C’è un posto alle Orcadi che mi è rimsasto particolarmente nel cuore. Appena svoltata l’ultima curva per arrivare al Broch of Gurness, nel nord di Mainland, isola principale dellarcipelago, mi è scappato un “ooooooh” di stupore per lo spettacolo che mi sono trovata davanti: erbetta verdissima, graziosi fiori bianchi e un mare così turchese come non l’avevo mai visto! Uno di quei paesaggi da cartolina, che ti fermeresti ad ammirare per ore ed ore, senza annoiarti mai. E poi, alle spalle di tutto questo, lui, l’antico Broch of Gurness, o meglio ciò che ne rimane. Un luogo estremamente tranquillo rispetto ai più frequentati Skara Brae e Ring of Brodgar, tanto che al momento della nostra visita non c’era nessuno e abbiamo potuto godercelo nel silenzio totale.
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Il Broch of Gurness è un complesso risalente all’Età del Ferro e uno di più magnifici esempi di insediamento tardo preistorico in tutta la Scozia. Un broch era una torre difensiva costruita in pietra tipica soprattutto delle Isole settentrionali e delle Highlands Nord Occidentali: se ne contano più di 500, alcuni ben conservati, altri ridotti a ruderi, ed alcuni – come quello di Gurness – sono circondati da piccoli villaggi. Il Broch of Gurness fu costruito tra il 500 e il 200 AC ed è costituito da una torre centrale (il Broch) alta 10 metri, circondata da piccole casette di pietra con cortile e protetta da un fossato con dei bastioni.
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Gli abitanti di Broch of Gurness iniziarono ad abbandonarlo attorno al 100 DC ma una famiglia rimase e, tra le macerie, costruì la propria casa: questa abitazione oggi è conosciuta come Shamrock House perchè le sue quattro stanze che si uniscono attorno ad un nucleo centrale ricordano la forma di un quadrifoglio. Durante il periodo dei Pitti, nel 500-600 dC, il villaggio era definitivamente disabitato: fu quindi riempito di terra ed l’area circostante utilizzata poi come fattoria fino al 1929, quando iniziarono gli scavi archeologici che portarono alla luce questo splendore: quel che resta oggi è solo una piccola parte del villaggio che, in 2000 anni di abbandono, è stato parzialmente eroso dal mare. Durante gli scavi è stata ritrovata la tomba di una donna vichinga con corredo funebre composto dalla lama di una falce un paio di “tortoise brooches”, spille ovali tipiche dei vestiti tradizionali femminili Norreni, a forma di tartaruga.
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Camminare tra questi antichi resti trasmette pienamente il senso di come deve essere stato il villaggio, al suo massimo apice, e anche se oggi rimangono solo ruderi con un pò di fantasia ci si può immaginare come erano le casette e come era il broch che vi svettava al centro. Nella foto qui sopra si vede chiaramente la strada di accesso al villaggio, dal suo lato orientale, con il Broch in fondo e le casette ai lati. Percorrendola si accede al broch stesso, dove ancora oggi si possono notare stanzette nascoste, stretti passaggi all’interno delle spesse mura, delle credenze di pietra e i resti di una scala circolare che conduceva ai piani sueperiori. Le casette che circondano il broch presentano una grande stanza circondata stanzette più piccole e alcune di esse avevano anche un cortile esterno non coperto.
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Tra i tanti siti archeologici presenti alle Orcadi, il Broch of Gurness è stato tra i miei preferiti. In loco è presente un Visitor Center che spiega meglio come era strutturato il villaggio e come ci vivevano gli abitanti. Durante gli orari di apertura dal centro visitatori l’ingresso al Broch of Gurness è a pagamento mentre fuori da tali orari il sito è visitabile liberamente (il cancello è aperto). Consultate il sito ufficiale per gli orari di apertura e il costo dei ticket di ingresso.
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