A caccia di fantasmi in Scozia: 5 spaventose leggende spettrali

La scozia, si sa, è patria di castelli, misteri e…fantasmi! Sono moltissime le leggende che narrano di terrificanti incontri tra esseri umani e spiriti irrequieti: cavalieri senza testa, povere anime che non trovano pace, fantasmi di dame disperate, angeli della morte. Nel libro “The Lore of Scotland“, una raccolta di fiabe e leggende di vario genere che si può reperire purtroppo solo in inglese, trovate un sacco di storie, divise per zona geografica e per argomento, tra le quali ho scelto di raccontarvi 5 delle mie preferite. Eccole!

L’OLD MAN DI INVERARAY CASTLE

Nell’agosto del 1914 il signor H.W.Hill stava bevendo il tè nella biblioteca di Inveraray Castle quando sentì un forte rumore, come se uno scaffale di libri fosse stato gettato a terra. Stupito, si guardò attorno ma sembrava che nessun altro dei presenti avesse sentito nulla. Più tardi la sorella del Duca di Argyll, padrone del castello, Lady Elspeth confidò ad Hill di non essere affatto stupita da quello strano rumore perchè quando ella si era recata nella biblioteca, prima del tè, aveva visto in piedi in quella stessa stanza “il vecchio” (in inglse “the old man): era il fantasma di un arpista impiccato nel 1644 ad Inveraray dal Marchese di Montrose che era giunto al villaggio all’inseguimento del Marchese di Argyll. Il signor Hill trovò la storia un pò strana, in quanto il castello attuale risaliva solo al 1750 ed era oltretutto stato costruito in un luogo differente dal castello di cui gli aveva raccontato Lady Elspeth: ipotizzò quindi che l’albero dove il vecchio fu impiccato si trovasse proprio nel luogo in cui fu successivamente costruito il castello. Visto che in quel momento presso Inveraray Castle c’era di passaggio un Vescovo, Hill suggerì a Lady Espeth di far benedire il vecchio, facendo si che la sua anima potesse trovare riposo e lasciare il luogo della sua morte. Ma la Signora si oppose fermamente. “Egli è un amico e un guardiano” disse, “E’ uno spirito felice e non ha mai fatto del male a nessuno”. Così il fantasma dell’arpista venne lasciato libero di vivere ad Inveraray Castle, ed ancora oggi la sua presenza può essere percepita all’interno del castello: un suono improvviso di arpa, il rumore di libri che cadono in biblioteca. E si dice anche che non sia raro vedere lo spirito dell’arpista apparire poco prima della morte di un Duca, come ad indicare il funesto avvenimento. Nel 1949 il 10° Duca di Argyll, Niall Campbell, giaceva nel suo letto in fin di vita; il dottore e il prete, che lo vegliavano, sentirono provenire dalle scale il suono di un’arpa e, usciti dalla stanza per verificarne la provenienza, non trovarono nessuno. Quando rientrarono il Duca era morto.

Inveraray Castle

IL CAVALIERE SENZA TESTA DI LOCHBUIE, ISOLA DI MULL

Uno dei più terribili spettri delle Highlands Occidentali è il fantasma del cavaliere senza testa che appariva, sull’Isola di Mull, quando un membro del Clan Maclaines stava per morire. Il cavallo sui cui montava era un piccolo destriero nero con una macchia bianca sulla fronte e lo spettrale cavaliere era conosciuto come “Hugh of the little head” (Hugh dalla testa piccola), un nomignolo che gli era stato affibbiato quando era in vita per la sua scarca acutezza e intelligenza, anche se da fantasma il soprannome suonava un pò come una beffa, visto che la testa non ce l’aveva proprio! Quando era in vita, High era un guerriero impavido e un giorno, prima di un combattimento con suo zio, egli icontrò una fata che gli predì il futuro: se a Hugh e ai suoi uomini fosse stato offerto del burro per colazione senza che essi lo avessero richiesto, avrebbero vinto la battaglia. Purtroppo la moglie di Hugh era una donna molto avara e, sapendo che non avrebbe ricevuto nessunissimo burro a colazione, il cavaliere si preparò ad andare incontro alla morte. E così fu: uno spadone tagliò la sua testa ma, invece che cadere a terra morto, il suo corpo saltò in groppa al cavallo e si mise ad errare per l’Isola di Mull, per avvertire chi, appartenente al suo clan, stava per morire. Una notte un uomo del clan Maclean incontrò Hugh: il fantasma non disse una parola, afferrò l’uomo per portarlo via ma egli resistette aggrappandosi ad un alberello di betulla. Una ad una tutte le radici si staccarono da terra ma mentre anche l’ultima si stava per strappare il gallo cantò, e il fantasma sparì. L’albero contorto e mezzo sradicato rimase a testimonianza dell’accaduto per molti anni, prima di essere abbattuto non molto tempo fa per costruire una strada.

Isola di Mull

IL FANTASMA DI SANDWOOD BAY

Sandowood Bay, una spiaggia isolata sulla costa nord occidentale scozzese, è infestata dalla presenza del fantasma di un marinaio, come affermato da molte testimoniane avvenute tra gli anni 1940 e 50. Una notte Sandy Gunn, un piccolo proprietario terriero della Kinlochbervie Estate, stava cercando una pecora smarrita con due amici. Sulla spiaggia deserta scorsero, illuminato dalla luce della luna, un uomo con barba e basette molto folte che non avevano mai visto prima. Due settimane dopo una nave naufragò al largo della baia e il corpo di un membro dell’equipaggio venne sospinto dalle onde fin alle roccie dove gli amici avevano avvistato lo strano sconosciuto: Gunn e i suoi amici riconobbero subito il corpo, era proprio dell’uomo che avevano visto quella notte! Alcuni anni dopo ci fu un’altra apparizione, stavolta i testimoni furono un gruppo di pescatori che accompagnati da un uomo del luogo stavano esplorando la spiaggia. Tutti i membri del gruppo videro un uomo con vestiti e cappello da marinaio ma quando la loro guida locale si avvicinò non c’era nessuno, nemmeno le impronte sulla sabbia. Stessa cosa successe anni dopo, quando un gruppo di turisti da Edimburgo stava facendo un picnic sulla spiaggia e tutti videro un marinario barbuto che in un attimo scomparve senza lasciare traccia. E ancora, un giorno un contadino e suo figlio stavano accendendo un fuoco sulla spiaggia, sul calar della sera, quando il loro cavallo si imbizzarrì ed apparve un uomo vestito da marinaio che urlando intimò loro di andarsene dalla sua proprietà. La storia del marinaio misterioso potrebbe essere collegata al vicino e abbandonato Sandwood Cottage dove, si dice, di notte si sentano passi tra una stanza all’altra, anche se in casa non c’è nessuno. Sembra anche che un pezzo di legno proveniente da Sandwood cottage fu donato ad una gentildonna di Edimburgo che si ritrovò la casa infestata da strani ed inquietanti fenomeni, inclusi vasi e soprammobili che cadevano improvvisamente e passi e tonfi di notte. Una notte, svegliatasi per il forte odore di fumo di sigaro, vide il profilo del tenebroso marinaio di Sandowod che, in un attimo, sparì.

L’ANGELO DELLA MORTE DI BALLATER

Nel XVIII secolo viveva a Ballater, Aberdeenshire, una famiglia nomade chiamata MacDonald. Il loro caravan era bellissimo, pitturato di verde ed oro, ed era chimato “Stella della sera”. I MacDonald aveavano un solo figlio, Johnnie, che aveva 12 anni ma era già indipendente, cacciava e commerciava come un adulto. Una notte Johnnie era molto lontano da casa, stanco per il tanto camminare. Una carrozza trainata da sei cavalli gli passò accanto e lui fece cenno di fermarsi, per chiedere un passaggio. Il cocchiere disse che doveva fermarsi strada facendo per raccogliere delle persone, ma lo lasciò salire e sedersi accanto a lui. Johnnie vide una giovane fanciulla seduta all’interno della carrozza e mentre il viaggio proseguiva salirono a bordo una donna corpulenta con un ingrombante vestito bianco, un anziano signore e una giovane ragazza. Nessuno rispose al saluto sussurrato da Johnnie, e il ragazzo trovò ancora più strano il fatto che nessuno salutò gli altri mentre saliva nella carrozza. Strada facendo arrivarono presso una casa e il cocchiere, dopo aver detto che era in anticipo, lasciò Johnnie sulla carrozza ad aspettarlo. Incuriosito dagli altri passeggeri, entrò nella carrozza ma tutti se ne stavano immobili, con gli occhi vuoti, senza dire una parola. Decide così di avvicinarsi alla casa: da una finestra vide un vecchio uomo giacere su di un letto, con una donna piangente accanto e un sacerdote che, benedicendolo, ne sanciva il decesso. In quel momento il cocchiere entrò nella stanza, agitò le mani e il defunto si alzò, uscendo di casa e dirigendosi verso la carrozza. Fu allora che Johnnie realizzò che il cocchiere era in reaeltà l’Angelo della morte! L’uomo si avvicinò a Johnnie e gli disse che aveva ancora una commissione da sbrigare, a Ballater, presso il caravan “Stella della sera”…proprio quello dei genitori di Johnnie! Il ragazzo allora saltò giù dalla carrozza e corse a perdifiato fino al caravan ma, quano arrivò, lo trovò in fiamme. Iniziò così a piangere ed urlare e con grande gioia e stupore vide sua madre e suo padre andargli incontro. Raccontò loro la sua avventura e chiese come mai l’Angelo della morte era venuto a Ballater e sen n’era andato a mani vuote. “Forse non è così” disse sua madre, “Princie, il cane, era nel caravan quando c’è stato l’incendio. L’angelo della morte non se ne è andato via a mani vuote, dopotutto!”.

Il paesaggio attorno al villaggio di Ballater, immortalato in una bellissima fotografia di Desirèe Ventura (trovate il suo canale youtube qui e la sua pagina fb qui)

L’APPARIZIONE DI ARRAN

C’era una olta sull’isola di Arran una donna di nome Marie Nic Junraidh (Mary Handerson). Seppur piccina e minuta, Marie era piena di coraggio e di arguzia. Una notte si ritrovò a dover attraversare un ponte che aveva la reputazione di essere infestato da un terribile fantasma così prese coraggio e si incamminò: non appena mise piede sul ponte vide un orribile individuo comparire davanti a lei. Non avendo alcuna intenzione di tornare indietro, Marie iniziò a parlare all’individuo, e lui le rispose, assumento una forma umana: la donna allora lo riconobbe, era Finlay, un uomo che conosceva quando era ancora in vita. L’uomo le disse che molte volte era apparso davanti a uomini forti e possenti, ma nessuno era masi stato così coraggioso da parlare con lui, come aveva fatto Marie. Le disse anche che, quando era in vita, aveva rubato dei ferri da aratro ed ora non riusciva a trovare pace, almeno finchè non li avesse restituiti ai loro legittimi proprietari. Le svelò il luogo dove si trovavano gli attrezzi, e le chiese di recuperarli e lasciarl ilungo la strada, cos’ egli sarebbe finalmente stato in pace. Il fantasma predisse a Mary quanto lei e il marito sarebbero vissuti e le chiese di mettere in guardia un suo vicino intimandogli di pentirsi dei suoi comportamenti malvagi. Fatto questo, sparì. Il giorno seguente la donna trovò gli attrezzi e li mise sul ciglio della strada, dove i legittimi proprietari li recuperarono. Il vicino che era stato avvertito si pentì delle sue azioni malvagie e Mary e suo marito morirono il giorno che era stato predetto. Dopo l’incontro di Marie con il fantasma, il ponte non fu più infestato di notte, nè nessuno venne più impaurito da altre apparizioni.

Curiosi di saperne di più sulle leggede scozzesi? In questo articolo vi racconto di più sulla loro origine e sugli abitanti del mondo soprannaturale che le popolano!

2 pensieri riguardo “A caccia di fantasmi in Scozia: 5 spaventose leggende spettrali

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