Old Man of Hoy, il trekking più bello delle isole Orcadi

Se cercate un trekking molto scenografico ma non eccessivamente impegnativo da fare sulle Isole Orcadi, quello all’Old Man of Hoy fa al caso vostro. Anzi, vi dirò di più: se avete in programma un viaggio alle Isole Orcadi non dovete assolutamente perdervi un giro a piedi sull’Isola di Hoy, che vi regalerà dei paesaggi unici ed affascinanti, soprattutto se sarete così fortunati come noi, da visitarla in una bellissima giornata di sole! Hoy è la seconda Isola per grandezza dell’arcipelago e già osservando il suo profilo dalla Mainland se ne intuisce l’unicità: Hoy è infatti la più montagnosa tra tutte le isole, raggiungendo i 481mt di altezza a Ward Hill, punto più alto di tutte le Orcadi. E a questa sua caratteristica l’isola deve il proprio nome: Hoy infatti deriva dall’antico Norse “Háey“, che significa High Island, Isola alta. Sebbene le cose da fare e vedere su Hoy siano molte, una visita in giornata partendo dalla Mainland sarà sufficiente per assaporarne, seppur in parte, il fascino solitario e selvaggio. Venite con noi, saliamo su ferry diretto all’isola di Hoy!

RAGGIUNGIAMO L’ISOLA DI HOY

Partiamo dall’inizio, come si raggiunge l’Isola di Hoy? E’ possibile farlo in due modi, a piedi o con la propria auto. Un traghetto passeggeri parte dal porto di Stromness diretto a quello di Moaness, nel Nord dell’isola, mentre un traghetto un pò più grande che trasporta anche auto parte dal ferry terminal di Houton per arrivare a Lyness, nel Sud dell’isola. Il mio consiglio è ovviamente di recarsi su Hoy con la propria auto perchè sarebbe impossibile altrimenti riuscire a raggiungere i vari punti di interesse. Per chi viaggia a piedi c’è un servizio di bus locale, ma le corse giornaliere sono poche e collegano solo i tre punti principali, Lyness, Longhope e Moaness. Un altro suggerimento è di prenotare sempre il biglietto per il ferry: lo spazio auto a bordo è limitato e per assicurarvi un posto meglio prenotare in anticipo sul sito Orkney Ferries.

Ferry in arrivo al molo di Houton

IMBOCCHIAMO L’UNICA STRADA DELL’ISOLA, DIREZIONE RACKWICK

Una volta raggiunto il molo di Lyness, non si può sbagliare: c’è una sola strada che corre lungo tutta la costa orientale di Hoy e raggiunge Longhope a Sud e Linksness a Nord. Svoltate quindi a destra, proseguendo verso nord e sorpassando lo Scapa Flow Museum e il Lyness Royal Naval Cemetery. Gli scorci verso il mare vi strapperanno spesso e volentieri qualche “wow!” e la tentazione di fermarsi dietro ogni curva sarà moltissima! Poco prima della “end of the road” svoltate a sinistra verso Rackwick: qui la strada si fa stretta e tortuosa, diventando subito una single track road (strada con una sola corsia) da affrontare con calma ed attenzione. Come in tutte le single track roads scozzesi troverete delle piazzole in cui scansarvi nel caso incontriate veicoli provenienti dal senso opposto. Il paesaggio cambia drasticamente, ci si inizia ad inerpicare su per le basse montagne di Hoy, brulle e desolate, circondati da brughiera a perdita d’occhio.

Tipico scorcio costiero di Hoy, dal finestrino dell’auto: il colore del mare era davvero incredibile!

Dopo circa 30 minuti e dopo aver attraversato da costa a costa Hoy raggiungerete Rackwick, località sperduta ed isolata dove si trovano alcune casette di pietra, un ostello, un bothy (rifugio spartano aperto a tutti come riparo) e un piccolo museo, il Cra’as Nest Museum, che al momento della nostra visita era chiuso. La vicina Rackwick Bay è una delle più spettacolari spiagge delle Orcadi e si affaccia direttamente sul Pentland Firth, lo stretto di mare che separa le Orcadi dal Caithness sulla Mainland Scozzese. Ma lasciamo la spiaggia per dopo, e iniziamo subito il nostro trekking che ci porterà a scoprire l’Old Man of Hoy, spettacolare faraglione in arenaria rossa che si trova accanto alla costa. Una volta parcheggiata l’auto presso il piccolo parcheggio di Rackwick potete utilizzare le toilette pubbliche presenti in loco (al momento della nostra visita, rappresentate da poco invitanti ma puliti wc chimici) prima di mettervi in marcia. Seguite i segnali che vi indicheranno di iniziare la camminata alla sinistra del parcheggio, lasciandovi la baia alle spalle, per inerpicarvi sulla collina che vedete di fronte a voi, passando accanto ad alcuni cottage di pietra.

Rackwick Bay vista dalla parte inziale del sentiero

INIZIAMO IL NOSTRO TREKKING

Il percorso è lungo 9,5km, presenta 220mt di dislivello e ci impiegherete circa 3 ore andata e ritorno, senza contare le numerose soste panoramiche che sarà inevitabile fare lungo la via. Il primo tratto è in salita molto ripida ma quando si guadagna quota prosegue con una pendenza più accettabile e, infine, pianeggiante fino alla costa. Il sentiero è largo, comodo da percorrere, non esposto e non presenta particolari difficoltà. Il suggerimento è di essere vestiti adeguatamente, con scarpe da trekking comode, e di portare cibo ed acqua a sufficienza perchè a Rackwick non c’è modo di reperire viveri e bevande. Qui trovate la descrizione dettagliata del percorso, con una pratica mappa per capire bene come si snoda il sentiero.

Il tratto in salita: si vede il punto di partenza alle spalle della spiaggia, dove sorge il gruppo di case più lontane.
L’immancabile panchina scozzese, che offre una vista mozzafiato sulla baia!

Sarà inevitabile fermarsi ogni dieci passi per voltarsi ed ammirare l’incredibile paesaggio sottostante: noi siamo state fortunatissime ed abbiamo trovato una giornata soleggiata e soprattutto calda, tanto che le turchesi acque della Rackwick Bay, là in fondo, facevano davvero venire voglia di tuffarsi! Una volta raggiunta la vetta e finita la salita, il sentiero scende un pò in discesa tra sassi e rocce che formano degli scalini naturali, e si iniziano ad intravedere le scogliere. E poi, poco dopo, si inizia a scorgere pure lui, l’Old Man of Hoy, sbucare dal mare. L’ultimo tratto del sentiero è completamente pianeggiante finchè si raggiunge il bordo della scogliera.

Si intravedono le prime scogliere…
E si intravede l’Old man of Hoy in fondo al sentiero

L’Old Man of Hoy è uno dei faraglioni marini più alti di tutte le Isole Britanniche, con i suoi 137mt di altezza: se ne sta a pochi metri della scogliera, alto e solitario, e nel corso degli anni ha attirato climber da tutto il mondo, smaniosi di conquistarne la vetta! Fu scalato per la prima volta nel 1966 da Chris Bonington, Rusty Baillie e Tom Patey e da allora rappresenta il sogno di tutti gli scalatori del mondo. A detenere i recordo di scalata sono sicuramente Edward Mills, bambino di soli 8 anni, il più giovane a riuscire nell’impresa nel 2018, e a Red Szell, climber non vedente che raggiunse la vetta nel 2013. Sembra così solido, l’Old Man of Hoy, eppure potrebbe collassare da un momento all’altro: si è formato infatti solo alcune centinaia di anni fa e l’arenaria rossa di cui è fatto, essendo una roccia molto friabile, è destinata a consumarsi ed erodersi portando al crollo del faraglione. I passeggeri che raggiungono le Orcadi in traghetto da Scrabster, nel Caithness sulla Mainalnd Scozzese, saranno così fortunati da poter ammirare l’Old Man of Hoy da un punto di vista unico, dal mare: il ferry passa infati accanto alle coste dell’isola di Hoy, offrendo viste spettacolari sulle scogliere e sull’Old Man.

Se come noi vi siete portati il pranzo al sacco, questo è il momento ideale per fare un bel picnic, comodamente seduti sull’erbetta e con vista scogliera! E’ stato davvero un bel momento, pranzare tutti assieme con il packed lunch preparato dalle nostre guesthouse a Kirwall, godendosi il sole e l’incredibile vista circostante. Mi sono sentita estremamente fortunata a trovarmi in quel luogo, in quel momento, con quelle persone. Non lo dimenticherò mai! Dopo aver fatto il pieno di tanta bellezza non vi resterà che rimettervi in marcia, ripercorrendo il sentiero fatto all’andata: sarà ovviamente molto più comodo e veloce tornare a Rackwich, e avrete la vista della baia sempre davanti, per aggiungere del fascino, se ne servisse ancora, alla camminata.

Sulla via del ritorno…

RILASSIAMOCI IN SPIAGGIA!

Non lasciate Rackwick senza aver prima fatto un giro alla bellissima Rackwick Bay: mentre camminavamo, sotto gli incredibili ed inusuali 25° scozzesi, le sue acque così azzurre sembravano un miraggio e ci facevano venire voglia di un bel tuffo. Detto, fatto: con una passeggiata pianeggiante di circa 20 minuti partendo dal parcheggio si raggiunge dapprima il bothy, una casupola di sassi aperta a camminatori e viandanti che possono volendo trascorrervi la notte, e che noi abbiamo usato come spogliatoio per togliere gli abiti da trekking e metterci costume ed infradito. Incredibile ma vero! Superata una parte di spiaggia ricoperta da grossi ciottoli, ecco spuntare finalmente la sabbia dorata, lambita dalle onde ruggenti dell’Oceano Atlantico. Ammagliate dal richiamo del mare e inebriate da tanta bellezza non ci abbiamo pensato due volte e ci siamo fiondate, correndo, verso il bagnasciuga. Immergersi nelle acque gelide non è stato altrettanto veloce, ovviamente. E così, per la terza volta in questo viaggio, abbiamo fatto il bagno al mare, incredule di essere riuscite ad utilizzare davvero il costume che avevamo messo nella valigia un pò per gioco! Ricordi indelebili che mi porterò per sempre nel cuore!

Acqua gelida, ma che felicità!

SULLA VIA DEL RITORNO, FATE UNA SOSTA A SALUTARE LA POVERA BETTY

Lungo la via per tornare a Lyness, nel bel mezzo della brughiera, si trova un piccolo recinto bianco che, se fate attenzione, noterete non lontano dalla strada. Si tratta della tomba di Betty Corrigall, una ragazza che viveva su Hoy nel 1770 e che andò incontro ad un tragico destino. All’età di 27 anni Betty venne abbandonata da un marinaio di cui si era innamorata, dopo essere rimasta incinta: la vergogna e il giudizio dei locali furono tali che Betty si suicidò impiccandosi, dopo aver già provato alcuni giorni prima a gettarsi in mare per annegarsi. Poiché il suicidio era considerato peccato venne sepolta qui, in un terrono non consacrato, in mezzo al nulla e alla brughiera. E li Betty giacque per i secoli successivi, dimenticata da tutti, finchè nel 1933 due uomini che stavano estraendo la torba scoprirono l’angolo della sua bara di legno: quando la barà venne aperta si scoprì il corpo della ragazza, incredibilmente integro e ben conservato proprio grazie alla torba. Il cappio che aveva posto fine alla sua vita giaceva accanto a lei, ma, secondo la leggenda, si trasformò in polvere appena esposto all’aria.

La tomba di Betty, su Hoy

Venne chiamata la polizia di Kirkwall, per identificare il corpo, e venne deciso di risotterrare la bara nel posto in cui era stata scoperta. E li Betty giacque di nuovo dimenticata, finchè nel 1941, durante la guerra, un gruppo di soldati della vicina base navale di Scapa Flow che stavano scavando nello stesso punto, riscoprì la bara. Betty venne così chiamata “La Signora di Hoy” ed iniziò una sorta di pellegrinaggio, tra i soldati, curiosi di vedere ed esaminare i resti che, esposti all’aria, si deteriorarono in fretta. Un ufficiale decise di porre fine al macabro pellegrinaggio, facendo interrare la bara una cinquantina di metri più in là del punto in cui era stata scoperta, e ponendovi sopra una grossa pietra per evitare che qualcuno la dissotterrasse ancora. Fu solo nel 1976 che venne costruita l’attuale lapide bianca, con un piccolo recinto a contornarla, e fu finalmente celebrato un funerale: la povera Betty, che riposa da più di 200 anni in mezzo alla brughiera, ha finalmente potuto trovare un pò di pace.

La brughiera dove giace Betty

ALTRE COSE DA FARE SU HOY:

  • SCAPA FLOW MUSEUM: Aperto nel 2022 dopo un rinnovamento costato 4,4ml di £, il museo racconta le vicende belliche delle due guerre mondiali poichè a Scapa Flow si trovava una importantissima base militare della Royal Navy Britannica. Il museo è aperto tutti giorni dalle 9.30 alle 16.15 (chiudo in gennaio e febbraio), l’entrata è gratuita, e vi si trovano anche un cafè e uno shop.
  • LONGHOPE LIFEBOAT MUSEUM: Un piccolo museo che racconta il coraggio ed i sacrifici degli 8 volontari della Lifeboat (battello di salvataggio) di Longhope, che persero la vita nel 1969 durante il salvataggio di una nave naufragata durante una tempesta, e di tutti i loro colleghi che negli anni prestarono questo importante servizio alla comunità. Aperto generalmente da aprile ad ottobre dalle 11 alle 16.
  • EMILY’S TEA ROOM: una piccolissima tearoom azzurra, che spunta dal nulla lungo l’unica strada di Hoy, a due passi dal mare. Purtroppo noi non abbiamo avuto tempo per fermarci, ma è il posto ideale per uno stop per pranzo o per una dolce merenda! Orari di apertura sul sito ufficiale.
  • CANTICK HEAD LIGHTHOUSE: il promontorio che si trova nell’estremo est di Hoy (nella penisola conosciuta come Walls) si chiama Cantick Head e vi sorge l’ominimo faro, costruito nel 1850 da David e Thomas Stevenson, trasformato oggi in esclusivi appartamenti da affittare per le vacanze.

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