei cavata
Egregiamente.
Penso che tu abbia imparato la lezione.
Ciao
Luisa
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L’ho imparata eccome 🙂 🙂 Mi farò più furba la prossima volta 🙂
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Mi dispiace un sacco!
Sapevo di bloccare le carte di credito e i bancomat ma non avevo la più pallida idea che esistessero documenti provvisori, fosse successo a me sarei andata a piangere dalla polizia sperando in un po’ di compassione. Certo che all’Ambasciata potevano essere un po’ più… umani? Va be’.
Non è certo la stessa cosa, ma il premio “scema dell’anno” lo vinco io: stavo salendo sull’aereo da Vienna a Milano e mi è caduta la carta d’identità tra il bordo del tubo di collegamento e la porta dell’aereo. Yay.
Sono felice che tu sia riuscita a limitare i danni!
Francesca
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Siamo messe bene!! 😀 Ora mi viene quasi da ridere a raccontarla, ma ti assicuro che in quel momento ero davvero disperata! Vediamola positiva: se mi succede di nuovo (tiè!) almeno so come comportarmi e soprattutto non metterò mai più tutte le cose nelle stesso posto!
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