Dopo una super colazione a base di toast con uova strapazzate e salmone (fantastico!) riprendiamo il viaggio in direzione Nord Ovest poiché oggi abbiamo in programma di esplorare la zona attorno a Inverness, capitale delle Highlands. Poco dopo Tomintoul ci fermiamo a scattare qualche foto in un punto panoramico e, come si suol dire, ci ritroviamo al posto giusto nel momento giusto.
Un tenerissimo agnellino bianco e nero, in qualche modo, è riuscito ad uscire dal recinto ed ora non riesce più a rientrarci. Prova in tutti i modi a passare oltre la rete, ma invano, e bela disperato in direzione della mamma. È pericolosamente vicino ad un dirupo e molto agitato. Ci avviciniamo piano, bloccandogli le due vie di fuga e riusciamo ad acchiapparlo e rimetterlo nel recinto. Non appena tocca terra si fionda a velocità supersonica verso la sua mamma e inizia a succhiare il latte… chissà da quanto era là fuori, poverino!
Sentendoci degli eroi-salva-cuccioli ci rimettiamo in marcia, passando per pascoli e piccoli paesini tranquilli, e dopo un quarantina di minuti raggiungiamo il Culloden Battlefield. Questa tappa era una di quelle che mi incuriosiva di più e sulla quale mi ero più documentata: su quella immensa brughiera paludosa venne combattuta, il 16 aprile 1746 tra le truppe governative e quelle giacobite, la battaglia di Culloden che si concluse con una tragica carneficina di queste ultime. Oggi sul campo conosciuto come Drumossie Moor sorge un moderno centro visitatori che spiega, attraverso pannelli informativi, filmati, esposizione di armi ed altri oggetti risalenti all’epoca, gli eventi antecedenti alla battaglia e lo scontro vero e proprio.
Visitare il campo di battaglia è stato molto emozionante, sebbene molto triste. La giornata grigia e ventosa ha reso tutto ancora più cupo, trasmettendomi un senso di solitudine e malinconia. Mentre camminavo, le folate di vento molto forti e la pioggia sferzante mi hanno fatto pensare a come dev’essere stata quella mattina, a come si erano sentiti quegli uomini fermi ai loro posti, stanchi ed affamati, che non aspettavano altro che l’ordine di attaccare gli avversari. Si prova una profonda amarezza per tutte quelle vite spezzate in poco meno di un’ora, in un battaglia che ancora prima di iniziare lasciava intravedere il suo esito disastroso. Cammino lungo il sentiero fiancheggiato dai massi che ricordano i Clan scozzesi fedeli alla causa giacobita; qualcuno ha lasciato un fiore, un fiocco in tartan, un ciondolo a forma di croce per onorare il loro sacrificio che, a distanza di quasi tre secoli, non è stato dimenticato dall’orgoglioso e fiero popolo scozzese.
Il peggiorare delle condizioni meteo ci spinge a rifugiarci in macchina, dove mangiamo l’abbondantissimo packed lunch fornitoci dal b&b dove abbiamo pernottato la notte scorsa. Contro ogni previsione, le nuvole si allontanano lasciando intravedere qualche raggio di sole. Ci dirigiamo subito verso le Clava Cairns, un sito preistorico composto da alcune strutture circolari costruite con dei massi di pietra che si crede costituissero delle antiche aree di sepoltura. Ci sono molte pietre che spuntano dal terreno tra i faggi e proprio una di queste ha ispirato il celebre “Craigh Na Dun” dei romanzi di Diana Gabaldon, recentemente trasposti nella serie tv “Outlander” (ovviamente, la mia preferita!). Ci godiamo i tiepidi raggi di sole che filtrano tra gli alberi; il posto è molto tranquillo e pervaso da un’aria di mistero e magia.
In 15 minuti di macchina raggiungiamo il vicino Fort George, una fortificazione del XVIII secolo costruita su di un promontorio nel Moray Firth, il più grande fiordo scozzese, e tutt’ora utilizzata come base militare della British Army. Non vediamo i delfini, di solito assidui frequentatori delle acque di fronte al forte e, a causa dell’ora tarda per gli standard scozzesi (i musei chiudono verso le 17/17.30) visitiamo velocemente le ricostruzioni dei vecchi alloggi del soldati, del magazzino, delle stalle. Non riusciamo a vedere il museo perché arriviamo con 2 minuti di ritardo per l’ultima ammissione….che fiscalità!
Il cielo minaccia pioggia ed abbiamo ancora davanti un bel po’ di strada da percorrere per raggiungere il Loch Ness, meta di oggi. Ci rimettiamo quindi in marcia; rispetto al primo giorno ci sentiamo molto più sicuri con la guida a sinistra e la strada, seppur trafficata perché in prossimità di una città, scorre tranquilla. Raggiungiamo Dores, piccolo paesino situato sulla sponda orientale del Loch Ness, dove alloggiamo nel b&b Pottery House, una bella casa circondata da un giardino ben curato e da una moltitudine di uccellini colorati che si avvicinano per sgranocchiare qualche semino dalle mangiatoie disposte per loro dai proprietari.
La nostra camera è la più bella tra tutte quelle dove abbiamo pernottato: decisamente enorme, elegantemente arredata, con un bagno spazioso e luminoso e un pratico raccoglitore con svariati consigli per passeggiate o luoghi da visitare nelle vicinanze. Facciamo una passeggiata lungo la spiaggia dalla quale si ha una bella visuale del lago in tutta la sua lunghezza, ma è così lungo con i suoi 36 chilometri che non se ne vede la fine! Il sentiero a fianco della spiaggia è costeggiato da ginestre e porta all’interno di un bosco, ma non arriviamo ad andare oltre perché ci aspetta la cena al Dores Inn, unico ristorante del paese. Come consigliano tutte le guide turistiche è meglio prenotare, infatti anche oggi il locale è molto affollato. Mangiamo bene, in particolare un formaggino di capra alla griglia con verdurine e marmellata di cipolle rosse che era fantastico! Anche il terzo giorno è volato, domani ci aspetta una giornata molto impegnativa!
– Pottery House b&b: http://www.potteryhouse.co.uk/
– Dores Inn: http://www.thedoresinn.co.uk/
day 1 – Sain Andrews
day 2 – Dunnottar Castle e Cairgroms National Park
day 3 – Inverness e Loch Ness
day 4 – Urquhart Castle, Eilean Donan Castle e rotta per l’isola di Skye
day 5 – Isle of Skye: Totternish Peninsula e Coral Beach
day 6 – Isle of Skye: fairy pool, talisker bay, neist point lighthouse
day 7 – Isle of Skye (Elgol) e Road to the Isles
day 8 – Glencoe, Glen Etive, Loch Awe
day 9 – Loch Lomond and the Trossachs National Park
day 10 – Edimburgo
Complimenti Beatrice per le belle fotografie!!!!
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Ciao Luisa, grazie 😊
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