Secondo le leggende scozzesi i brownie (ùraisg in gaelico scozzese) sono dei piccoli folletti, alti non più di 60 cm, con la pelle scura e abiti trasandati color marrone, dai quali deriva il loro nome. Questa specie di folletto vive nei pressi delle case degli uomini, nei pollai, nelle stalle, nei granai, e durante la notte svolge ogni sorta di faccenda domestica o di lavoro nei campi di modo che, all’alba, il padrone di casa trovi tutto a posto e in ordine. Essi sorvegliano gli animali, trebbiano e mietono i campi, fanno commissioni, curano i giardini e distillano il whisky o la birra. Terminano volentieri i lavori lasciati a metà, e fanno i dispetti alla servitù pigra per indurla a darsi da fare. Sono anche in grado di rendere fertili le terre improduttive ed aride. In cambio dei suoi servigi è opportuno lasciare al brownie dei piccoli regali, generalmente sottoforma di cibo ed in particolare una scodella di panna e una focaccina dolce. In molte dimore tradizionali scozzesi al brownie di casa veniva riservata una sedia accanto al camino e talvolta addirittura un’intera stanza.
Come molti altri folletti, i brownie sono rappresentati come esseri dal carattere difficile, suscettibili, e propensi, se contrariati, a diventare vendicativi. In particolare, non apprezzano ricevere pagamenti in denaro per i loro servigi, né tantomeno cose costose o abiti pregiati. Considererebbero tali doni un offesa, e se ne andrebbero dalla casa nella quale lavorano, per sempre. il rapporto con i padroni di casa inoltre deve rimanere su un piano di disinteressata, reciproca cortesia. Di fatto è davvero raro riuscire a vedere un brownie, e lo è ancora di più parlare con lui.
Di seguito una leggenda che parla di Brownie, tratta dal libro “elfi e streghe di Scozia”, di Lorenzao Carrara.
In una fattoria a Cranshaws nel Berwickshire un tempo viveva un brownie, che era sempre affaccendato a lavorare e dare una mano a chi aveva bisogno di aiuto.
quando veniva il tempo del raccolto falciava il grano, lo batteva e infine impilava la paglia per l’inverno. Non chiedeva mai alcun compenso e si accontentava della piccola scodella di panna e porridge che gli veniva lasciata fuori dalla porta perché si sfamasse.
Il padrone e i lavoranti rispettavano il brownie e gli erano grati per il modo in cui questi svogleva per loro alcuni dei lavori più duri.
Poi un giorno un ragazzo, scioccamente, prese a dire che la paglia non era stata ben stivata nel pagliaio. Immediatamente il brownie si offese, e decise che questo metteva fine al suo soggiorno a Cranshaws, ma giurò che non se ne sarebbe andato prima di essersi vendicato per l’offesa subita.
A circa due miglia di distanza dalla fattoria c’era una roccia nuda, chiamata Raven Crag: nel buio della notte il brownie infuriato prese tutta la paglia del pagliaio e la portò là in cima, poi la gettò tutta quanta giù dal precipizio gridando: “Non è ben stivata! Non è ben stivata! E allora non sarò più io a stivarla: mai più! La spargerò tutta sulla roccia di Raven, e dovranno lavorare un bel po’ per stivarla di nuovo!”
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