Papa Westray, la perla delle Isole Orcadi

Provate a chiudere gli occhi, e pensate ad un luogo dove vorreste essere. Per me quel luogo è Papa Westray, piccola e remota isoletta nell’arcipelago delle Orcadi che mi ha folgorata con la sua bellezza e che mi è rimasta impressa in modo indelebile nel cuore. Unico rimpianto, averci trascorso troppo poco tempo: ci sono arrivata, durante un meraviglioso viaggio di gruppo con undici altrettanto meravigliosi compagni di viaggio, dopo avere esplorato cinque giorni Mainland, l’isola più grande dell’arcipelago, e uno la vicina Westray, per un tour giornaliero guidato dal Ranger dell’isola, Jonathan Ford, il “Papay Ranger”. In quelle circa otto ore trascorse su Papa Westray, o Papay come viene affettuosamente chiamata dai suoi abitanti, ci siamo follemente innamorate di questa piccolissima ma affascinante isola, delle sue acque turchesi e cristalline, delle sue spiagge bianche, delle sue selvagge scogliere che brulicano di vita, della sua atmosfera intima e familiare. A Papay ci ho lasciato il cuore, e spero con tutta me stessa di tornare a visitarla, un giorno o l’altro.

Papa Westray, conosciuta affettuosamente come Papay, è una delle isole più piccole delle Orcadi situata a circa 20 miglia a nord di Kirkwall, con l’Oceano Atlantico a ovest e il Mare del Nord a est. Lunga solo 6,5km e larga circa 2km, Papay è un luogo affascinante e vario da visitare, ricco di storia ma con una popolazione vivace che è passata da 65 persone nel censimento del 2001 a 90 “residenti abituali” nel censimento del 2011. Papay è verde e fertile e per questo ospita attività agricole da almeno 5.000 anni. Ancora oggi l’agricoltura è una delle principali attività degli isolani, in particolare l’allevamento di ottimi bovini da carne. La gente del posto è anche coinvolta nella pesca di aragoste e granchi, nell’arte, nell’edilizia, nell’artigianato, nel turismo e nei servizi essenziali dell’isola come l’aeroporto, il negozio di alimentari comunitario, il molo, l’assistenza infermieristica e i vigili del fuoco.

Il primo scorcio che si ha di Papay, appena arrivati in barca da Westray

Papa Westray viene menzionata per la prima volta nella “Orkneyinga Saga”, la saga Norrena che racconta la storia della conquista delle Isole Orcadi, come “Papey in meiri”, ossia l’isola maggiore, per distinguerla dalla più piccola Papa Stronsey. Il termine “Papa” è riferito alla presenza di sacerdoti e monaci ed è la parola usata dai norvegesi per identificare i primi monaci cristiani che arrivarono nel Regno intorno all’800 d.C. Il passaggio di questi monaci si può vedere, su Papa Westray, in particolare in due siti: nella parte meridionale dell’isola si trovano infatti i resti di una piccola cappella, la St Tredwell’s Chapel, costruita in epoca medievale su un sito abitato sin dall’età del Ferro, e nella parte occidentale si trova invece la St.Boniface Church, risalente al 1100 circa.

La bellissima spiaggia presso il porto, con la bassa marea

Il modo migliore per visitare Papay è, se avete una buona conoscenza dell’inglese, di affidarsi alle infinite conoscenze del Ranger dell’Isola, Jonathan, che conduce i visitatori ad esplorare le bellezze storiche e naturalistiche di Papay. Si può esplorare l’isola anche in autonomia ma è possibile portarsi dietro la propria auto solo due giorni a settimana: solo il martedì e il venerdì infatti un ferry collega Kirkwall direttamente a Papay, trasportando passeggeri e veicoli. Tutti gli altri giorni della settimana una barca parte dalla vicina Westray e, in poco meno di mezz’ora, raggiunge il molo di Papay. Ma c’è una terza opzione per arrivare a Papay: volando da Kirkwall oppure salendo a bordo del volo più breve del mondo! Un piccolo aereo di una decina di posti (compreso il pilota) collega infatti le due isole con un volo che dura circa 90 secondi! Questo volo rappresenta una vera e propria attrazione turistica, specialmente nei mesi estivi, e prenotarlo in anticipo è d’obbligo. Anche prenotare il ferry da Kirkwall o la barca da Westray è caldamente consigliato, soprattutto se viaggiate in gruppo e in estate. Visitate il sito Orkney Ferries per visionare tratte, prezzi e per prenotare.

Trovandoci già su Westray noi abbiamo ovviamente scelto di raggiungere Papay in barca ed è stata un’esperienza bellissima, anche perchè eravamo le uniche a bordo dato che la capienza è di 12 persone, giusta giusta per il nostro gruppo! Al molo di Papay ci attendeva il Ranger con una calorosa accoglienza: ricoderò per sempre il momento in cui siamo scese dalla barca e Jonathan ci ha stretto la mano, una ad una. Eccoci su Papay, pronte ad esplorare questa piccola isola, ignare del fatto che avremmo trascorso una giornata così bella e perfetta che ce la ricorderemo per sempre! Non aspettatevi grandi villaggi, su Papay ci sono solo alcune case sparse qua e là sull’isola. I pochi servizi presenti si trovano tutti nello stesso punto, nella parte centrale dell’isola: c’è l’ostello, unica accommodation disponibile che si trasforma anche in pub tutti i sabato sera a partire dalle 21, uno shop gestito dalla comunità, un piccolo post office, una tearoom e una sala dove i locali si incontrano tutti i mercoledì mattina per il “Coffee Mornings”, momento di incontro comunitario durante il quale attraverso la vendita di torte e bevande si raccolgono fondi per enti caritatevoli (anche i turisti sono i benvenuti). Tutto qui quello di cui gli abitanti di Papay hanno bisogno per condurre le loro tranquillissime vite sull’isola.

Una delle spiagge di Papa Westray con la piccola isola “Holm of Papay” all’orizzonte

HOLLAND FARM MUSEUM

L’esplorazione di Papay assieme al Ranger è iniziata da qui, da Holland Farm: questa grande fattoria si trova al centro dell’isola e fino alla fine del XIX secolo era il fulcro di una vasta tenuta che comprendeva tutta l’isola e alcuni terreni anche su Westray e su Mainland. L’ampia gamma di edifici, tra cui un mulino circolare e un forno per l’essiccazione del mais, risalgono alla fine del XVII e al XX secolo. L’attuale fattoria fu costruita tra il 1810 e il 1814 dai Traill of Holland, la famiglia che possedeva tutta l’isola di Papa Westray. Con la sua collezione di antichi edifici, Holland House è un esempio molto importante di uno storico complesso agricolo, anche se continua ancora oggi ad essere una fattoria funzionante. Il piccolo museo della fattoria, che espone manufatti storici utilizzati negli anni, è aperto tutti i giorni ai visitatori.

L’edificio che ospita il museo

KNAP OF HOWAR

All’interno dei terreni della Holland Farm si trova quello che, a mio avviso, è il sito archeologico più bello di tutte le Orcadi. Knap of Howar risale al 3700AC e si compone di due case, in riva al mare, con arredamento di pietra: si tratta dell’insediamento neolitico meglio conservato dell’Europa nord-occidentale ed è anche più antico di Skara Brae, su Mainalnd, di ben 500 anni! Proprio come per Skara Brae, anche Knap of Howar si trovava molto più nell’entroterra, nel periodo del suo utilizzao: l’isola era infatti molto più estesa e probabilmente Westray e Papa Westray erano addirittura unite! Il sito si compone di due edifici: la casa 1 è la più grande e probabilmente anche la più antica, anche se di poco. Alcune tramezze di pietra dividono l’abitazione in due parti e si possono vedere chiaramente un focolare e un armadio di pietra. La casa 2 è più piccola e divisa in tre parti: si pensa che fosse usata come magazzino o come luogo dove svolgere attività giornaliere utili alla comunità. Entrambe le case misurano massimo 1.60mt di altezza e sono collegate tra loro con uno stretto e basso passaggio. Sarà stato perchè eravamo le uniche persone lì in quel momento, sarà stata la tranquillità del luogo, il fascino del sito e della vista verso il mare: a Knap of Howar ho provato una estrema sensazione di pace con me stetssa e con il resto del mondo.

La casa 1 presso Knap of Howar, circondata da erbetta verde e fiorellini rosa.

ST BONIFACE KIRK

Il Ranger ci ha poi portate a visitare la St.Boniface Kirk: oggi restaurata, la chiesa si trova in un importante sito ecclesiastico risalente all’VIII secolo e sorge lungo la rocciosa costa nord occidentale di Papay, circondata da resti dell’età del ferro, dei Pitti e delle popolazioni successive. Una lapide Norrena a “dorso di maiale” (hog-back gravestone, pietre che imitavano le tipiche “case lunghe” norrene – Long house – con il tetto di scandole di legno) e due lastre a croce paleocristiane trovate nel cimitero che circonda la chiesa indicano che il sito era di grande importanza e che esiste almeno dal VII secolo. L’attuale edificio risale al XII secolo, fu ampliato intorno al 1720 e dotato di loggione, pulpito e palchi. Alcuni di questi sono stati restaurati e la chiesa è occasionalmente in uso e sempre aperta ai visitatori. La chiesa è dedicata a San Bonifacio (675-754 d.C.) un famoso insegnante e missionario che operò in Frisia e in Germania, diventando vescovo nel 722 d.C. e arcivescovo nel 732 d.C, prima di venir assassinato nel 754 d.C.

THE KELP STORE AND HERITAGE CENTRE

Il super Ranger Jonathan ha pensato proprio a tutto, anche al nostro pranzo! La tearoom dell’isola, la Northern Delights Tearoom, era chiusa al momento della nostra visita ma ci ha preparato dei sandwich e dei dolcetti take away che abbiamo potuto consumare presso il The Kelp Store, una specie di rifugio aperto a locali e visitatori che ospita, oltre ad una cucina sempre attrezzata con tè e caffè, servizi e docce, anche un piccolo centro per la conservazione e promozione del patrimonio culturale e dei mestieri tradizionali dell’isola. Gli edifici che ospitano il Kelp Store risalgono al XVIII secolo ed erano utilizzati come magazzini per lo stoccaggio del Kelp, una preziosa sostanza alcalina ottenuta bruciando alghe, allora richiestissima dall’industria del vetro e per la produzione del sapone. Pensate che nel pieno del boom, all’inizio del 19° secolo, Papay produceva più Kelp pro-capite di qualsiasi altra isola!

RSPB RESERVE AT NORTH HILL

La riserva naturale di North Hill, nel Nord dell’isola, copre un’area di 206 ettari ed è in gran parte una brughiera marittima delimitata da scogliere e coste rocciose. La riserva è gestita in collaborazione con il North Hill Grazing Committee ed è di proprietà della comunità di Papay. Gli habitat e le specie che si trovano qui sono riconosciuti dalla designazione di Sito di Interesse Scientifico Speciale (SSSI), Zona di Protezione Speciale (ZPS) e Zona di Protezione Marina (AMP). La brughiera è costellata di delicati fiori selvatici, tra cui la rara Primula Scotica. Le basse scogliere lungo la costa orientale della riserva (Fowl Craig) ospitano una piccola ma fitta colonia di urie, gazze marine, marangoni dal ciuffo e tridattili. Si possono avvistare anche le pulcinelle di mare e le urie nere, così come le foche che riposano sulle rocce attorno alla costa.

La distesa di scogli di Neil’s Helly
Il ranger ci ha guidate alla scoperta delle scogliere e dei suoi abitanti!

Parcheggiato il van alla fine della strada che sale a Nord, il Ranger ci ha portate alla scoperta di questo magnifico tratto di costa. Per prima cosa ci siamo fermate presso un esteso tavolato di roccia, piattissimo, che si estendeva verso il mare, conosciuto come Neil’s Helly: qui ci siamo messe alla ricerca di Groatie Buckie, delle piccole conchigliette che si trovano sulle Isole Settentrionali, nascoste nelle basse pozze d’acqua lasciate dalle mare. Sembra una cosa sciocca, cercare conchiglie, ma è stata un’esperienza molto particolare perchè non mi ero mai soffermata ad osservare così attentamente il mare, gli scogli, la vita che si trova all’interno di queste pozzanghere di acqua salata: anemoni, alghe, granchi, conchiglie di ogni forma e dimensione, sassolini, persino gusci d’uovo colorati.

Ci siamo poi spostate ancora più a Nord, camminando su dei gradoni naturali formati dalla roccia erosa dal mare, fino a raggiungere un punto dove si potevano osservare numerosi cormorani (shag) nidificare sulle scogliere: uno era vicinissimo a noi e se ne stava come una sentinella, immobile ed impassibile, a fare la guardia ai vicini nidi che ospitavano i nuovi nati. Siamo quindi tornate sul sentiero che si snoda lungo la costa, con le scogliere sempre alla nostra destra, e abbiamo addocchiato qualche puffin volare sopra le onde, un gruppo di Urie (Guillemot) e molte Gazze Marine (razorbill). In questo punto il Mare del Nord e l’Oceano Atlantico si incontrano e le correnti creano delle increspature nell’acqua, poco distanti dalla costa. Sempre qui, nel 1813, venne ucciso l’ultimo esemplare di “Great Auk” (Alca Impenne, un uccello simile ad un pinguino) delle Orcadi: questa specie si estinse definitivamente nel 1844, gli ultimi esemplari – già in via di estinzione – tristemente uccisi per collezionismo.

Nel tornare verso il parcheggio il Ranger ci ha proposto un’altra caccia al tesoro: questa volta abbiamo cercato la Primula Scotica, una rarissima primula violacea che cresce solo alle Orcadi e sulle coste del Caithness e del Sutherland (costa Nord della Scozia). E’ un fiore piccolissimo, alto solo un paio di centimetri, quindi passa spesso inosservato e non è così facile trovarla: noi ne abbiamo addocchiate soltanto un paio! La nostra magnifica giornata su Papay è terminata così, cercando delicati fiorellini sulle scogliere, dopo esserci riempite gli occhi di meraviglia. Nell’attesa della barca di rientro ci siamo rilassate sulla bianca spiaggia della Bay off Moclett, pucciando i piedi in acqua e godendoci i caldi raggi del sole.

Quella su Papay è una giornata che ricorderò per sempre ed è stata in assoluto la mia giornata preferita non solo durante il viaggio alle Orcadi ma in tutti i viaggi fatti in Scozia fino ad ora. Un’isola piccola ma tanto amata dalla sua comunità, un’isola remota ma così ricca di tesori da scoprire, importanti luoghi storici, paesaggi tranquilli e rilassanti. Un luogo così lontano da noi non solo in quanto a distanza ma anche come stile di vita, letteralmente isolato dal resto del mondo eppure, o forse dovrei dire proprio per questo, così incantevole ed unico. Non ti dimenticheremo mai, bellissima Papay!

VISITARE PAPA WESTRAY, INFORMAZIONI PRATICHE

  • ARRIVARE: In nave con il proprio mezzo (due volte a settimana) o in aereo Logainair da Kirkwall; in barca a piedi o a bordo del volo più breve del mondo da Westray.
  • DORMIRE: C’è solo un alloggio su Papay, l’ostello comunitario. In alternativa sono disponibili alcuni alloggi self catering per soggiorni più lunghi.
  • MANGIARE: Non ci sono ristoranti su Papay, se alloggiate all’ostello potrete utlizzare la cucina comune dopo aver fatto la spesa al piccolo negozio di alimentari dell’isola. C’è una tearoom, la Northern Delights. Presso l’ostello il sabato sera viene improvvisato un pub, per trascorrere un pò di ore in compagnia.
  • SPOSTARSI: Se arrivate in barca da Westray vi muoverete a piedi (non ci sono bus sull’isola) oppure affidandovi ai tour guidati Papay Peedie Tour del Ranger Jonathan.

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