Isole Orcadi: i luoghi da scoprire su Mainland, la più grande delle isole

Se avete visitato altre zone della Scozia, prima di arrivare alle Isole Orcadi, rimarrete stupiti da quanto queste ultime siano diverse rispetto al resto della Nazione: paesaggisticamente innanzitutto, con le ampie distese di pascoli verdi, un mare dal colore incredibilmente turchese, l’assenza totale di alberi e rilievi montuosi (tranne che sull’Isola di Hoy, che si distingue proprio per le sue “montagne”). Ma la diversità si nota anche in altri aspetti, nell’offerta gastronomica, nella cultura, nelle tradizioni. Le Orcadi, del resto, sono state governate dai Vichinghi e molti aspetti della cultura Norrena sono rimasti, ancora oggi, a testimoniarne il passato. Un altro aspetto che contraddistingue le Orcadi è l’enorme presenza, moltissimo più che nel resto della Scozia, di siti archeologici Neolitici: quattro di questi siti sono stati designati Patrimonio dell’umanità dall’Unesco, nel 1999, e definiti “Hearth of Neolitic Orkney”, il cuore delle Orcadi Neolitiche. In questo articolo voglio approfondire le cose da fare e vedere sull’Isola più grande, Mainland, rimandando a futuri articoli l’approfondimento delle altre isole che compongono l’arcipelago, Westray e Papa Westray in particolare.

Mainland: così si chiama, molto semplicemente, l’isola più grande dell’arcipelago delle Orcadi. Vi si trovano i due insediamenti più popolosi delle isole, Kirkwall e Stromness, vi abita il 75% circa di tutta la popolazione Orcadiana ed è il fulcro di tutti i collegamenti aerei e dei traghetti delle Isole. Mainland è il cuore delle Isole Orcadi e, mappa alla mano, si nota subito la sua centralità ed il suo essere collegamento tra le Isole del Nord e le Isole del Sud. Alcune di queste ultime sono, tra l’altro, comodamente collegate alla Mainaland tramite delle strade rialzate, le Churchill Barriers, costruite inizialmente a scopo difensivo per proteggere la baia di Scapa Flow durante la seconda guerra mondiale: sto parlando delle Isole di South Ronaldsay, Burray, Lambholm e Glimps Holm, che includerò in questa guida.

COME ARRIVARE

Ci sono due modi per arrivare alle Orcadi, via nave o via aereo.

  • IN AEREO: l’aeroporto di Kirkwall è collegato agli aeroporti scozzesi di Edimburgo, Glasgow, Inverness, Dundee ed Aberdeen dai voli della compagnia di bandiera scozzese Loganair. Il volo, partendo da Edimburgo, ha una durata di circa un’ora e, a bordo del piccolo aereo di circa 50 posti, vi verranno offerti tè, caffè e biscotti.
  • IN TRAGHETTO: Ci sono tre compagnie che effettuano i tre collegamenti principali via mare con le Orcadi. Northlink Ferries collega Aberdeen a Kirkwall (6h di viaggio) e Scrabster a Stromnes (1h30 di viaggio); Pentaland Ferries collega Gills Bay a St Margaret’s Hope (1h di viaggio); John o’Groats Ferries collega solo nei mesi estivi John o’Groats con Burwick, solo passeggeri (40 minuti di viaggio).

Ovviamente per raggiungere i porti di partenza occorre avere un’auto e mettere in preventivo il giusto tempo per raggiungere Aberdeen o il Nord della Sozia. E’ possibile raggiungere Aberdeen e Scrabster anche con i mezzi pubblici, anche se vi sconsiglio un viaggio alle Orcadi senza un’auto a noleggio.

KIRKWALL

Punto di collegamento principale tra la Scozia e le Orcadi, Kirkwall con i suoi 8500 abitanti è anche la città più popolosa e centro amministrativo delle Isole. E’ una cittadina allegra, vivace e piacevole da esplorare, con un piccolo centro ricco di negozi molto carini e dotato di tutti i servizi principali tra cui banche, ufficio postale, supermercati, ristoranti, cafè e una vasta gamma di alloggi. Punto focale di Kirkwall è la St.Magnus Cathedral: costruita a partire dal 1137, è la più antica cattedrale di Scozia e la Cattedrale più a Nord di tutto il Regno Unito, e per questo chiamata “The Light in the North”, la Luce del Nord. Accanto alla cattedrale sorgono il Bishop’s and Earl’s Palace, i resti dei due palazzi residenza del Vescovo delle Orcadi e dei Conti di Kirkwall. Da non perdere è anche l’Orkney Museum, che racconta la storia delle Orcadi, e gli adiacenti Tankerness House Gardens, giardinetto tranquillo e curato dove i locali amano rilassarsi nelle belle giornate di sole. A Kirkwall si trova anche la distilleria più famosa delle Orcadi, Highland Park, assieme alla Scapa Distilelry e alla Kirkjuavagr Gin Distillery.

EAST MAINLAND

La parte di Mainland ad Est di Kirkwall è la meno ricca di siti archeologici ma offre alcune meravigliose spiagge e delle belle passeggiate costiere. Le Churchill Barriers collegano alla Mainland quattro isole che si allungano verso sud, le Isole di Burray, South Ronaldsay, Lambholm e Glimps Holm. In questa zona si trovano anche alcune interessanti realtà artigianali locali che vale la pena visitare per immergersi copletamente nella cultura Orcadiana. Ecco cosa vi suggerisco di non perdere nella East Mainalnd e nelle isole ad essa collegate.

CHURCHILL BARRIERS

Le Churchill Barriers sono quattro sbarramenti difensivi costruiti durante la seconda guerra mondiale per impedire l’accesso ai sottomarini nemici alla baia di Scapa Flow all’interno della quale si trovava una base militare della Royal Navy Britannica. Si chiamano così perchè ad ordinarne la costruzione fu Winston Churchill: furono costruite tra il 1940 e il 1944 a seguito dell’affondamento di un sottomarino da parte di un U-Boat Tedesco con la tragica perdita di 883 vite. A realizzarle furono prevalentemente 1300 prigionieri di guerra Italiani che erano detenuti in un campo sull’isola di Lambholm, dopo essere stati catturati nella Campagna del Nordafrica. Si possono ancora oggi vedere i relitti di alcune navi posizionati appositamente per bloccare il passaggio nella baia di Scapa Flow, prima della costruzione delle barriere.

La terza Barrier che collega Glimps Holm a Burray: si notano i relitti di due navi posizionati prima della csotruzione per impedire l’accesso alla baia (a destra)

ITALIAN CHAPEL

Gli stessi prigionieri di guerra Italiani che costruirono le Churchill Barriers realizzarono anche la piccola Italian Chapel, la Cappella Italiana, sull’isola di Lamb Holm. La cappella, ospitata in due capanni di metallo, fu costruita tra il 1943 e il 1945 a seguito della richiesta da parte dei prigionieri di avere un luogo di culto presso il loro Campo, il Campo 60. A coordinare i lavori fu l’artista Domenico Chiocchetti, di Moena tra le Dolomiti, aiutato tra gli altri dal fabbro abruzzese Giuseppe Palumbi e dall’operaio specializzato in strutture di cemento Domenico Buttapasta. La Italian Chapel fu realizzata con materiali di scarto che i prigionieri recuperarono presso il Campo: lamiere, cartongesso, calcestruzzo. Una bella facciata bianca con decorazioni rosse nasconde i prefabbricati di metallo rendendo la struttura più simile ad una chiesetta. Chiocchetti e gli altri prigionieri di guerra tornarono varie volte alle Isole Orcadi, nel corso della loro vita, per ricordare il tempo trascorso come prigionieri di guerra.

Italian Chapel

ST.MARGARET’S HOPE

Conosciuta localmente come “The Hope”, conta 550 abitanti ed è il terzo insediamento più grande di tutte le Orcadi dopo Kirkwall e Stromness. Non è chiaro a chi si riferisca il nome del villaggio: qualcuno dice sia attribuito a Margaret, moglie di Re Malcolm III, divenuta in seguito Santa Margherita di Scozia. Altri invece affermano che la Margaret in questione sia Margaret The Maid of Norway, la bambina di 3 anni che ereditò la corona di Scozia dopo la morte del nonno, Alexander III: Margaret era la figlia del Re di Norvegia (che era sposato con la figlia di Alexander) e venne deciso di farla sposare con Edward, figlio di Edward I di Inghilterra che ambiva a conquistare il Regno di Scozia. Nel 1290 Margaret (che all’epoca aveva 8 anni) salpò da Bergen diretta a Leith ma una tempesta deviò la nave verso le coste delle Orcadi e fino all’attuale St. Margaret’s Hope dove la povera bambina morì per gli effetti del mal di mare. Da visitare è The Smiddy Museum, ospitato in quella che era la bottega di un fabbro e che custodisce antichi utensili e fotografie storiche.

Scorcio del sonnecchiante St.Margaret’s Hope

DINGIESHOWE BEACH

Una delle spiagge più popolari della zona, con sabbia dorata e dune di sabbia! Il nome deriva dall’antico Norreno ‘thing-haug” che significa “collina di incontro” o più semplicemente “collina per assemblee” perchè in questo luogo si tenevano delle assemblee durante le quali si fissavano le tasse e si risolvevano dispute tra gli abitanti della zona. La spiaggia si presta a lunghe passeggiate ed è anche la prima spiaggia in cui abbiamo fatto il bagno. Esperienza incredibile!

Scogli ricoperti da alghe sulla Dingieshowe Beach

MULL HEAD E BROUGH OF DEERNESS

All’interno della Mull Head Nature Reserve, nell’estremità orientale di Mainland si nascondono magnifiche passeggiate costiere! Dal parcheggio si raggiunge in poco tempo “The Gloup“, una grotta marina collassata su sé stessa che forma quindi un grande buco nel terreno. Il nome deriva dall’antico norreno “gluppa” che significa baratro. Più avanti il Brough of Deerness è un piccolo affioramento roccioso che ospita i resti di un insediamento Vichingo con annessa una chiesa, raggiungibile con degli scenografici scalini scavati nella roccia (al momento della nostra visita il sentiero era purtroppo chiuso per una frana).

DEERNESS DISTILLERY

Una location da non perdere, una piccola distilleria di gin e vodka a conduzione familiare che esiste da più di 130 anni! Entrando nel capannone che ospita la distilleria è possibile assistere dal vivo all’intero processo di produzione, distillazione, imbottigliamento ed etichettatura: tutto viene realizzato in loco dalla famiglia Brown, sotto gli occhi curiosi dei turisti. Troverete un piccolo negozietto con i prodotti dell’azienda e altri souvenir e sarà possibile assaggiare le varie tipologie di gin, vodka o del buonissimo liquore al caffè Orcadian Moon. A darvi il benvenuto sarà il coccolosissimo gatto rosso della distilleria!

CELINA RUPP E SHEILA FLEET JEWELLERY

Due affermate realtà locali da visitare su Mainalnd riguardano la produzione di gioielli. Sheila Fleet è sicuramente la più conosciuta gioielliera delle Orcadi ed espone, presso il suo Sheila Fleet Jewellery Kirk Cafè and Gallery le sue preziose opere realizzate localmente. Sheila Fleet ha negozi anche ad Edimburgo, Glasgow e Saint Andrews nonchè la possibilità di acquistare online. Anche i gioielli di Celina Rupp sono ispirati al paesaggio delle Orcadi e si possono ammiratre ed acquistare presso lo Shop che ospita anche un cafp, il Barrier View Cafè, dove troverete la stessa Celina, sorridente e disponibile, a servire i propri clienti.

SCAPA BEACH

Scapa Beach è una delle più popolari spiagge delle Orcadi perchè si trova a pochissima distianza da Kirkwall solo un meglio a sud della città. Accanto alla spiaggia sorge la Scapa Distillery, riaperta nel 2005 dopo più di 10 anni di chiusura, e il Royal Oak Remembrance Garden, un memoriale che ricorda le vittime dell’affondamento della Royal Oak avvenuto durante la seconda guerra mondiale. Al momento della nostra visita era così caldo ed il mare così calmo che ne abbiamo approfittato per fare il bagno!

Scozia o qualche calda località marittima?

NORTH WEST MAINLAND

La parte d’Isola ad ovest di Kirkwall è la più ricca di antichi siti Neolitici, antichi insediamenti, cerchi di pietre, broch, scavi archeologici. E’ qui che si trova “Hearth of Neolitic Orkney”, l’insieme dei quattro siti Patrimonio dell’Unesco dal 1999. In questa guida dividerò la West Mainalnd in North e South, per un elenco più chiaro e snello dei punti di interesse.

SKARA BRAE

A Skara Brae si può ammirare in tutto il suo splendore il miglior esempio in tutta Europa di come le persone vivevano 5000 anni fa: si pensa infatti che questo antico villaggio, scoperto per caso dopo una mareggiata, fu fondato addirittura nel 3100 AC! Ai giorni nostri è incredibile il livello di conservazione delle case, che presentano addirittura il loro mobilio originale in pietra. Il ticket per la visita a Skara Brae permette anche l’accesso alla vicina Skaill House, la residenza più elegante delle Isole e che risale al 1600. Magnifica anche la Skaill Bay, la lunga spiaggia sottostante il sito archeologico.

L’interno di una delle case di Skara Brae

BROUGH OF BIRSAY

Una piccola isola tidale che si raggiunge solo con la bassa marea grazie ad una passerella di cemento costruita tra gli scogli. Per più di 500 anni quest’isola fu un importante insediamento per due popolazioni differenti, i Pitti e i Norreni, prima di essere abbandonata per spostarsi in siti più comodamente accessibili. Arrivati sull’isola si incontra per primo l’insediamento Norreno, o meglio quello che ne rimane, che i vichinghi avevano costruito direttamente sopra al villaggio dei primi abitanti, i Pitti. Dall’altra parte dell’isola si trova un faro costruito nel 1925 da David Stevenson, della famosa famiglia costruttrice di fari in Scozia. Le scogliere che caratterizzano la parte nord occidentale del Brough of Birsay sono l’habitat ideale per molte specie di uccelli, tra cui i puffin.

La passerella di cemento per raggiungere l’isola con la bassa marea

JP ORKNEY HONESTY BOX

A Birsay non perdetevi per nessun motivo una sosta alla Honesty Box più bella delle Orcadi, quella di JP Orkney: Jane e Paul, oltre ad offrire tour privati delle isole, preparano deliziosi prodotti fatti in casa utilizzando ingredienti stagionali e locali che è possibile acquistare nella loro Honesty Box gialla che si trova accanto ai resti dell’Earl’s Palace. Troverete fudge, tablet, biscotti tra cui gli immancabili shortbread, torte, marmellate, chutney, conserve da poter acquistare pagando in contanti nell’apposita cassettina o anche con carta, utilizzando il pos in dotazione! Inutile dirlo, noi abbiamo fatto incetta!

BIRSAY EARL’S PALACE

I resti di questo palazzo erano in passato la residenza di Robert Stewart, fratellastro di Mary Queen of Scots, che divenne conte delle Orcadi nel 1500. L’entrata è grauita e le rovine, ben conservate nonostante rimanga ben poco del palazzo originale, evocano storie di antiche lotte e battaglie.

Scorcio dei resti dell’Earl’s Palace di Birsay

KIRBUSTER MUSEUM

Il museo, aperto al pubblico nel 1986, è un magnifico esempio di “firehoose”, abitazione tipica del Nord Europa caratterizzate dalla presenza di un focolare di torba al centro della casa. Quello di Kirbuster risale al 1595. Kirbuster è stata abitata fino agli anni ’60 dalla famiglia Spence e Hay: gli ultimi abitanti furono i fratelli Charlie e Willie Hay (morti nel 1961) assieme alla sorella vedova Maggie. La fattoria e la tenuta vennero quindi vendute e il nuovo proprietario, George Argo, prese la saggia decisione di preservare l’aspetto della fattoria, costruendone un’altra giusto accanto. Nel 1987 Argo donò Kirbuster all’Orkney Island Council che la trasformò in museo.

Kirbuster Museum: Il fumo della torba, bruciata nel focolare, era davvero asfissiante!

BROCH OF GURNESS

Uno dei miei luoghi preferiti su Mainland, il Broch of Gurness si affaccia alla magnifica Aikerness Bay, dagli incredibili colori: acqua turchese, erba verdissima, fiori a fare da contorno. Sembrava il paradiso! Il Broch of Gurness è un complesso risalente all’età del Ferro ed uno dei più magnifici esempi di insediamento tardo preistorico in tutta la Scozia. Un broch è una torre difensiva di pietra e in tutta la Scozia se ne trovano circa 500, diffusi soprattutto nelle Highlands Nord Occidentali e sulle Isole. Questo villaggio fu costruito tra il 500 e il 200 AC ed è costituito da una torre centrale (il Broch appunto) alta 10 metri, circondata da piccole casette di pietra con cortile e protetta da un fossato con dei bastioni.

Ciò che rimane delle casette di pietra del Broch of Gurness, affacciate al mare

ORKNEY BREWERY

Se vi piacciono le piccole realtà artigianali e la birra, non potete non visitare questo birrificio indipendente, fondato nel 1988 e che nel corso degli anni ha ricevuto numerosi riconoscimenti per le sue birre. Ospitato all’interno di una ex scuola, Orkney Brewery offre la possibilità di fare un tour per scoprire la produzione, seguito da assaggio di tre tipi di birra. In loco si trova anche uno shop e un cafè per pranzare o fare merenda: ve lo consiglio perchè si mangia davvero molto bene! Il loro Seafood Platter era meraviglioso!

HARRAY POTTER

Un nome alquanto curioso che ricorda il magico maghetto, nella realtà si tratta del vasaio (potter) di Harray, località non distante da Skara Brae. Andrew Appleby vi accoglierà nella sua bottega e, musica classica in sottofondo, vi mostrerà l’arte di creare vasi e ceramiche. Le sue opere sono in vendita e noterete che per creare ciotole, piatti e brocche Andrews si ispira alla ricca storia archeologica Orcadiana, riflettendo nelle sue creazioni il suo interesse per il Neolitico. Controllate gli orari di apertura qui.

SOUTH WEST MAINLAND

Ecco cosa vi suggerisco di non perdere nella parte sud occidentale della Mainland, tra siti archeologici e meragliose passeggiate costiere.

STANDING STONES OF STENNES

Il cerchio di pietre di Stennes è datato circa al 3100 – 2900 AC grazie all’analisi al radiocarbonio di alcune ossa ritrovate nel fossato che circondava il sito. Quello che si vede oggi è ciò che resta di un più grande cerchio composto da 12 pietre: purtroppo il giorno di natale del 1814 il proprietario del terreno, il Capitano MacKey, esasperato dal continuo viavai sulla sua tentua di visitatori venuti per ammirare le pietre, ne distrusse una (la cosiddetta “Pietra di Odino”) e ne ribaltò un’altra prima di essere fermato. Nel 1906 le Stone of Stenness passarono sotto la tutela dello Stato: la pietra che MacKey aveva rovesciato venne nuovamente eretta e un’altra ne venne rinvenuta sotto terra, più piccola e di forma diversa delle altre. Da 1999 il sito fa parte dell’Hearth of Neolitic Orkney, patrimonio dell’Unesco.

Le Standing Stones of Stenness

RING OF BRODGAR

Il Ring of Brodgar si trova a poca distanza da Stennes ma non vi sono mai stati fatti scavi approfonditi quindi la datazione, fissata tra il 2600 e il 2400 AC è solo presunta. E’ stato il primo sito ad essere protetto come luogo di interesse storico archeologico in tutte le Isole Britanniche (dal 1882). Come altri siti nel suo genere si pensa che anche Brodgar fosse utilizzato per rituali legati al concetto di vita e morte ma anche per osservare le fasi lunari. Il cerchio contava originariamente almeno 60 pietre di cui oggi solo 36 sopravvivono. Esse sono alte tra i 2 e gli oltre 4 metri. Con il suo diametro di 104 mt, e un fossato di 136mt che lo circonda, quello di Brodgar è il più grande cerchio di pietre di tutte le Isole Britanniche.

Ring of Brodgar: purtroppo al momento della nostra visita non era possibile camminare tra le pietre perchè stavano facendo ricrescere l’erba, schiacciata dal passaggio dei visitatori

YESNABY

Magnifico tratto di costa caratterizzato da scogliere a picco sul mare e faraglioni rocciosi. Per ammirare la parte migliore occorre procedere verso sud, dal parcheggio, fino ad arrivare al Yesnaby Castle, un faraglione che spunta dal mare. In estate le scogliere e i prati si riempiono di seapink, fiorellini rosa che rendono l’ambiente ancora più magico. Yesnaby è anche un ottimo punto dove avvistare le foche!

Le spettacolari scogliere di Yesnaby

STROMNESS

Case di pietra addossate contro un piccolo porto riparato: Stromness è senza ombra di dubbio il gioiello delle Orcadi! Il centro è quantomeno pittoresco con stradine di pietra lastricate, viuzze in fondo alle quali si intravede il mare, vicoli che si arrampicano su per la collina, moli nascosti. Da non perdere i bellissimi negozietti di artigianato del centro, lo Stromness Museum che racconta la storia dell’isola e il Pier Art Center con collezioni d’arte moderna.

Una delle viuzze di Stromness

MAESHOWE

Maeshowe è il più bell’esempio di Chambered Tomb (tomba a camera) dell’Europa Nord Occidentale ed è persino più antica delle piramidi! Fu costruita attorno al 2800AC, alcune centinaia d’anni prima di Skara Brae. Si accede a Maeshowe attraverso uno stretto passaggio lungo 9mt, con una grande pietra che fungeva da porta d’entrata per bloccare il passaggio. Si arriva quindi nella camera principale, di forma quadrata e di circa 4,5mt di lato, rivestita di blocchi di pietra piatta e superbamente incastrati gli uni agli altri. Sul come veniva usata Maeshowe purtroppo si conosce poco: veniva probabilmente usata per ospitare le ossa dei defunti della comunità locale, anche se negli scavi del 1861 si trovò traccia di un solo osso.

La porticina d’entrata di Maeshowe

DOVE DORMIRE

Per il nostro viaggio abbiamo scelto come base Kirkwall ed abbiamo dormito in due strutture:

  • Karrawa Guesthouse, a circa 20 minuti dal centro in posizione tanquilla e silenziosa, questa guesthouse offre 6 camere con bagno privato pulite e confortevoli e una super colazione a scelta tar continentale, porridge o Scottish Breakfast. Fyona, la proprietaria, vi farà sentire sempre accolti e coccolati!
  • Castaway Guesthouse, a circa 10 minuti dal centro e situata in un tranquillo quartiere residenziale di nuova costruzione, la guesthouse dispone di tre camere (matrimoniale, singola e familiare) con bagno privato. La proprietaria Stacey prepara delle colazioni deliziose, con dolci e pancakes fatti in casa.

COSA MANGIARE

Visitare le Isole Orcadi significa anche scoprire una varietà gastronomica molto diversa da quella del resto della Scozia. Abbonda, ovviamente il pesce: dal classico salmone, al granchio, al fish and chips freschissimo, alle capesante raccolte a mano. Se vi piace la Cullen Skink, alle Orcadi ne troverete di deliziose! Alle Orcadi si producono molte tipologie di formaggio cheddar ed è da provare anche il Grimbister Farm Cheese, formaggio morbido dalla consistenza simile al primosale, con un vago sentore di limone, che viene solitamente servito impanato o fritto. Se amate la carne, oltre a carne d’allevamento locale troverete il North Ronaldsay Mutton, carne di montone di una razza originaria proprio dell’Isola di North Ronaldsay che, grazie ad una dieta a base principalmente di alghe, acquisisce una sapore molto particolare. Tra i prodotti da forne troviamo le Stockan’s Oatcakes, i più famosi cracker d’avena delle Orcadi prodotti da più di 100 anni vicino al villaggio di Stromness, e i Bere Bunnocks, delle pagnotte basse e pesanti fatte con il beremeal, una specie antica di orzo coltivato sulle isole. Tra i dolci troviamo le Orkney Fudge, fatte a mano a Stromness da più di 50 anni, e l’Orkney Ice Cream, gelato prodotto col latte delle isole. Non dimentichiamo ovviamente birre e whisky, prodotti artigianalmente, così come gin, vodka e rum. Da provare le birre di Orkney Brewery, i whisky locali Highland Park e Scapa, e gin e vodka della Deerness Distillery.


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