Se il fiore simbolo della Scozia è ufficialmente il cardo, c’è un’altra specie di pianta che caratterizza le solitarie colline e montange scozzesi, tingendole nella stagione della fioritura di un viola acceso e allegro: sto parlando del brugo, o calluna vulgaris, comunemente conosciuta come erica o heather, in inglese. Sapevate che però, nella realtà, è sbagliato definirla erica perchè si tratta di un fiore completamente diverso? Il nome esatto è brugo ed è una pianta perenne, sempreverde, caratterizzata da piccoli fiori colorati nelle sfumature del viola.

Il brugo ama i terreni particolarmente umidi ed è per questo che in Scozia trova il suo habitat ideale, viste le abbondanti piogge, e cresce allo stato selvatico praticamente ovunque: non è raro infatti ammirare colline e ampi spazi (chiamati appunto brughiere) interamente ricoperte di questa pianta. La fioritura avviene in due momenti dell’anno: ad inizio estate e all’inizio dell’autunno quindi il momento migliore per ammirarla è generalmente tra luglio e settembre, anche se le condizioni climatiche incidono molto sulla fioritura e potrebbero ritardarla oppure farla anticipare. Se avete viaggiato in Scozia fuori stagione avrete sicuramente notato ampie aree marroni sulle colline: è appunto l’erica che, sfiorita, perde il suo brillante color viola (sono così abituata a chiamarla erica che mi risulta proprio difficile chiamarla col suo vero nome, brugo. Scusate!).

In Scozia esistono tre tipi divesi di brugo, tutti molto simili tra loro. Non avendo molte nozioni di botanica non vi spiegherò le caratteristiche di ognuno ma voglio piuttosto raccontarvi alcune leggende legate a questo fiore. La prima leggenda parla di Malvina, figlia del leggendario bardo Ossian nel III secolo a.C: la giovane era fidanzata con un guerriero di nome Oscar che ahimè morì tragicamente in battaglia, non prima di aver fatto portare alla sua amata da un fido messaggero un ramoscello di erica. Quando le lacrime di Malvina toccarono i fiori viola, essi divennero imemdiatamente bianchi e la giovane pronunciò le parole “sebbene sia il simbolo del mio dolore, possa l’erica bianca portare fortuna a tutti quelli che la trovano”. Ed è per questo che è di buon auspicio per una sposa avere nel mazzo di fiori dei rametti di erica bianca!

Un’altra leggenda narra di uno scontro tra alcuni invasori vichinghi e uno degli ultimi Re dei Pitti e suo figlio: questi ultimi vennero sconfitti in una battaglia, catturati e torturati dai norreni che volevano estorcere loro la ricetta segreta della birra d’erica. Il padre, sicuro che il figlio non avrebbe retto alle torture, strinse un patto con i vichingi: se a suo figlio fosse stata risparmiata l’agonia della tortura e fosse stato quindi ucciso in modo veloce e indolore, egli avrebbe rivelato la ricetta segreta. Morto il figlio (gettato da una scogliera, si) il padre ovviamente non rivelò il segreto, a costo della sua stessa vita. Questa leggenda fa parte di un racconto scritto dal famoso scrittore scozzese Robert Louis Stevenson che si intitola appunto Heather Ale.

Ma qual è il significato di questo fiore? Il fiore del brugo simboleggia ammirazione, protezione e, specialmente quello bianco, fortuna. I membri del Clan Ranald erano convinti di aver vinto una battaglia nel XVI secolo perchè portavano dei rametti di erica bianca nel cappello e anche la Regina Vittoria era molto legata a questo fiore come porta fortuna. Ci sono poi ovviamente molti miti legati all’erica: si dice che cresca solo sui terreni dove non sia stato sparso sangue in battaglia, oppure dove riposano fate ed esseri magici.

Leggende e miti a parte, il brugo è usato fin dall’antichità per le sue proprietà curative ma anche nella costruzione di case (soprattutto nelle isole la pianta veniva impiegata nella costruzione dei tetti) e di materassi, morbidi e profumati. I rami di erica venivano usati per fabbricare scope, zappe, rastrelli e corde e i fiori utilizzati per tingere la lana. Oggi i due prodotti a base d’erica più famosi sono l’heather ale e l’heather honey: l’heather ale veniva distillato in Scozia già dai Pitti, infatti sono state trovate alcune tracce su dei vasi di terracotta sull’Isola di Rum. Il miele di erica (heather honey) invece si trova in molti negozi di prodotti tipici scozzesi ed è un miele delicato, ricco di sali minerali e largamente usato anche in passato in bevande medicinali.

Che meraviglia, anch’io adoro le vecchie leggende!!!
Essendo un’appassionata di giardinaggio mi basta chiudere gli occhi per immaginarmi la fioritura dell’erica nei boschi della Scozia, che ancora non ho visto.
Un altro arbusto che fiorisce e che ho trovato ovunque e’il rododendro!!!!
Quanti bei cespugli colorati ho visto nei vari giardini scozzesi…. una vera delizia per gli occhi e anche per lo spirito😍😍😍😍😍
Un caro saluto dalla Liguria a tutti gli amici scozzzesi.
Luisa
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Ciao Maria Luisa! Ginestrone, erica, cardi, rododendri… questa Scozia è un tripudio di colori 😍😍😍😍😍 Un caro saluto a te e buona giornata! Beatrice
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Molto interessante! Adoro le antiche leggende 😍 grazie per averle condivise 😉
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Grazie a te Florinda per essere passata a leggere :*
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