Royal Mile, Edinburgh Castle, Victoria Street, Calton Hill, Arthur’s Seat, Dean Village. Sicuramente se avete visitato Edimburgo almeno una volta conoscete tutti, o quasi, questi luoghi iconici nella capitale scozzese. Ma se volete lasciarvi la folla del centro alle spalle, oppure se dopo molti viaggi avreste voglia di scoprire qualche angolo meno conosciuto, oggi voglio svelarvi questa piccola gemma nascosta, sconosciuta ai più: sto parlando di Duddingston Village, un piccolo quartiere ai piedi dell’Holyrood Park, nella parte sud orientale di Edimburgo. Qui il tempo sembra davvero essersi fermato e il traffico cittadino pare lontano mille miglia: lungo le strette vie acciottolate si trovano piccoli cottage circondati da giardini curati, immersi nel silenzio e nella quiete totali. Una piccola chiesa, un Giardino Botanico, un laghetto con le oche, una locanda antica dove fermarsi a mangiare qualcosa di buono. Duddingston è proprio un delizioso angolo di Edimburgo che, sono sicura, vi saprà stupire!

Quello di Duddingston è uno dei quartieri più antichi di Edimburgo, con edifici che risalgono al XII secolo nonché con il pub più antico di Scozia! Si dice che a Mary Queen of Scots in persona piacesse fermarsi a Duddingston durante i suoi viaggi tra i palazzi reali di Craigmillar e Holyrood, quando il quartiere era ancora un piccolo villaggio distaccato dalla città. Anche nel XVIII secolo Duddingston ed in particolare il suo lago erano un luogo molto popolare per il pattinaggio sul ghiaccio e per il curling: il Duddingston Loch è infatti la location del famoso dipinto di Henry Raeburn, “The Skating Minister”, che ritrae un uomo vestito di tutto punto pattinare sul lago ghiacciato. Nel corso dei secoli Duddingston è stato inoltre una delle zone preferite di artisti e scrittori di Edimburgo, come gli autori Sir Walter Scott e Robert Louis Stevenson, solo per citarne qualcuno. In uno dei cottage del villaggio infine si può leggere una targa che ricorda che il Bonnie Prince Charlie tenne in quell’edificio il suo consiglio di guerra il 19 settembre 1745, prima della Battaglia di Prestonpans.

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Duddingston Village si trova a Sud del centro, dal quale è separato dalla cima dell’Arthurs Seat e dall’Holyrood Park: partendo dal palazzo di Holyrood si raggiunge con una bella passeggiata a piedi di circa 50 minuti, oppure si possono più comodamente utilizzare i mezzi pubblici. In questo caso ci impiegherete circa una ventina di minuti dal centro e, per sapere quale autobus prendere, vi suggerisco di scaricare l’app Lothian Buses che vi mostrerà le varie opzioni in tempo reale (e sulla quale potrete anche acquistare comodamente i ticket per viaggiare). Altra comodissima opzione – che abbiamo utlilizzato anche noi – è Uber: basta scaricare l’app per richiedere che un autista convenzionato vi venga a prendere e vi porti a destinazione. Quest’opzione è ottima se siete in più persone e volete dividere le spese ma viaggiare comodi. Duddingston è piccolino e si trova tutto ai lati di “The Causaway” e “Old Church Lane” le due strade principali – e le uniche – del quartiere: si visita in fretta ma se contiamo anche un’occhiata al Duddingston Loch, ai Dr.Neil’s Gardens e una sosta gastronomica allo Sheep Heid Inn allora mettete in preventivo un’intera mattina o un intero pomeriggio.

Una volta raggiunto Duddingston, vi sentirete catapultati indietro nel tempo: strette strade acciottolate, edifici bassi ed antichi, giardinetti curati e un’atmosfera silenziosa e tranquilla. Fiore all’occhiello del quartiere è la Duddingston Kirk, che è anche l’edificio più antico del villaggio e uno tra i più antichi edifici religiosi ancora in uso in Scozia. La piccola chiesetta di pietra, circondata dal suo cimitero, risale al XII secolo ed è costruita in un mix tra stile Scozzese e Normanno: fu infatti commissionata da Dodin de Dodinestun, un cavaliero Normanno da cui pure il quartiere prende il nome. La chiesa è solitamente aperta alla visita secondo gli orari del vicino Garden Room Cafè che trovate a questo link.

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Non lontano dalla chiesa si trova il Dr.Neils Garden: questo luogo poco conosciuto è sicuramente una delle gemme nascoste di Edimburgo e, se amate i giardini, non potete davvero perdervelo! Un giardino piccolo a dimensioni, ma così ricco di alberi, fiori e piante che vi lascerà a bocca aperta! Questo angolo di estrema bellezza fu costruito dal Dottor Andrew Neil e da sua moglie Nancy a partire dal 1963, trasformando un semplice ed incolto pascolo in un rigoglioso e meraviglioso giardino. La vista sul sottostante Duddingston Loch è deliziosa e le numerose panchine invitano ad una pausa rilassante. La torre che si trova in un angolo del giardino è la Thomson’s Tower, costruita nel 1825 per la Duddingston Curling Society come luogo dove conservare le pietre utilizzate per giocare sul lago in inverno. Il punto a mio avviso più bello del giardino è il piccolo stagno con un ponticello molto pittoresco che lo attraversa. Il Dr.Neils Garden è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 17 e l’entrata è gratuita.

Il Duddingston Loch è il lago del quartiere ed è l’unico lago naturale, e non artificiale, di Edimburgo. Delle scale che si trovano all’imbocco del villaggio vi porteranno fin sulla riva del lago e, se sarete fortunati, verrete accolti come noi da un folto comitato di accoglienza di oche e papere in cerca di qualche delizioso bocconcino. Nei secoli scorsi, quando gli inverni in Scozia erano più rigidi, il lago ghiacciava ed era affollato da persone che pattinavano e giocavano a curling: il cambiamento climatico ha portato inverni sempre più caldi, ed il Duddingston Loch oggi non ghiacchia più così la pratica di questi sport invernali è stata abbandonata.

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Una cosa che non potete davvero perdervi a Duddingston è una visita ad uno dei pub più vecchi di tutta la Scozia, lo Sheep Heid Inn: gli storici locali sostengono che una locanda con licenza si trovasse qui fin dal 1360! Nel corso dei secoli, e fino al 1970, le pecore erano solite brucare negli ampi pascoli dell’Holyrood Park, e Duddingston era famoso per le sue rinomate macellerie: le pecore venivano quindi portate nel villaggio per essere macellate e poi vendute ad Edimburgo. Gli abitanti di Duddingston divennero presto degli esperti nell’utilizzare gli scarti della macellazione, principalmente la testa, per cucinare deliziosi piatti, e proprio da qui deriva il nome della locanda, “The Sheep Heid”, ossia la testa della pecora. Il locale ha alle spalle una lunga storia ed è da sempre collegato ai Reali scozzesi: come vi ho già detto Mary Stuart amava fermarsi qui durante i suoi viaggi. Alla Regina piaceva particolarmente giocare a birilli nella pista privata della locanda. Suo figlio James VI continuò la tradizione e si dice che amasse così tanto giocare che donò all’oste una tabacchiera riccamente decorata con una testa di ariete, come ringraziamento. Anche la Regina Elisabetta II si fermò inaspettatamente a cenare allo Sheep Heid Inn nel 2016, mentre risiedeva nel vicino Holyrood Palace. Oggi è un ristorante rinomato, si mangia bene e l’ambiente è meraviglioso, vi suggerisco di provarlo se vi troverete in zona!

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