Breve storia della Scozia – Parte 3: Mary Stuart, Commonwealth, Carlo II

Ancora una volta il destino aveva giocato un duro colpo agli scozzesi: dopo la morte improvvisa di re James V, dopo aver subito una serie di disastrose sconfitte militari, con il Paese scosso dalle violenze della rivoluzione protestante, restava ancora una piccola speranza: l’erede al trono di Scozia, Mary Stuart (conosciuta in italiano come Maria Stuarda).

Mary trascorse una serena infanzia in Francia, alla corte dei parenti materni, e ricevette la miglior educazione possibile: parlava correttamente sette lingue (francese, latino, greco, spagnolo, italiano, inglese, scozzese), suonava due strumenti, e fu istruita in varie arti. Sposò il Delfino, ossia l’erede al trono francese, Francesco, e divenne Regina consorte di Francia quando suo padre Enrico II morì. Rimasta vedova dopo soli due anni di matrimonio, Maria decise, a 23 anni, di fare ritorno nella sua Scozia a rivendicare il suo diritto di regina. Vi trovò un Paese completamente trasformato dal severo moralismo calvinista: era diffusa la caccia alle streghe, con centinaia di roghi, e ogni forma di arte, letteratura e musica era vista come ricettacolo del peccato. Tutto era caduto in una sorta di oscurità. Al trono d’Inghilterra sedeva Elisabetta I, figlia di Enrico VIII e Anna Bolena, che era succeduta alla morte della sorellastra Maria I Tudor, anch’ella figlia di Enrico ma avuta dalla prima moglie Caterina d’Aragona. Essendo Maria Stuarda ed Elisabetta I lontane cugine, poiché la nonna paterna della prima, ed il padre della seconda erano fratello e sorella, la seconda nella linea di successione al trono inglese era proprio Maria.

Mary Stuart e Elizabeth Tudor
Mary Stuart (a sinistra) e Elizabeth I Tudor (a destra)

Maria Stuarda sbarcò in Scozia il 19 agosto 1561, guardata con sospetto da molti dei suoi sudditi, nonché dalla stessa Regina Elisabetta I, per via della sua fede cattolica. La storia di Maria Stuarda si svolse tra passioni e tragedie, tra speranze, drammi e delusioni. Dal secondo marito, Enrico Stuart Lord Darnley, suo cugino di primo grado, nacque nel 1566 Giacomo. Il matrimonio con il cugino si rivelò infelice, ed in effetti infelice fu tutta la vita di Maria dal momento della morte del suo primo marito in Francia. Dopo essere stata imprigionata e aver tentato rivolte e battaglie con il sostegno degli scozzesi che le erano fedeli, dopo intrecci politici, complotti alla sua figura, false cospirazioni commesse a suo nome e tradimenti da parte della cugina la Regina d’Inghilterra, la povera (e sfortunata, permettetemi di dirlo) Maria Stuarda fu infine processata e decapitata l’8 febbraio 1587 nel castello di Fotheringhay, su ordine di Elisabetta. A questo punto le sorti della Scozia sembravano davvero segnate, tutte le speranze si erano spente. Tuttavia, una strana beffa del destino cambiò completamente le carte in tavola: Elisabetta I, la grande sovrana ultima dei Tudor, morì senza lasciare alcun erede nel 1603. L’avente diritto al trono inglese diventava colui che veniva per primo in linea di successione e, per i legami di parentela prima indicati, questi era… Giacomo Stuart, il figlio di Maria Stuarda, che venne incoronato Giacomo VI di Scozia e divenne anche I di Inghilterra. Nonostante l’Unione della Corone, la Scozia e l’Inghilterra mantennero di fatto ognuna la propria sovranità ed il proprio Parlamento, e, per quanto riguarda il regno scozzese, una libertà limitata e vigilata da Londra.

Ritratto di James Stuart, I d'Inghilterra e VI di Scozia
Ritratto di James Stuart, I d’Inghilterra e VI di Scozia

Giacomo, allontanato sin da piccolo dalla madre, fu allevato nella fede protestante sotto la guida del suo consigliere, Robert Cecil. Ben lontano dalle idee politiche e religiose della madre, egli scelse di regnare seguendo la linea del suo predecessore, Elisabetta I, tentando con scarsi risultati di mediare le richieste del partito cattolico e di quello protestante. Convinto sostenitore dell’assolutismo monarchico, arrivò perfino a sciogliere il Parlamento (riformato sette anni dopo), reo di avergli negato appoggio finanziario nel suo intento di sostenere al Spagna durante la guerra dei trent’anni. Alla sua morte lasciò un regno decisamente impoverito per gli sperperi e la corruzione della corte, indebolito sul piano internazionale e nel quale già covava una forte opposizione alla corona.

A Giacomo succedette nel 1625 il figlio Carlo I d’Inghilterra. Il suo regno fu caratterizzato dall’opposizione del Parlamento al potere regale, che sfociò in una grande ribellione e in un periodo di guerra civile. Il Paese era diviso: da una parte c’era l’esercito di Carlo, finanziato in gran parte dagli aristocratici, dall’altra l’esercito del Parlamento guidato da Oliver Cromwell, e, nonostante i negoziati, scoppiò la guerra civile. Con una serie di battaglie combattute nell’arco di quattro anni, le truppe Cromwelliane sconfissero quelle del Re e Carlo fu catturato, processato per alto tradimento nei confronti del popolo inglese e decapitato.

Un'originale ritratto di Carlo I: Charles in three positions, di Anthony van Dyck, (1635–36)
Un originale ritratto di Carlo I: Charles in three positions, di Anthony van Dyck, (1635–36)

A quel punto Oliver Cromwell proclamò la Repubblica (Commonwealth, durata dal 1649 al 1653) e si proclamò Lord Protettore di Inghilterra, Scozia ed Irlanda, governando a tutti gli effetti come un dittatore militare: le sue truppe devastarono l’Irlanda per poi dirigersi verso la Scozia, con lo scopo di imporre obbedienza alla Repubblica. Si accese allora nuovamente negli scozzesi il senso di nazione ed indipendenza, messa a rischio per l’ennesima volta dall’imminente attacco di Cromwell. Il Parlamento di Edimburgo nominò Re il figlio di Carlo I, che venne incoronato nel 1651 come Carlo II Stuart, costretto però per via degli scontri continui a rifugiarsi in Francia. Nel frattempo in Scozia scoppiò una rivolta che vide le truppe cromwelliane scontrarsi con quelle guidate da James Graham, Marchese di Montrose, affiancato dalle truppe di Highlanders e di Irlandesi radunate da Alasdair MacDonald e Manus Roe O’Cahan, che combatterono con fervore per la libertà e per gli Stuart. La Scozia fu sotto l’occupazione militare delle truppe del Commonwealth per nove anni, ma dopo la morte di Cromwell e la caduta della Repubblica, Carlo potè ritornare a sedersi sul trono che gli spettava e nel 1661 venne incoronato Re di Inghilterra, Scozia e Irlanda.

And When Did You Last See Your Father? di  William Frederick Yeames (1878). Il dipinto mostra un giovane (in una casa leale al Re) interrogato da un miliziante della fazione Parlamentare durante la guerra civile inglese
And When Did You Last See Your Father? di William Frederick Yeames (1878). Il dipinto mostra un giovane (in una casa leale al Re) interrogato da un miliziante della fazione Parlamentare durante la guerra civile inglese.
Carlo II in armatura; ritratto di sir Peter Lely, primo pittore di corte.
Carlo II in armatura; ritratto di sir Peter Lely, primo pittore di corte.

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FONTE: Il cardo e la Croce, Paolo Gulisano

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