Per il nostro ultimo girorno sull’Isola di Skye ci concentriamo su una zona che è un pò fuori dai soliti tragitti turistici, ossia il remoto villaggio di Elgol, nella parte sud occidentale dell’Isola. Lasciamo Dunvegan dopo un’abbondante colazione e scendiamo passando da Sligachan, dove ci fermiamo a fotografare il famoso ponte, e una volta giunti a Broadford imbocchiamo la stretta single track road che in mezz’oretta porta ad Elgol.
Lungo la strada ci fermiamo alla Cill Chriosd (Old Church of Kilchrist), costruita nel XVI secolo al posto di una precedente chiesa medievale e rimasta in uso fino al 1840. Le rovine della chiesa sorgono su di una piccola collinetta e si raggiungono salendo una scala di pietra ormai quasi nascosta nell’erba; intorno sorge un cimitero, dove pecore ed agnellini pascolano tra le lapidi.
Proseguiamo costeggiando il Loch Cill Chriosd e il Loch Slapin e raggiungiamo infine Elgol, remoto, anzi sperduto e piccolo villaggio di appena 150 abitanti nella Strathaird Peninsula. Parcheggiamo nei pressi della spiaggia, dove c’è la scuola del villaggio. Mi sorgono spontanee due osservazioni: a) quanti bambini frequenteranno questa scuola? b) quanto sono fortunati ad andare a scuola sulla spiaggia??
Passeggiamo in equilibrio sui grandi sassi tondi e saltando da uno scoglio all’altro, fino a raggiungere una parete rocciosa dalla stranissima conformazione geologica. C’è una specie di arco a volta, scavato da una moltitudine di piccole cellette che fa assomigliare la pietra ad una spugna. Mettiamo un sasso in una delle celle, chissà quanto tempo ci resterà prima che qualche onda se lo porti via! La vista che si ha sulle Black Cuillin dalla spiaggia di Elgol è molto bella, con questo tempo grigio e nuvoloso quasi drammatica. Le montagne sono immerse nelle nubi, c’è un temporale in arrivo.
Veloce come è arrivato, il temporale se ne va, lasciando il posto a sprazzi di cielo azzurro e tiepidi raggi di sole. Ci sarebbe piaciuto vedere i pescatori all’opera sul piccolo molo del villaggio ma a quanto pare il mare oggi è troppo mosso perché anche le biglietterie delle escursioni in barca sono chiuse. Pranziamo al sacco, chiusi in macchina per ripararci dal forte vento e poi riprendiamo la via del ritorno poiché tra non molto dobbiamo prendere il traghetto che ci riporterà nella mainland.
Ho prenotato anticipatamente il traghetto che ci porterà da Armadale a Mallaig in solo mezz’ora di navigazione, in modo da evitare di dover tornare di nuovo verso lo Skye Bridge e risparmiare tempo e chilometri. Ora il problema è che io soffro il mal di mare, e vedendo le onde che c’erano ad Elgol, diciamo che sono un po’ preoccupata. Fortunatamente qui l’oceano sembra più calmo, il traghetto si muove relativamente poco ed io, seduta da sola sul ponte di prua battuto dal vento e canticchiando sempre la solita canzoncina (Skye Boat Song) alternata ad esercizi di respirazione yoga, arrivo a destinazione sana, salva e felice di toccare terra ferma.
Da Mallaig prendiamo la strada panoramica A830 “Road to the Isles”, l’antica via per raggiungere il traghetto per le Ebridi interne che parte da Fort William, ai piedi del Ben Nevis, e che offre davvero degli scorci mozzafiato tanto che è stata la parte del viaggio che mi è piaciuta maggiormente. Le meravigliose spiagge che si incontrano lungo la via sono le Silver Sands of Morar, una serie di spiagge di sabbia bianca e finissima, di quelle che non ti aspetteresti di trovare in Scozia ma in qualche località turistica più esotica.
Subito dopo aver passato il fiume Morar, anziché proseguire sulla A830, svoltiamo a destra nella vecchia strada costiera che arriva fino ad Arisaig e che si ricollega poi, dopo circa 10 chilometri, alla strada principale. E’ il quarto d’ora di strada in assoluto più bello di tutta la vacanza e vi consiglio vivamente di passare di qui, se ne avrete l’occasione. Per prima cosa ci fermiamo alla Camusdarach Beach. Lasciamo la macchina nel parcheggio sterrato che si trova lungo la strada e in pochissimo tempo raggiungiamo la spiaggia principale. Resto a bocca aperta: il cielo azzurrissimo, dove le nuvole concedono uno sprazzo di sereno, il mare blu profondo, la spiaggia chiara, le dune di sabbia ricoperte di ginestre gialle e i piccoli cottage bianchi appollaiati sulle verdi alture circostanti… da cartolina! In lontananza si vedono le Isole minori di Eigg, Rum e Canna, che fanno da sfondo a questo paesaggio incredibilmente perfetto. Ci sono una serie di spiagge e calette proseguendo nella passeggiata lungo la costa, camminando sui sentieri letteralmente scavati nelle dune di sabbia, passando tra rigogliosi cespugli di ginestrone e altissimi ciuffi d’erba. Mi dispiace un sacco dover ripartire e annoto nel mio diario di viaggio di ricordarsi di trascorrere qui almeno un’intera giornata la prossima volta che passerò da queste parti.
Proseguendo lungo la Road to the Isles si passa per Glenfinnan, località storica scozzese poiché proprio qui, il 19 agosto 1745, Charles Edward Stuart, il Bonnie Prince Charlie, innalzò i suoi stendardi dando inizio alla rivolta giacobita e reclamando il trono di Scozia ed Inghilterra. Per commemorare gli highlander che qui si erano radunati e che persero la vita durante l’insurrezione, venne costruito nel 1815 un monumento commemorativo. Saliamo sulla collinetta che si trova dietro il centro visitatori e da dove si ha una bella vista del paesaggio sottostante, con la torre che svetta nella pianura e le montagne che si tuffano nel vicino Loch Shiel. Dietro di noi c’è l’imponente Glenfinnan Viaduct, la ferrovia ad arcate che appare nei film di Harry Potter. Ci sarebbero dei sentieri che permettono di raggiungere punti panoramici dove fermarsi in attesa del passaggio del treno a vapore, ma noi non abbiamo abbastanza tempo e ci limitiamo a guardare il viadotto da lontano.
La cosa che ci tenevo di più a vedere in questa zona è la Saint Mary and Saint Finnan Chatolic Church, che sorge lungo la strada a pochissima distanza del monumento. La chiesetta mi incuriosiva perché ho letto da qualche parte che la porta d’ingresso è sempre aperta, per accogliere l’anima del Bonnie Prince Charlie se dovesse far ritorno in Scozia. Che cosa romantica! In effetti è tutto il giorno che mi chiedo se sia vero o no, e non vedo l’ora di arrivare per verificarlo. Mi dirigo verso la chiesetta di sassi con il fiato sospeso, faccio il giro al piccolo edificio e trovo la porta..aperta! Che emozione! Mi viene subito da esclamare “era vero!!”, e mi ritrovo con la pelle d’oca. Della serie emozionarsi con poco. Entro e mi ritrovo in una bellissima navata bianca e luminosa, con il tetto di travi di legno a vista. Sono completamente sola, ci sono un silenzio ed una tranquillità davvero piacevoli. Osservo i quadri e le targhette appese lungo i muri, in cerca di quella che mi interessa e che so troverò da qualche parte tra le altre. Infine eccola, accanto alle candele e di fronte alla porta d’ingresso:
C’è chi lo ricorda ancora e lo ammira per il tentativo, seppur azzardato, di creare nuovamente una Scozia libera ed indipendente. Come succede sempre nelle chiese, nonostante non sia pienamente credente, mi sento al sicuro, in un luogo protetto, e la mia mente inizia a vagare e ad immaginare. Il mio perfetto momento di quiete e riflessione è bruscamente interrotto dall’entrata di mio papà che, vedendomi contemplare la targa con una lacrimuccia, mi chiede se mi sono per caso rimbecillita. Che tatto!
Proseguiamo lungo l’ultima tappa del viaggio ed arriviamo in serata a Glencoe Village, all’imbocco della strada che passa attraverso l’omonima valle, paradiso degli escursionisti e degli sport all’aperto. Il b&b che ho scelto, lo Strath Lodge, non delude le mie aspettative: poco distante dal paese, immerso nel verde e con delle camere assolutamente perfette. I proprietari ci consigliano di cenare al vicino Clachaig Inn, rinomato locale frequentato da escursionisti e giovani. L’interno è molto caratteristico, arredato in stile baita di montagna, ed il cibo eccellente. Tuttavia il locale è davvero troppo affollato e c’è una tale confusione all’interno che appena finito di mangiare scappiamo. Torniamo a casa stanchissimi, perché la giornata è stata molto lunga, ma anche la mia preferita fin’ora!
– Strath Lodge b&b: http://www.strathlodgeglencoe.com/
– Clachaig Inn: https://www.clachaig.com/
day 1 – Sain Andrews
day 2 – Dunnottar Castle e Cairgroms National Park
day 3 – Inverness e Loch Ness
day 4 – Urquhart Castle, Eilean Donan Castle e rotta per l’isola di Skye
day 5 – Isle of Skye: Totternish Peninsula e Coral Beach
day 6 – Isle of Skye: fairy pool, talisker bay, neist point lighthouse
day 7 – Isle of Skye (Elgol) e Road to the Isles
day 8 – Glencoe, Glen Etive, Loch Awe
day 9 – Loch Lomond and the Trossachs National Park
day 10 – Edimburgo
CHE SPETTACOLO!!! Fatta eccezione per castelli e chiese, ricorda davvero l’Islanda! Anche le spiagge 😉
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Allora ci devo proprio andare, in Islanda!!! 🙂 🙂
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Splendido…
E foto meravigliose !
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Grazie Max! mi fa piacere avere qualcuno che mi segue così assiduamente 🙂
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Come non farlo… coi bellissimi post che scrivi!
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