Benvenuti nel Kintyre, verde e solitaria penisola nella Scozia occidentale

“Mull of Kintyre, oh mist rolling into the sea, my desire, is always to be here, oh Mull of Kintyre”. Così cantava Paul MacCartney nella sua canzone del 1977 dedicata alla penisola del Kintyre, zona scozzese che amava particolarmente e dove possedeva pure una fattoria (con tanto di studio di registrazione annesso), High Park Farm. La prima volta che ho sentito parlare del Kintyre è stato quando lavoravo in una guesthouse nei pressi di Oban: Mary, un’anziana amica di famiglia, raccontava spesso di quando faceva l’infermiera domiciliare in questa penisola che descriveva sempre come solitaria e remota e del suo gran daffare a raggiungere i pazienti in lungo e in largo, sin nelle zone più isolate. E l’idea che mi sono fatta del Kintyre, durante la breve visita nello spostamento tra l’Isola di Arran e quella di Islay, è proprio di una zona lontana e remota, dove non ci si può arrivare per caso ma solo perchè la si conosce; una zona rurale molto verde, con pecore e muretti a secco, e con deliziosi scorci verso il mare, dal quale è interamente circondata. Nell’attesa di tornarci per esplorarla meglio, ecco le mie impressioni sulla Penisola del Kintyre…

Ma dove si trova esattamente il Kintyre? Partendo da Edimburgo occorre procedere verso Glasgow, salire verso nord costeggiando il Loch Lomond per poi scendere nuovamente sorpassando Inveraray e Lochgilphead: qui, lungo la frastagliata costa occidentale scozzese e circondata dalle Isole di Arran, Islay e Jura si trova la Penisola del Kintyre, che si allunga per circa 60 km dal villaggio di Tarbert a Nord al Mull of Kintyre Lighthouse a Sud, con una larghezza massima di soli 16km, come un lungo dito insomma proteso verso le coste della vicinissima Irlanda! L’ambiente naturale del Kintyre è verdissimo e caratterizzato da ampie brughiere nell’entroterra e fertili pascoli verdi verso la costa.

Non riesco mai a resistere alle cassette postali rosse: trovo creino un bellissimo contrasto con il verde scozzese!

Per aiutare i visitatori ad esplorare la zona è stata creata la Kintyre 66, una strada turistica di 66 miglia (106km) che compie un giro ad anello attorno alla penisola attraverso le due strade principali, la A83 ad ovest, conosciuta come Atlantic Road, e la B842 ad est che costeggia il Kilbrannan Sound con una bella vista sull’Isola di Arran. Una deviazione nell’estremo sud oltre Campbeltown è d’obbligo, fino a raggiungere il famoso Mull of Kintyre e la zona con, a mio avviso, la costa più bella e scenografica! Anche se come chilometraggio la Kintyre 66 è percorribile in un giorno è consigliato dedicarvici più giornate in modo da riuscire a godere appieno dei magnifici luoghi che si trovano in questa regione. Qui trovate il pdf da scaricare con la mappa e i punti di interesse.

On the road sulla Kintyre 66

Ma partiamo dall’inizio, mettiamoci in marcia lungo la Kintyre 66 iniziando dal villaggio di Tarbert, sicuramente il più bello della regione! Tarbert in gaelico scozzese si traduce con Tairbeart e significa istmo: si trova infatti nel punto più stretto della penisola, che qui ha una larghezza di soli 2km! Come ogni pittoresco villaggio scozzese che si rispetti, Tarbert ha un piccolo porto attorno al quale si specchiano nell’acqua delle bellissime casette colorate che ospitano cafè, ristoranti e negozietti di souvenirs e articoli da regalo davvero molto interessanti. Sopra al porto in posizione elevata si trovano i resti del Tarbert Castle che risale al 1400 e dal quale si gode di una bellissima vista sul villaggio e sul Loch Fyne.

Il villaggio di Tarbert, le casette colorate e il castello in alto a sinistra
Tarbert Castle con vista sul Loch Fyne

Scendiamo ora verso sud lungo la costa ovest chiamata Atlantic Coast, superando il molo di Kennacraig e guidando costeggiando il mare, immersi nel verde della nattura tutto attorno. Una sosta d’obbligo è alla St.John’s Kirk, conosciuta anche come Killean Church, nel villaggio di Killean. I ruderi risalgono al XII secolo e sono circondati da un antico cimitero. Poco più avanti si trova un’altra chiesetta, A’Chleit Church, costruita vicino al mare, e un’altra ancora, inacessibile e circondata da mucche curiose al pascolo.

Killean Church
Killean Church
Mucche e tanto verde lungo la costa del Kintyre

Eccoci poi arrivare alla spiaggia più bella del Kintyre, Westport Beach: lunga quasi 10km è conosciuta come una delle spiagge più belle della costa occidentale scozzese. C’è un apposito car park e, con una breve passeggiata tra le dune, si raggiunge la spiaggia. Noi ci siamo arrivate in un pomeriggio ventosissimo e con un mare molto arrabbiato, l’atmosfera era davvero dramatic e magica! Da qui in breve tempo si raggiunge Campbeltown, capoluogo della regione che però, devo ammettere, non mi ha colpita particolarmente. Gli amanti del whisky apprezzeranno le tre distillerie presenti nella cittadina, tra cui la Springbank e la Glen Scotia.

Westport Beach
Scogli e dune di sabbia a Westport

Da Campbeltown la strda principale prosegue tornando verso nord, sull’altro versante della penisola. Ma per nessun motivo davvero dovreste perdervi una deviazione verso sud, la parte a mio avviso più bella di tutto il Kintyre! Da Campbeltown imboccate la strada verso Southend che si snoda tra ampi prati verdi circondati da pittoreschi muretti a secco, con pecore e mucche a farvi compagnia. Southend è un piccolo villaggio composto da una file di casette lungo la strada principale tra le quali si trova il Muneroy Stores and Tearoom, un piccolo negozietto di generi alimentari con annessa una tearoom. Quando ci siamo state noi la tearoom era chiusa e la proprietaria, notando la mia delusione, ci ha rincorse verso la macchina per regalarci dei brownies fatti da lei da portare a casa! Ah, la gentilezza degli scozzesi!

La Muneroy Store and Tearoom
Pecorelle lungo la strada

Superate le ultime case arriverete in vista della spiaggia del villaggio, Dunaverty Bay, con una particolare a renderla davvero unica: all’estremità orientale della spiaggia si trova il Dunaverty Rock, una formazione rocciosa dove in passato sorgeva un castello, costruito durante il 1200 e appartenente al Clan Donald. Il Re Robert the Bruce vi trascorse un breve periodo nel 1306 mentre era in fuga dopo una sconfitta contro i nemici Inglesi. Nel 1647, durante la Guerra Civile, Dunaverty venne assediato dalle truppe di Oliver Cromwell: i MacDonald si arresero ma 300 di loro vennero brutalmente assassinati. Questo evento viene conosciuto come Battaglia di Dunaverty o Massacro di Dunaverty e, da quel giorno in poi, la roccia su cui sorgeva il castello viene chiamata Bloody Rock, roccia sanguinante.

Dunaverty Bay con il Dunaverty Rock sullo sfondo
Il Dunaverty Rock sulla destra, dove sorgeva il castello

Poco più avanti si trova un altro luogo molto suggestivo, la St.Columba’s chapel, footstep and Holy Well: il luogo sembra essere strettamente connesso con St.Columba, Santo di origini Irlandesi che era sbarcato in questa zona nel 536 con dodici seguaci per iniziare la Cristianizzazione della Scozia. Ovviamente il tutto si perde nella leggenda ma è proprio questo il bello della Scozia, no? Parcheggiando al cimitero di Keil si trova innanzitutto la Chapel, o piuttosto i suoi resti, nascosti sotto una fitta coltre d’edera. Così fitta che, in effetti, noi non l’abbiamo neppure vista! Poco più avanti si supera un cancelletto sulla destra e si scala una piccola collinetta rocciosa fino a raggiungere la famosa footprint, l‘impronta scavata nella roccia che ricorda il passaggio del Santo! Le impronte sono in realtà due: quella più vicina al mare ha origini antiche e non databili, quella accanto invece è stat realizzata più recentemente, nel 1856 da uno scalpellino locale. La Holy Weel invece è una piccola fonte d’acqua che, si dice abbia proprietà curative.

Le due footprints: a destra quella più visibile e recente, sopra sulla sinistra quella più antica e rovinata.
Vista sul cimitero di Keil e sulla costa dlla cima dela collinetta dove si trova l’impronta: sulla sinistra, ricoperta dall’edere, la St.Columba’s Cahel

Da qui in circa 25 minuti percorsi su una strettissima e tortuosissima Single Track Road raggiungerete il famoso Mull of Kintyre, il luogo della canzone di MacCartney che vi ho nominato all’inizio di questo articolo. Mull significa promontorio tondeggiante ed infatti osservando il promontorio meridionale del Kintyre si nota questa particolare forma. Le vedute verso il mare percorrendo la strada che porta al faro sono magnifiche e la tentazione sarà di fermarsi dietro ogni curva: se poi aggiungete il fatto che in zona si trovano un sacco di cervi, allora le numerose soste sono assicurate! Mi raccomando, guidate piano e con prudenza perchè i cervi potrebbero attraversare la strada all’improvviso!

Veduta verso il mare guidando sul Mull of Kintyre

Vi accorgerete di essere arrivati a destinazione quando troverete un parcheggio e un cartello che indica la “end of the public road”: da qui per raggiungere il Mull of Kintyre Lighthouse si prosegue solo a piedi, scendendo una lunga, ripida e tortuosa strada, ancora più tortuosa di quella che avete fatto per arrivare sino a qui! Mettete in preventivo almeno un’ora e mezza per scendere e risalire o, in alternativa potete scendere fino ai primi tornanti per inziare a vedere il faro. Ancora, ci sono dei sentierini nella brughiera a destra del parcheggio da dove si riesce almeno ad intravederlo. Il Mull of Kintyre Lighthouse è un faro storico: fu il secondo faro ad essere commissionato in Scozia e fu progettato e costrutito da Thomas Smith nel 1788, ricostruito poi nel 1820 e automatizzato nel 1996. Guardando il faro, in fondo alla strada, non ci si rende conto che è costruito su alte scogliere, sembra quasi al livello del mare! Alzando lo sguardo invece si rimane colpiti dalla vicinanza delle coste Irlandesi: ciò che si intravede è la costa dell’Antrim e l’isola di Rathlin.

Il Mull of Kintyre Lightohouse, visto dal viewpoint accanto al parcheggio
La strada tortuosa che scende al faro e le coste dell’Irlanda all’orizzonte.

Ripercorrendo i vostri passi e superando nuovamente Campbeltown la Kintyre 66 prosegue verso nord, seguendo la costa orientale della penisola. Dopo aver superato alcuni piccoli insediamenti (davvero troppo piccoli per essere definiti villaggi!) si raggiunge Saddel, un gruppetto di case dove si trovano anche i resti di una antica abbazia, la Saddell Abbey. Rimane davvero poco oggi di questa abbazia costruita nel 1148 e che ospitava un gruppo di monaci Cistercensi provenienti dall’Irlanda: si dice che a Saddel venne sepolto addirittura Somerled, il primo potente Signore delle Isole, morto nel 1164 nella Battaglia di Renfrew. Ciò che rende speciale la Saddell Abbey oggi sono le dodici lapidi tardo medievali esposte in una piccola casetta che le protegge dalle interperie: alcune riportano le effigi di sacerdoti, altre di nobiluomini in armatura, cavalieri.

Alcune delle effigi in mostra a Saddell Abbey
I resti della Saddell Abbey

A Saddell si trova un altro importante punto di interesse, il Mull of Kintyre Cottage, la casetta dove Paul MacCartney ha girato il video della sua canzone citata all’inizio di questo articolo. Lasciando l’auto al parcheggio dell’Abbazia si oltrepassa il fiumiciattolo sulla sinistra e poi ci si incammina sul lungo viale che conduce fino al Saddell Castle, di proprietà privata e trasformato in un self catering che può ospitare fino a 8 persone. Da qui, sulla sinistra, si accede alla Saddell Bay che noi purtroppo abbiamo visto sotto una forte pioggia che le ha tolto gran parte del fascino. Sulla destra si trova una statua dalle sembianze umane realizzata da Antony Gormley e chiamata “Land”. Sulla sinistra invece, all’estremità settentrionale della spiaggia, si può raggiungere in circa 10 minuti a piedi il Mull of Kintyre Cottage, nascosto tra la vegetazione.

Il cottage della canzone Mull of Kintyre
Saddell Bay sotto la pioggia (a destra, in fondo alla baia, si nota il Saddell Castle)

Proseguendo verso nord e dopo una possibile sosta al piccolo villaggio di Carradale si raggiunge il molo di Claonaig da dove parte il piccolo ferry per l’Isola di Arran. Da qui la strada si divide: a sinistra si ritorna verso Tarbert mentre a destra una stretta single track road che a tratti sembra scavata negli scogli conduce al grazioso villaggio di Skipness dove si trova l’omonimo Skipness Castle. Posso dire con certezza che questo è uno dei luoghi del Kintyre che più ho amato, probabilmente anche perchè l’abbiamo visitato con una magnifica luce e con qualche raggio di sole, visto raramente nei giorni precdenti. Accanto al castello si trova lo Skipness Seafood Cabin, rinomato ristorante di pesce, e poco più in là i resti della St.Brendans Chapel risalente al tardo XIII secolo.

Sulla strada verso Claonaig
I resti della St.Brendans Chapel a poca distanza dal castello

Skipness Castle è immerso in un magnifico ambiente rurale, circondato da verdi prati dove brucano tranquille tante pecorelle e con una bella vista verso il mare e la vicina Isola di Arran: l’isola è separata dal Kintyre e da Skipeness da uno stretto lembo di mare, conosciuto come Kilbrannan Sound. Il Castello di Skipness fu costruito all’inizio del 1200 dal Clan MacSween, lo stesso clan che costruì il castello di Lochranza su Arran, e passò poi nelle mani dei MacDonald ed infine dei Campell. Nel corso dei secoli venne ampliato e modificato numerose volte, e da semplice tower house diventò una grande fortezza circondata da alte mura di cinta con tre torri. Lo Tower House è chiusa ai visitatori in atutunno/inverno ma si può comunque entrare all’interno delle mura ed ammirare il castello dall’esterno.

E dopo aver percorso tutta la Kintyre 66? Se il vostro viaggio è giunto al termine non vi resta che tornare verso Edimburgo o Glasgow, mentre se avete ancora tempo un’ottima idea, visto che siete in zona, è imbarcarsi per l’isola di Arran dal molo di Claonaig oppure per l’isola di Islay da quello di Kennacraig!

DOVE DORMIRE NEL KINTYRE

Per l’unica notte che abbiamo trascorso nel Kintyre abbiamo scelto di pernottare a sud di Campbeltown, presso la Oatfield Country House b&b, una bellissima casa di campagna costruita nel 1780 e circondata da una grande tenuta. Gli interni in perfetto stile Scozzese, presentano arredamenti e pannellature di legno, quadri e foto d’epoca alle pareti, illuminazione tenue e una bellissima scala che dal piano terra conduce al piano superiore. Ci sono tre camere, due matrimoniali e una con due letti singoli, che sembrano uscite da una casa delle bambole: letti di ferro battuto, arredamento retrò, addirittura un camino d’epoca in una delle tre! Da basso si trova la sala colazioni con un grande tavolo ovale dove si mangia tutti assieme, e un delizioso salottino con un camino scoppiettante dove rilassarsi al calduccio. Nel giardino che circonda la casa si vedono spesso dei cervi brucare l’erba. Una bellissima sistemazione, devo ammettere un pò carente in pulizia, ma sembrava di essere all’interno di un film d’epoca!


COME ARRIVARE NEL KINTYRE

La penisola del Kintyre si trova sulla costa ovest scozzese in posizione piuttosto remota ed isolata: se atterrate ad Edimburgo vi ci vorranno poco meno di 5 ore per raggiungere Campbeltown, il capoluogo della regione, che si trova nella parte meridionale della penisola. Con i mezzi pubblici la situazione è un pò complicata: bisogna prima raggiungere Oban e da qui Campbeltown in autobus, ma poi non riuscireste a raggiungere le zone più interessanti ed isolate. Per visitare il Kintyre quindi è davvero necessario noleggiare una macchina!


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2 pensieri riguardo “Benvenuti nel Kintyre, verde e solitaria penisola nella Scozia occidentale

  1. Che racconto e che foto fantastiche. riflettevo che certo che noi umani “cittadini” vedere certi spazi, colori, natura, è proprio un altro mondo. dove vivrei certamente, con qualche sacrificio ma come lo farei!

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    1. Grazie Laura! Io mi sono piuttosto fortunata, vivo a stretto contatto con una natura meravigliosa, qui in Trentino! Ma riesco comunque a stupirmi ogni volta che vado in Scozia, e adoro vedere il mare e sentirne il profumo! Cerco il mare in tutti i miei viaggi ❤

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