C’è un luogo nelle remote Isole Shetland dove si possono ripercorrere 5000 anni di storia in pochi passi: si tratta del sito preistorico di Jarlshof, situato sull’isola principale dell’arcipelago, Mainland, a pochi passi dall’aeroporto di Sumburgh e a circa 30 minuti d’auto dalla capitale Lerwick. Jarlshof è un vero sandwich di storia: sul sito infatti si sovrappongono costruzioni risalenti all’età del bronzo, all’età del ferro, un villaggio vichingo, una fattoria medievale e una residenza del XVI-XVII secolo.

Il nome del sito deriva dall’antico linguaggio norreno e significa “Casa del Conte”: ricordiamoci infatti che fino al 1469 l’arcipelago delle Shetland ha fatto parte del Regno di Norvegia e Danimarca e che quindi la lingua parlata era l’Old Norse, la lingua dei Vichinghi. Il nome Jarlshof è tuttavia molto più recente dell’epoca norrena: fu infatti selto dallo scrittore scozzese Sir Walter Scott (1771-1832) durante un suo tour delle Shetland nel 1822 con lo scopo di scrivere un libro ambientato sulle isole.

Ma cosa rende Jarlshof così speciale? Il sito è stato abitato più o meno continuamente per più di 5000 anni ed è quindi un catalogo di stili e tecnologie edilizie che abbraccia quasi l’intero periodo dell’insediamento umano nelle Shetland. Un altro aspetto interessante, a differenza di altri siti simili tipo Skara Brae sulle Isole Orcadi, qui si può entrare all’interno delle abitazioni, passeggiare tra le pietre ed immergersi totalmente nell’atmosfera unica del luogo. Parte del sito venne alla luce nel corso del XIX secolo dopo una tempesta. Furono intrapresi degli scavi tra il 1897 e il 1905 da parte del proprietario terriero locale, John Bruce, mentre una più importante opera di scavi ebbe inizio a partire dal 1925 dopo che l’area era divenuta oggetto di studio da parte di molti archeologi.

VISITARE JARLSHOF OGGI
Una visita a Jarlshof non può davvero mancare in un viaggio alle Shetland: qui infatti si possono conoscere da vicino 5000 anni di storia degli abitanti delle isole. Indispensabile per comprendere il sito e per non limitarsi ad osservare senza interesse solo un mucchio di sassi è ascoltare l’interessantissima audioguida fornita con il ticket di ingresso disponibile anche in italiano. In questa mappa qui sotto potete vedere una rappresentazione del sito per capire un po meglio di cosa sto parlando in questo articolo e per destreggiarvi tra le varie epoche che, visitando Jarlshof, avrete modo di conoscere da vicino.

I RESTI NEOLITICI – ETA’ DEL BRONZO (1)
Ma vediamo ora, secolo dopo secolo, tutti gli strati di storia che si possono osservare a Jarlshof iniziando dai resti più antichi che risalgono al Neolitico ed in particolare all’Età del Bronzo, al 2000 a.C. Si tratta dei resti di alcune capanne all’interno delle quali sono state rinvenute varie suppellettili, quali asce, coltelli e spade. Una di esse era la capanna di un fabbro ed è databile alla tarda età del Bronzo, a circa l’800 aC. Come per la Orcadiana Skara Brae, anche queste abitazioni erano costruite all’interno di cumuli di midden, qualcosa di simile al nostro odierno compost, rappresentato da un duro strato di terra e argilla pieno di scarti domestici di ogni genere: ossa di animali, lische, conchiglie, avanzi di cibo, ceramiche rotte, tutto ciò che le persono non utilizzavano e scartavano.


I RESTI NEOLITICI – ETA’ DEL FERRO (2-3-4)
Rimaniamo nel Neolitico ma andiamo avanti fino all’età del Ferro, ossia al 200 a.C. circa. L’insediamento di quest’epoca comprende un broch dell’altezza di 2,4 metri: un broch è un edificio circolare tipico dell’età del Ferro e diffuso specialmente nella Scozia settentrionale e sulle Isole. Molto simili ai nuraghi della nostra Sardegna, i Broch erano costruiti in pietra e solitamente circondati da doppie mura di cinta. Spesso attorno a queste torri si sviluppavano degli insediamenti, come nel caso di Jarlshof.

Le case dell’età del Ferro erano molto più grandi rispetto a quelle dell’età del Bronzo, ed erano dotate di passaggi sotterranei probabilmente usati come magazzini per il grano. Oggi solo metà del broch originale è visibile, l’altra metà se l’è portata via l’erosione marina! La cosa bella in questa parte di insediamento è che si può proprio entrare all’interno delle abitazioni, camminare negli stretti cunicoli di pietra e sentirsi davvero immersi in millenni di storia! Ricordiamoci che quello che vediamo oggi è solo parte delle mura delle abitazioni: quando erano abitate avevano anche un tetto, solitamente costruito con ossa di balena o legno.

WHEELHOUSE PITTE (5)
Sono le meglio conservate del sito queste quattro case circolari, non lontane dal Broch, scavate all’interno del terreno e che erano ricoperte con un tetto circolare (da qui il nome, case a ruota) risalenti al 100-200 ac e quindi all’età in cui in Scozia viveva la popolazione dei Pitti. Si sono conservate così bene proprio perchè essendo scavate nella terra, una volta disabitate si sono riempite di sabbia e detriti che le hanno mantenute nel corso dei secoli a venire. Passeggiandoci all’interno ci si può benissimo immaginare la gente dell’epoca a viverci, a cucinare, a dormire: le case erano piccole ed accoglienti, con un fuoco centrale, ma visto che nn avevano finestre erano anche molto buie e fumose. Entrarvi, tramite stretti cunicoli rivestiti di roccia, è un’esperienza davvero unica!


VILLAGGIO VICHINGO (6) E FATTORIA MEDIEVALE (7)
Il villaggio vichingo risale circa all’800 e comprende 7 abitazioni tra cui la prima Long House rinvenuta nel Regno Unito. Una long house, o casa lunga, era la tipica abitazione vichinga, a forma stretta ed allungata, costituita da una sola grande stanza. Il villaggio crebbe in dimensione e popolazione, accogliendo nel corso dei secoli dalle 12 alle 16 generazioni. Al 1200, nel Medioevo, il villaggio fu sostituito con una fattoria circondata da ampi campi di grano.


RESIDENZA JARLSHOF HOUSE (8)
L’edificio più recente del sito fu fatto costruire verso la metà del 1500 da Robert Stewart Conte di Orcadi e Shetland, fratellastro di Mary Stuart: l’edificio si chiamava “New Hall” ed era il quartrier generale di Robert alle Shetland. La residenza fu poi ricostruita nel 1604 dal figlio di Robert, Patrick Stewart, secondo conte delle Orcadi, che la rinominò “Old House of Sumburgh”: Patrick fu famoso per essere stato un perfido tiranno a discapito degli abitanti di Orcadi e Shetland. Old Sumburgh House venne abbandonata alla fine del 1600 e, per la prima volta in 4000 anni, il sito rimase disabitato…

INFORMAZIONI PRATICHE
Il sito di Jarlshof è aperto tutto l’anno: nel periodo estivo tutti i giorni dalle 9.30 alle 17.30 mentre in inverno dal martedì al sabato dalle 10 alle 12-30 e dalle 13.30 alle 16 (orari 2025).
Il costo del ticket di ingresso, che comprende anche l’audioguida, è di 7.50£, con sconti per bambini, over 65 e gruppi (tariffe 2025).
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